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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01036 presentata da TORCHIO GIUSEPPE (DEMOCRATICO CRISTIANO) in data 19930323

Ai Ministri della sanita' e dell'agricoltura e foreste. - Per conoscere - premesso che: la malattia Aujezky rappresenta una delle principali cause di danno economico per l'allevamento suinicolo e, come tale, impone all'allevatore l'adozione di misure di prevenzione adeguate, al fine di evitare gravi problemi a carico dei molteplici organi bersaglio del "Porcine herpesvirus" causa della malattia (apparato riproduttore, sistema nervoso centrale, apparato respiratorio); gli animali colpiti non sono solamente quelli della specie suina, ma quest'ultima ne rappresenta il serbatoio naturale; la malattia decorre spesso in maniera subdola o poco apparente, tale da renderla difficilmente diagnosticabile; tale forma infettiva e' caratterizzata dal fenomeno della latenza virale caratteristica degli herpesvirus che determina l'insuccesso delle sole misure di isolamento per il contenimento della malattia; al momento attuale, in Italia, l'unico mezzo a disposizione per la profilassi della malattia di Aujezky nei suini e' rappresentato dalla vaccinazione tramite vaccini inattivati; tale pratica interessa, con buona regolarita' ed efficacia, i soggetti riproduttori (verri e scrofe); non altrettanto avviene per i soggetti all'ingrasso a causa di un mancato riconoscimento, in molte situazioni, dei sintomi della malattia (si pensi all'incidenza delle forme respiratorie, solo recentemente ascritte al quadro clinico della malattia); i suini all'ingrasso, quindi, ove manchi regolarita', costanza ed efficacia dei piani vaccinali, costituiscono una pericolosa e incontrollata fonte di diffusione del virus; per quanto attiene gli strumenti di profilassi, esistono sostanziali differenze: Danimarca e Regno Unito attuano una profilassi diretta (eliminazione di qualsiasi tipo di vaccino e ricorso alla macellazione dei capi presenti in allevamenti infetti); Olanda, Germania e Francia intendono arrivare all'eradicazione della malattia dopo il passaggio attraverso piani di profilassi mirati ad evidenziare la reale presenza dell'herpesvirus patogeno sul territorio. Questa possibilita' deriva necessariamente dall'uso sistematico di vaccini attenuati che hanno subi'to una parziale delezione del DNA e, quindi, provocano la formazione di anticorpi diversificabili da quelli indotti da DNA completo. Prima di tutto, quindi, la valutazione della reale diffusione del virus patogeno per poi passare ad un piano di eradicazione; in Italia, molto diversamente, le norme di legge ammettono esclusivamente l'uso di vaccini inattivati che non abbiano subi'to alcuna delezione genomica. Da cio' derivano gli scadenti risultati sotto il profilo dell'efficacia del controllo della malattia e di una quantificazione dell'incidenza reale dell'infezione; l'orientamento della C.E.E. e' quello di giungere in tempi brevi all'eradicazione della malattia, che come detto, comporta necessariamente l'utilizzo di vaccini deleti al fine di valutare la situazione dell'infezione reale negli allevamenti; sulla base di quanto detto, non si comprendono le motivazioni per le quali sia fatto divieto in Italia all'uso di vaccini deleti, permessi, al contrario, ed ampiamente sperimentati nei citati paesi della C.E.E. caratterizzati da elevata densita' suinicola; la posizione italiana, oltre a costituire un "caso", rischia di accentuare il danno economico costituito dalla malattia di Aujezky; nel giro di poco tempo, qualora non intervenissero cambiamenti sostanziali e' prevedibile che saranno posti ostacoli all'esportazione dei suini dall'Italia con le conseguenti ripercussioni sull'economia gia' fragile del comparto agricolo italiano-: se non intendano porre allo studio una modifica della vigente normativa in materia di vaccinazione e nello specifico relativamente al vaccino per la malattia di Aujezky. (5-01036)

 
Cronologia
martedì 16 marzo
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sabato 27 marzo
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