Documenti ed Atti
XI Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02980 presentata da FREDDA ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19920704
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del lavoro e previdenza sociale, dell'industria, commercio e artigianato e delle partecipazioni statali. - Per sapere - premesso che: il 29 giugno la direzione della Pirelli ha comunicato alla FULC nazionale, l'anticipazione delle linee di ristrutturazione degli stabilimenti del gruppo presenti sul territorio nazionale, che determinano un brusco ridimensionamento del suo apparato produttivo con una diminuzione occupazionale che coinvolge complessivamente 1200 lavoratori; tale piano prevede la chiusura dello stabilimento di Villafranca Tirrena (ME) con il licenziamento di 720 lavoratori, il dimezzamento e in prospettiva la chiusura dello stabilimento di Tivoli con ulteriori tagli occupazionali di 300 posti di lavoro ed un nuovo ridimensionamento degli stabilimenti di Milano per altri 200 posti di lavoro; tali scelte sono state assunte dalla direzione Pirelli con un atto unilaterale senza preventiva trattativa con le organizzazioni sindacali; tali misure unilaterali di restrizione occupazionale si aggiungono a quelle operate in questi ultimi anni in applicazione dell'accordo, nel 1988, con le organizzazioni sindacali e il Governo che impegnava l'azienda, avviando una ristrutturazione dei propri centri produttivi, al consolidamento della realta' di Villafranca e di Tivoli, a tal fine il 12 giugno il CIPI conferiva alla Pirelli 450 prepensionamenti; la scelta di altri 1200 licenziamenti mette in discussione le relazioni sindacali e provoca un drammatico inasprimento della conflittualita' dei lavoratori che in questi giorni hanno dato vita a forti e compatte risposte di lotta con blocchi ferroviari e stradali; tali decisioni determinano conseguenze assai gravi in zone dove il tessuto sociale e produttivo e' assai debole come nel Sud o sono state segnate da un processo di deindustrializzazione come nell'area romana di Tivoli; tali decisioni mettono in evidenza la disorganizzazione e la casualita' del sistema industriale italiano che decide di essere presente nel sud con la produzione di auto e mezzi di trasporto ma cancella la sua presenza con il suo indotto in particolare il pneumatico; tali decisioni appaiono essere il contraccolpo del fallimento della operazione Continental perseguita negli ultimi anni dalla direzione della Pirelli; tale fallimento e' stato preceduto da analoghi tentativi negativi di proiettare la Pirelli sul mercato internazionale. Questi fallimenti mettono a nudo, molto probabilmente, le debolezze strutturali del gruppo e della sua non adeguata fase finanziaria rispetto ai mercati internazionali; il fallimento della operazione Continental ha fatto precipitare il gruppo Pirelli in una complessa crisi di strategia industriale, ed una grave crisi finanziaria che ha determinato le condizioni di un ruolo sempre piu' forte del sistema bancario (Medio Banca) nelle scelte del gruppo Pirelli; la nuova direzione Pirelli punta solo a sanare la crisi finanziaria senza indicare contemporaneamente una nuova strategia industriale -: se il Presidente del Consiglio dei ministri voglia dare risposta positiva alla richiesta di incontro avanzata dalle organizzazioni sindacali. se non si renda necessario ed urgente l'intervento del Governo per l'immediato ritiro dei 1200 licenziamenti degli stabilimenti del gruppo Pirelli; se non si renda necessario ed urgente promuovere attraverso i competenti ministeri un incontro con le organizzazioni sindacali e la direzione Pirelli e la apertura di una trattativa per definire una nuova strategia industriale del gruppo Pirelli. (4-02980)