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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12682 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930330

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri del tesoro, dell'industria e di grazia e giustizia. - Per conoscere - premesso che: sul complotto internazionale, influenzato dalle multinazionali e dalle finanziarie di Wall Street, per agire sul valore della lira nella prospettiva di un acquisto, scontato del 30 per cento sul valore reale, delle aziende da privatizzare, e che vide una sua importante fase sullo yacht "Britannia", l'interrogante ha gia' prodotto taluni atti ispettivi, in attesa di esauriente riscontro anche in ordine alla partecipazione all'incontro di alti esponenti politici, e di dirigenti al massimo livello di importanti ministeri e aziende a partecipazione statale; gia' prima, in ordine alla singolare "fuga" del Consiglio dei Ministri di notizie relative alla privatizzazione della SME ed alle conseguenti speculazioni sul titolo, l'interrogante aveva prodotto l'atto ispettivo n. 4-09382 del 12 gennaio 1993; a tale atto il 16 febbraio 1993 ha risposto il Ministro del tesoro confermando l'andamento anomalo del titolo SME e comunicando che la CONSOB aveva aperto una indagine, tuttora in corso; il 23 marzo scorso la stampa, e valga per tutti i quotidiani quanto ha affermato la Repubblica in un articolo a firma Giovanni Scipioni, ha pubblicato le inquietanti notizie che seguono: "Nuovi clamorosi sviluppi dell'inchiesta su Sme e Credit, due societa' dell'Iri prossime alla privatizzazione. I magistrati della pretura circondariale di Roma avrebbero accertato un tentativo di aggiotaggio o, forse, di insider trading con evidenti speculazioni in Borsa, dietro la fuga di notizie sulla cessione ai privati sia della finanziaria alimentare sia dell'istituto di credito. L'inchiesta, partita nel novembre dello scorso anno sull'onda di una spy story che travolse gli uomini del Governo Amato per la diffusione di notizie sul piano di privatizzazione delle aziende pubbliche, sembra subire una forte accelerata: ci sarebbero anche diversi indagati ma sui loro nomi c'e' il classico silenzio. Gli accertamenti, affidati ai pm Franco Serrao e Delia Cardia, avrebbero trovato riscontri sulla lievitazione dei titoli del Credit (agosto-settembre 1992) e della Sme (ottobre 1992), periodi precedenti la fuga di notizie. Gli inquirenti stanno indagando sull'acquisto di alcuni milioni di azioni dei due titoli. Nel mirino dei magistrati sarebbero finiti alcuni personaggi, per loro ci sarebbero degli avvisi di garanzia, che avrebbero ruotato intorno al comitato di esperti cosituito dal ministro del Tesoro, Pietro Barucci, per individuare le aziende pubbliche che potevano essere privatizzate. L'improvviso e considerevole rialzo dei titoli Sme e Credit provoco' una serie di iniziative parlamentari, oltre ad un intervento della Consob che sospese temporaneamente i due titoli in odore di speculazione. In campo scesero anche i piccoli azionisti della Sme che denunciarono le manovre di aggiotaggio. Tra il 20 e il 26 ottobre 1992, furono acquistate milioni di azioni che dalle 4115 lire, iniziali, lievitarono, il 26 ottobre a 4738 lire, con un incremento dle 15,1 per cento. Un rialzo "spiegato" solo piu' tardi con la pubblicazione del piano di privatizzazioni. Dietro la lievitazione delle azioni sarebbe stata una vera e propria speculazione, un illecito penale perseguibile dalla magistratura ordinaria. L'indagine dei magistrati sembrerebbe "ruotare" intorno al comitato di esperti che lavoro' al piano, consegnato al ministro del tesoro Piero Barucci. Del comitato facevano parte il direttore generale del ministero del Tesoro Mario Draghi, il presidente del Credito