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Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: in questi ultimi anni e' aumentata la presenza del lavoro autonomo femminile e ad esso e' mancata una politica di sostegno in materia di finanziamento, accesso all'innovazione, al credito e alla formazione; la legge n. 215 del 1992 "Azioni positive per l'imprenditorialita' femminile" riconosce, per la prima volta nel panorama legislativo nazionale, l'imprenditrice come soggetto di politiche di pari opportunita' tra uomo e donna; nelle dichiarazioni programmatiche del Governo si sostiene che "la cultura delle pari opportunita' tra uomo e donna, anche attraverso strumenti di legge ad essa finalizzati, dovra' informare il complesso delle politiche economiche e sociali. Particolare attenzione sara' rivolta alla migliore attuazione della legge per l'imprenditorialita' femminile" -: gli orientamenti del Ministero in relazione alla definizione dei criteri e delle modalita' per la concessione delle agevolazioni (articolo 6 della legge n. 215). Si fa riferimento, in particolare, all'emanazione del decreto attuativo, prevista per il 7 settembre prossimo, che dovra' indicare coerentemente con l'articolo 2 della legge n. 215 i soggetti beneficiari, il tipo di documentazione richiesta per accedere ai benefici di legge e la composizione del nucleo tecnico di valutazione; le priorita' programmatiche 1992-1994 per garantire, pur nell'esiguita' delle risorse stanziate, la promozione di nuova imprenditorialita' femminile e di sviluppo di reti di assistenza (tutor-ship) tese a rafforzare la cultura d'impresa e l'innovazione; la documentazione, gli impegni deliberati, gli oneri globali di spesa previsti che le regioni dovranno fornire per accedere al Fondo per l'imprenditorialita' femminile. In proposito si ritiene utile conoscere i criteri che guideranno il nucleo di valutazione e, in particolare, se l'impatto occupazionale su aree territoriali specifiche, le priorita', gli obiettivi, le azioni, la durata temporale dei progetti costituiranno un riferimento selettivo; le disposizioni che si intendono emanare in relazione all'incongruenza esistente tra gli articoli 2 e 4 a proposito dei soggetti beneficiari. Infatti l'articolo 2 indica chiaramente tra i soggetti beneficiari le imprese del comparto agricolo; l'articolo 4, lettera a), invece, "cancella" tale comparto; le modalita', da indicare con specifico decreto, di concessione dei crediti di imposta, cosi' come previsto all'articolo 5; i tempi entro i quali il Ministero dell'industria intenda autorizzare l'Istituto centrale per il credito a medio termine affinche' siano praticati i tassi di interesse agevolati cui fa riferimento l'articolo 8; le ragioni che ancora ostacolano la costituzione del comitato per l'imprenditoria femminile prevista, all'articolo 10 della legge n. 215, entro tre mesi dalla pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale; gli indirizzi che il Ministro dell'industria o, per sua delega, un sottosegretario di Stato intende sottoporre al comitato per l'imprenditorialita' femminile in ordine alla ricerca e all'informazione sull'imprenditorialita', nonche' i criteri relativi alle competenze scientifiche e professionali che si vorranno adottare per attivare le consulenze di cui il comitato puo' avvalersi, anche ai fini di un efficace e piu' organico raccordo con le altre fonti legislative sull'impresa (leggi 317, 44, 59). (5-00130)