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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11069 presentata da PADOVAN FABIO (LEGA NORD) in data 19930218

Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso: che il glorioso Corpo degli alpini e' sempre stato costituito da giovani provenienti dalle regioni del nord, oltre che per ragioni storiche, anche per motivi pratici. La conoscenza e l'esperienza del vivere in montagna e' determinante per truppe che in tale ambiente sono naturalmente operative; che in particolare la divisione Julia, dopo aver versato, soprattutto nella II Guerra Mondiale, un alto tributo di sangue nella difesa della Patria e nella fedelta' all'adempimento del dovere e' sempre stata composta, nella quasi totalita', da giovani friulani, trevigiani e vicentini; che al Corpo degli alpini hanno dato il loro forte contributo anche i giovani abruzzesi e molisani, da sempre inquadrati nel battaglione Aquila; che gli ex alpini costituiscono una associazione, radicata nel territorio, molto attiva anche nel campo del volontariato e della solidarieta', e che tale associazione e' ben organizzata e depositaria di molte positive tradizioni delle popolazioni del nord; che sembra nell'ultimo anno stia invece avvenendo una meridionalizzazione di questa parte dell'Esercito, storicamente sempre appartenuta, per fede e tradizione, alle genti del nord; che, per esempio, nel battaglione Fucilieri, di stanza a Chiusaforte (GO) con il nono scaglione del 1992, improvvisamente sono stati arruolati in massa giovani pugliesi, campani, calabresi e siciliani; che i giovani di queste regioni sono ora la stragrande maggioranza, mentre una volta erano pressoche' assenti; che sembra ancora, altro esempio sintomatico, che nel II scaglione '92 siano stati arruolati solo giovani di Macerata; che l'addestramento che viene poi impartito a tali giovani potrebbe benissimo essere effettuato nelle regioni d'origine, con caratteristica di zona di campagna, non avendo piu' le caratteristiche dell'addestramento alpino -: quali sono le motivazioni che hanno portato a queste nuove scelte; perche' i giovani del nord debbano lasciare una tradizione, valida e saldissima, moralmente e socialmente feconda: essere alpini, cosi' come lo erano state le generazioni che li hanno preceduti: i loro padri, i loro nonni e come e' legittimo orgoglio continuare ad essere; se non vi sia la volonta' di preparare il terreno a disegni oscuri, in ogni caso lontani dal carattere pacifico delle genti di montagna dell'arco alpino; le cifre esatte relative agli arruolamenti nel Corpo degli alpini, divisi per regione di provenienza, negli ultimi 10 anni. (4-11069)

La Difesa non intende in alcun modo penalizzare le truppe alpine, la cui efficienza, come quella degli altri Corpi e specialita' delle 3 Forze armate, costituisce obiettivo fondamentale dell'amministrazione militare. L'inconsueto impiego di giovani meridionali nei reparti del 4^ Corpo d'armata alpino, registrato con il III contingente 1992, e' dipeso dal fatto che, per la prima volta, (ed eccezionalmente) per quel contingente non si e' verificato alcun esubero quantitativo rispetto al fabbisogno totale, cosicche' il numero dei giovani disponibili e' stato appena sufficiente a soddisfare le esigenze complessive dell'Esercito. Tale situazione di "sofferenza", soprattutto di carattere qualitativo (il 39 per cento dei disponibili - 52.000 su 132.000 - non aveva valori eccellenti nel profilo sanitario), ha maggiormente pesato al nord, deve ad una piu' accentuata presenza militare fa riscontro un minor gettito di leva, ulteriormente ridotto da un aumento esponenziale delle richieste di obiezione di coscienza. Ma, a parte cio', non si puo' comunque sottacere l'esigenza che i giovani settentrionali debbano necessariamente essere in parte destinati anche ad alimentare i reparti delle altre Armi dislocati al nord, reparti che gia' utilizzano anche personale proveniente dal sud. Stante inoltre la necessita' di soddisfare le peculiari esigenze del 4^ Corpo d'armata alpino - sia in termini di attitudine ad operare in montagna, sia per specifica idoneita' a taluni incarichi - e' stato necessario estendere la ricerca di giovani aventi i requisiti necessari ai Distretti del centro-sud. Dall'analisi dei dati relativi al periodo 1985-1992 si evince che le regioni meridionali ed insulari (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) hanno sempre fornito, anche se con apporto quantitativamente variabile negli anni, un contributo alla specialita' militare di cui trattasi. Non risponde al vero la notizia che con il II scaglione 1992 sino stati arruolati per le truppe alpine solo giovani di Macerata. Nel corso dle 1992, infatti, dall'intera regione Marche sono stati precettati per i reparti del 4^ Corpo d'armata alpino solo 156 unita' a fronte di un fabbisogno complessivo superiore a 29.000 giovani. Il Ministro della difesa: Fabbri.



 
Cronologia
venerdì 12 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Giovanni Conso assume l'incarico di Ministro della giustizia, al posto del dimissionario Martelli.

giovedì 18 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Giovanni Goria Ministro delle finanze e Francesco De Lorenzo Ministro della sanità, raggiunti da avvisi di garanzia, rassegnano le dimissioni.

domenica 21 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente del Consiglio Amato vara un rimpasto di governo: Beniamino Andreatta è nominato Ministro del Bilancio e della programmazione economica, Franco Reviglio lascia il Ministero del bilancio per assumere quello delle Finanze, Raffaele Costa assume il Ministero della Sanità.