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Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10233 presentata da MEO ZILIO GIOVANNI (LEGA NORD) in data 19930128

Al Ministro della sanita'. - Per sapere - premesso che: l'amministratore straordinario dell'USL n. 11 OM, nella cui giurisdizione si trova il comune di Oderzo (Tv) si e' assentato per un prolungato periodo di ferie all'estero; durante tale assenza si sono resi indispensabili i prelevamenti in tesoreria per il pagamento degli stipendi e delle altre spese improrogabili; la tesoreria ha rifiutato la consegna del denaro al coordinatore amministrativo il quale, nella fattispecie, sostituiva l'amministratore straordinario in quanto vietato dalle norme vigenti; lo stesso amministratore straordinario, informato con carattere d'urgenza di quanto sopra non ha ritenuto di rientrare in tempo utile per pagare gli stipendi e gli altri impegni inderogabili; a conseguenza di cio' si e' reso necessario ricorrere ad una banca ordinaria per una operazione di prestito che e' costato intorno ai settanta milioni -: se il Ministro ritenga di accertare le eventuali responsabilita' di quanto sopra e quali provvedimenti o iniziative intenda assumere al riguardo anche per evitare che nel futuro abbiano a ripetersi episodi di spreco di questo genere che sono inammissibili sotto ogni punto di vista e che finiscono col gravare sulla disastrata economia del Paese e quindi dei contribuenti. (4-10233)

