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Ai Ministri del tesoro e per la funzione pubblica. - Per sapere - premesso che: il 26 giugno 1992 l'interrogante ha fatto un ordine di bonifico permanente al Banco di Napoli Ag.1 - Roma - a favore di una persona privata che ha un conto presso il Banco di S. Spirito - Roma; la conferma dell'avvenuto accredito e' stato dato all'interessato il 20 del mese successivo, ossia dopo 24 giorni. L'interrogante ritiene impossibile il fatto che con le tecnologie informatiche avanzate di oggi, i tempi per un accredito siano cosi' lunghi; le banche in questo modo hanno la possibilita' di trascurare la riserva obbligatoria della Banca d'Italia e di disporre comunque dello stesso capitale -: se non ritenga opportuno, visto che non esiste nessuna regolamentazione legislativa, di fare pressione sulle banche ritardatarie affinche' tutte le banche in Italia aderiscano al circuito veloce dei bonifici e garantire cosi' un tempo minimo, per i bonifici, di quattro giorni; se non ritenga di attivarsi affinche' l'Italia sia equiparata agli altri Paesi europei ed in particolare alla Germania, dove e' stata emanata una sentenza della Suprema Corte con la quale un bonifico deve essere eseguito nello stesso giorno. (4-04253)

Il circuito veloce dei bonifici, cui fa riferimento l'interrogante, e' stato istituito nell'ambito della convenzione interbancaria per i problemi della automazione (CIPA) - presieduta dalla Banca d'Italia - con la partecipazione dell'Associazione bancaria italiana e di numerose aziende di credito. Tale circuito, piu' che una procedura operativa, costituisce un codice di autodisciplina volto ad accrescere l'efficienza nelle esecuzioni dei trasferimenti di fondi in lire fra residenti. In proposito, va precisato che l'adesione, peraltro non obbligatoria, da parte delle banche al cennato codice, operativo dal 30 gennaio 1992, e' riservata alle banche che, tenuto conto della loro organizzazione, siano in grado di rispettare gli impegni, di tipo deontologico, previsti dal circuito. Si soggiunge, infine, che la Banca d'Italia non manca di sollecitare, nelle varie sedi, le aziende di credito ad aderire all'iniziativa ed a rispettare rigorosamente gli impegni previsti dal circuito. Il Ministro del tesoro: Barucci.