Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00192 presentata da TORCHIO GIUSEPPE (DEMOCRATICO CRISTIANO) in data 19930324

La XIII Commissione, constatata l'estrema gravita' della virulenta epidemia aftosa con ceppo di origine mediorientale sviluppatasi in diverse regioni del nostro Paese a seguito di importazione di bestiame bovino dalla ex Iugoslavia; ricordato che altri casi di negligenza occorsi negli ultimi anni hanno misso in luce la ricomparsa della pleuropolmonite contagiosa dei bovini, malattia eradicata da ormai un secolo in Italia, ma ricomparsa grazie alle importazioni di bovini comunitari dalla Francia e dalla Spagna; atteso che anche l'Olanda ha provveduto ad inviare sul nostro territorio suini infetti provocando sempre piu' numerosi focolai di "vescicolare"; verificato che l'Italia e' il piu' grande importatore a livello europeo di generi alimentari ed in particolare di prodotti zootecnici e che nel 1991 sono stati importati quasi due milioni di bovini, 2,5 milioni di ovicaprini, 1,7 milioni di suini, oltre 1,5 milioni di tonnellate di carne per un totale di 3,218 milioni di tonnellate equivalenti di carne; considerato che per evitare il crollo delle produzioni italiane ad ulteriore vantaggio degli importatori ben lieti di occupare nuovi spazi nel ricco mercato nazionale grazie alla nostra generosa e costante imprevidenza; atteso che le attuali regole di "reciproca fiducia" nei confronti dei Paesi della CEE e di quelli extracomunitari non possono in alcun modo essere accettate e che gli sforzi profusi dall'Italia per cercare di acquisire quote di mercato nel settore delle carni trasformate e dei formaggi stagionati e della stessa zootecnia di alta genealogia appaiono vanificati da drastici provvedimenti di blocco alle frontiere e di cordone sanitario che ha comportato il blocco di tutte le produzioni della zootecnia considerate alla stregua di veicoli di diffusione dell'epidemia aftosa; constatato che tale fenomeno e' avvenuto in un periodo di sviluppo della nostra presenza sui mercati stranieri anche per la svalutazione della lira nei confronti delle altre divise europee e mondiali che ha contribuito a determinare apprezzamenti non trascurabili per i nostri produttori; considerato, altresi', che la decisione CEE ha lasciato perplessi gli operatori italiani sia per la tempestivita' che per la drasticita' con cui e' stata adottata con totale noncuranza dell'opposizione presentata dai nostri rappresentanti a Bruxelles, senza dimenticare che in occasione di eventi analoghi occorsi ad altri Paesi membri della CEE mai sono state adottate misure cosi' rigorose; verificato che l'Italia, contrariamente agli altri Paesi membri della CEE non puo' disporre di un unico punto di riferimento per la trattazione della materia e che, in attesa della riforma del Ministero dell'agricoltura con il trasferimento delle competenze in materia veterinaria, e' necessario coordinare e sincronizzare le varie realta' operanti ai vari livelli, evitando il dilatarsi di focolai infettivi e la perdita ancor piu' grave in termini economici e di patrimonio genetico, impegna il Governo: a) alla realizzazione di stalle di sosta in aree lontane da allevamenti nazionali, evitando in tal modo il rapido propagarsi della malattia derivante dai capi importati. Rispettare il periodo di osservazione (quarantena) in modo da poter constatare la mancanza della malattia ed osservare controlli particolarmente puntigliosi a livello sanitario per tutti i capi in entrata. Al momento e fino alla fine dell'epidemia appare necessario bloccare ogni tipo di importazione di animali provenienti dall'estero ed in particolare dai Paesi dell'Est, pena il sequestro degli stessi, dei mezzi di trasporto e delle stalle di sosta, anche per evitare gli effetti delle cosiddette triangolazioni; b) alla creazione, accanto alle risorse dirette dello Stato, di un fondo straordinario di garanzia contro i danni derivanti dall'introduzione di zoonosi e/o epizoozie, con la diretta partecipazione finanziaria da parte dei titolari di concessione di importazione e dei relativi impianti di sosta che dovranno catalogare tutti gli animali, sia importati che autoctoni, anche ai fini della realizzazione di apposita anagrafe animale unica; c) all'istituzione di un albo degli importatori sottoponendone a vigilanza e controllo permanente l'attivita' e le stalle di sosta, impedendo che gli animali importati possano avere destinazioni diverse da quelle che ne hanno giustificato l'autorizzazione; d) all'adozione di misure di controllo dell'ovinicoltura vagante, sia con il ritorno agli ovili dei greggi, sia sul piano sanitario con verifiche costanti per evitare la propagazione dell'epidemia; e) alla corresponsione di indennita' agli allevatori direttamente colpiti dall'epizoozia, come previsto dalla legge n. 218 del 2 giugno 1988 in tempi brevi e comunque non oltre il termine di 60 giorni, superando l'ossessiva lentocrazia di passate esperienze che hanno evidenziato insopportabili ritardi; f) alla corresponsione di aiuti anche agli allevatori non colpiti ma ricadenti nelle zone di sorveglianza ove sia previsto l'obbligo della distruzione del latte, del confinamento dei greggi negli ovili e per i quali viene a mancare la possibilita' di utilizzo dei pascoli; g) all'adozione di meccanismi di intervento sul mercato, quali l'apertura dell'ammasso carni bovine AIMA, per almeno duecentomila capi onde evitare le ricorrenti speculazioni a danno dei produttori zootecnici e/o di altri settori economici; h) all'attivita' integrata da parte delle istituzioni che si occupano di materie sanitarie con quelle di materia economica in attesa della realizzazione del nuovo Ministero dell'alimentazione, dell'agricoltura, eccetera; i) alla ricerca e punizione di eventuali responsabili di operazioni illecite che hanno permesso l'introduzione dell'afta nel nostro Paese; l) alla adozione di una campagna di informazione tesa a controbilanciare le notizie diffuse dai mass media sulla commestibilita' dei prodotti zootecnici che hanno determinato una pericolosa disattenzione dei consumatori. (7-00192)

 
Cronologia
martedì 16 marzo
  • Politica, cultura e società
    Renato Altissimo dà le dimissioni da segretario del PLI, ma le ritirerà pochi giorni dopo per le pressioni del partito.

sabato 27 marzo
  • Politica, cultura e società
    Nel corso delle indagini sull'omicidio di Salvo Lima, la procura di Palermo chiede l'autorizzazione a procedere contro il senatore a vita Giulio Andreotti.