In merito a quanto segnalato con l'atto parlamentare indicato in oggetto, questo Ministero puo' rispondere - nell'attuale riparto istituzionale delle attribuzioni nell'ambito del Servizio sanitario nazionale - sulla sola base degli elementi di valutazione di recente acquisiti, per competenza, dalla regione Veneto attraverso quel Commissariato del Governo. Sui fatti denunciati nell'interrogazione detta regione ha disposto un'opportuna indagine amministrativo-contabile a cura della propria competente struttura ispettiva, raggiungendo, ai fini delle proprie conseguenti determinazioni, le conclusioni di seguito illustrate. Risponde al vero che in data 17 luglio 1992 l'Unita' locale socio-sanitaria n. 11 del Veneto "Opitergione Mottense" ha inviato al Ministero del Tesoro, tramite telegramma sottoscritto dall'Amm.re straordinario, richiesta di autorizzazione all'utilizzo dell'"anticipazione mensile", pari al primo terzo dell'"assegnazione" del trimestre precedente - ex articolo 5 - 3^ comma decreto-legge 25 novembre 1989, n. 382 - per un importo di lire 6.010.000.000, resasi indispensabile per il ritardo di accreditamento della "quota" del Fondo sanitario nazionale relativa al 3^ trimestre 1992. Il 20 luglio successivo, inoltre, copia di tale richiesta telegrafica veniva notificata alla Banca d'Italia - Tesoreria Provinciale di Treviso, per gli adempimenti di competenza, con lettera di trasmissione a firma del Coordinatore Amm.vo dell'Unita' sanitaria. Subito dopo, con deliberazione n. 827 del 22 luglio 1992 l'Amministratore straordinario conferiva allo stesso Coordinatore Amministrativo delega all'esercizio delle proprie funzioni - per il periodo di congedo estivo programmato dal 23 luglio al 15 agosto 1992 - limitatamente al compimento di atti a contenuto esecutivo di provvedimenti d'ordine generale, secondo le indicazioni desumibili dalla lettera circolare prot. CSN/SEGR/1669 in data 15 giugno 1991 in materia diramata da questo Ministero. Accadeva, purtroppo, che soltanto in data 23 agosto il Direttore della Banca d'Italia - Tesoreria provinciale dello Stato di Treviso comunicasse all'U.L.SS. n. 11 di non poter accogliere detta richiesta di "anticipazione" perche' la relativa nota non recava la sottoscrizione dell'Amm.re straordinario, quale rappresentante legale dell'ente. Cio' poneva l'Unita' sanitaria nella necessita' di far ricorso ad un'"anticipazione ordinaria" dell'Istituto Tesoriere per poter fronteggiare il fabbisogno di Cassa, inevitabilmente incorrendo nelle spese aggiuntive legate all'automatica applicazione, nei propri confronti, degli interessi passivi previsti dalla vigente "convenzione" con lo stesso Tesoriere. In particolare tali interessi passivi, che sono computabili dopo i cinque giorni successivi alla richiesta e che vengono capitalizzati trimestralmente, sono ammontati nella circostanza a lire 61.911.232 e questo vale a spiegare perche' proprio nel mese dal 24 luglio al 24 agosto 1992 si sia dovuto registrarre per l'Unita' sanitaria uno "scoperto di Cassa" molto piu' elevato della media annua, "scoperto" che, invece, avrebbe potuto esser contenuto al disotto di lire 6.010.000.000 (quota pari ad 1/3 dell'assegnazione del trimestre precedente) se la Tesoreria Provinciale avesse accreditato l'"anticipazione" chiesta. E' indubbio, quindi, in conclusione, che dalla sfortunata concomitanza di alcuni disguidi amministrativi e' derivato, nella circostanza, un danno di non lieve entita' per il Bilancio dell'Unita' sanitaria e, quindi, per l'intera collettivita'. Considerato che si era in presenza di procedere tutt'altro che nuove, ma - anzi - divenute, purtroppo, piuttosto usuali per le Unita' sanitarie a causa delle loro ben note e ricorrenti difficolta' finanziarie, non puo' evitarsi di rilevare che tali disguidi, e con essi il grave danno economico che ne e' derivato, con maggiore preveggenza ed oculatezza da parte di tutti avrebbero potuto agevolmente essere evitati. Infatti, innanzitutto l'Amministratore straordinario, programmando un'assenza dal servizio tanto prolungata - sia pure per esigenze personali del tutto giustificate - avrebbe potuto e dovuto premunirsi, (specie nella consapevolezza dell'impossibilita' di una delega "piena" delle sue funzioni, a titolo provvisorio, perche' non prevista dalla legge n. 111/1991) in modo da non rilasciare alcuna questione urgente irrisolta per il periodo di carenza di ordinari poteri gestionali. In particolare parrebbe vi fosse tutto il tempo, dal 17 al 22 luglio 1992 (ultimo giorno di sua gestione prima della partenza), per sottoscrivere anche la nota di trasmissione/richiesta inviata alla Banca d'Italia - Tesoreria Provinciale di Treviso. Cio', tanto piu' che, risultando completamente utilizzato gia' prima della scadenza del secondo trimestre 1992 il "saldo" della relativa quota, sarebbe stato logico e pienamente conforme alla prassi normalmente adottata da tutte le Unita' sanitarie del Veneto provvedere all'inoltro di detta richiesta di "anticipazione" fin dai primi giorni del 3^ trimestre, cioe' di luglio, ad evitare le "scoperture" di Cassa poi sopravvenute. Il Coordinatore Amministrativo, a sua volta, avrebbe dovuto esigere la sottoscrizione dell'Amministratore straordinario per la nota di trasmissione/Richiesta alla Tesoreria Provinciale di Treviso, non potendo certo ignorare la relativa prassi imposta in materia da quest'ultima, in base a precise disposizioni della Direzione Generale della Banca d'Italia. Ineccepibile parrebbe, invece, almeno sotto il profilo formale, il comportamento della stessa Tesoreria Provinciale, in quanto conforme a dette disposizioni, che trovano omogenea applicazione da parte di quasi tutte le altre Tesorerie Provinciali del Veneto. Sotto il profilo sostanziale, peraltro, sembra difficile negare che una siffatta nota di trasmissione/richiesta, recante allegata copia autenticata del telegramma al Ministero del Tesoro a firma dell'Amministratore straordinario per chiedere l'autorizzazione all'impiego della stessa "anticipazione mensile", ancorche' impropriamente sottoscritta dal Coordinatore Amministrativo costituisca pur sempre un atto meramente strumentale, attuativo e coerente rispetto alla medesima richiesta telegrafica dell'Amministratore straordinario. A questo proposito e' utile rilevare come l'orientamento della Tesoreria Provinciale di Vicenza, in identiche circostanze, si discosti alquanto da quello delle altre Tesorerie Provinciali del Veneto, avendo essa accettato nello stesso periodo, ad esempio, un'analoga nota/richiesta sottoscritta dal Coordinatore Amm.vo dell'U.L.SS. n. 8 di Vicenza. Il Sottosegretario di Stato per la sanita': Fiori.



 
Cronologia
venerdì 15 gennaio
  • Politica, cultura e società
    Dopo una latitanza di 24 anni, viene arrestato a Palermo Totò Riina, considerato capo di Cosa nostra.

giovedì 28 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 271 voti a favore, 167 contrari e 99 astenuti, la proposta di legge A.C. 72 recante l'elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia, del consiglio comunale e del consiglio provinciale.Essa verrà approvata in via definitiva dal Senato il 25 marzo (legge 25 marzo 1993, n. 81).

mercoledì 3 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    In seguito allo scandalo di Tangentopoli e all'arresto di numerosi esponenti politici, alla Camera si discute la mozione di sfiducia al Governo presentata, a norma dell'articolo 115 del regolamento, da Occhetto ed altri esponenti del partito democratico di sinistra (PDS).La mozione sarà respinta con 255 voti a favore e 321 contrari.