Portale storico della Camera dei deputati

Al Ministro dell'agricoltura e delle foreste. - Per sapere - premesso che: la produzione di pesche della campagna 1992 risulta eccedentaria nell'ordine di circa 500 mila quintali; tale eccedenza e' dovuta, da una parte all'incremento di produzione e dall'altra ad un calo dei consumi di frutta fresca, in parte legato al particolare andamento climatico della stagione 1992; una gestione efficiente della "crisi semplice" consentirebbe di smaltire rapidamente le eccedenze, soprattutto attraverso l'adozione di procedure nei conferimenti dell'AIMA piu' snelle ed adeguate (uso, limitato nel tempo, dei contenitori piu' capienti: tipo BINS, sdoppiamenti delle commissioni AIMA); un'altra possibilita' di smaltimento rapido delle eccedenze, potrebbe essere quella di offrire, un alternativa alla distruzione, il prodotto ai paesi dell'est od ai paesi in via di sviluppo di rapido raggiungimento; lo stato di "crisi grave" constatato dalla comunita' economica europea, da due paesi membri (Spagna, Portogallo, etc.) comporterebbe per il nostro paese una gravissima alterazione del mercato con la conseguenza di attivare conferimenti incontrollati, contribuendo di fatto ad un abbassamento ulteriore dei prezzi; ai sensi dell'articolo 19-bis, comma 4, del regolamento 1035/72 uno Stato membro puo' derogare dall'applicazione della "crisi grave" quando i due terzi del prodotto sono controllati dalle associazioni dei produttori; la succitata condizione, sembrerebbe ricorrere nel nostro Paese -: quali interventi immediati intenda adottare affinche' siano riviste le attuali procedure di gestione della crisi semplice per garntire maggiore efficienza e rapidita' all'intervento AIMA e se intenda, alla luce delle suddette considerazioni, rinunciare alla applicazione della "crisi grave" nel nostro Paese derogando cosi' come previsto dall'articolo 19-bis, comma 4, del regolamento 1035/72. (5-00190)