italiano, Natalino Irti, il docente di politica economica dell'Universita' "La Sapienza" Luigi Spaventa, il responsabile della vigilanza della Banca d'Italia, Vincenzo Desario, l'amministratore delegato della societa' "Akros" Gianmario Roverario ed il rettore dell'Universita' "Bocconi" di Milano, Mario Monti. La guardia di Finanza ha gia' sentito diversi testimoni. Tra questi, il presidente della Sme Giancarlo Elia Valori, lo stesso Draghi, l'ex vicepresidente della Consob, Enzo Berlanda e l'amministratore delegato dell'Iri Michele Tedeschi. Altri testimoni saranno sentiti nei prossimi giorni. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno oltrepassato anche i confini nazionali, "sconfinando" in Francia ed in Germania... ...L'inchiesta venne avviata nel novembre dello scorso anno dal magistrato Orazio Savia della Procura di Roma. Il giudice indago' sulla "talpa", sul ministro, o chi per lui che diffuse il piano di privatizzazione del Governo, dandolo materialmente all'agenzia di stampa Adn Kronos. Un altro fronte di quella inchiesta (quella appunto legata all'aggiotaggio sui titoli Sme e Credit) passo' alla Pretura di Roma ed a Serrao perche' questo tipo di reato e' diventato, con il nuovo codice, di pertinenza pretorile... ...Il sostituto procuratore Savia venne incaricato delle indagini. Fu immediatamente perquisita l'agenzia di stampa alla ricerca del "malloppo", un documento di circa cento pagine con i nomi di tutte le aziende e le societa' prossime alla cessione. Il magistrato accerto' che quel piano, subdolamente scivolato nelle mani dei giornalisti dell'agenzia di stampa, era custodito esclusivamente nelle scrivanie di tre ministri e che non c'era alcuna responsabilita' tra gli stretti collaboratori dei ministri e neppure tra le dattilografe, le segretarie e gli usceri, tutti lungamente interrogati. Sotto la lente del magistrato c'erano Piero Barucci titolare del Tesoro, Franco Reviglio, responsabile del Bilancio e Giuseppe Guarino, ministro dell'industria. E fu quest'ultimo ad essere indicato come la talpa del Governo Amato. Furono momenti di forte tensione per l'esecutivo di Amato. Guarino nego' ogni coinvolgimento. Piu' tardi, quando il giallo delle privatizzazioni, abbandono' le prime pagine dei giornali, lo stesso Guarino accuso' Barucci di essere stato lui il responsabile, sia pure involontario, della fuga di notizie, avendo egli inviato quel documento via fax da Milano attraverso la sede del Credit. Fu una disputa non esaltante. "Chi vivra' vedra'", si limito' a commentare Barucci, sperando evidentemente in un repentino allontanamento di Guarino. Su questo fronte delle indagini, il magistrato passo' il testimone al Tribunale dei ministri, l'unico competente. L'ipotesi di reato da accertare era quella prevista dall'articolo 326 del codice penale: rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio". Al di la' delle eventuali responsabilita' ministeriali che il "Tribunale dei Ministri" potrebbe essere chiamato ad accertare e' inquietante la coincidenza della identita' di taluni di coloro che furono a bordo del "Britannia" il 2 giugno 1992 e che successivamente furono chiamati a far parte del comitato di esperti che lavoro' al piano delle privatizzazioni, quasi che si trattasse di un medesimo piano, partito dal bordo dello yacht di S.M. Britannica e approdato poi al Ministero del Tesoro, dato che e' certa la partecipazione del direttore generale del tesoro Mario Draghi in entrambe le circostanze e mai smentita quella dell'ex vice presidente dell'IRI Riccardo Gallo e forse di altri; l'ambito delle indagini non puo' non essere dunque esteso a quanto ha formato oggetto delle interrogazioni n. 4-11645 del 3 marzo 1993, n. 4-11996 dell'11 marzo 1993, n. 4-12323 del 19 marzo 1993, e n. 4-12630 del 29 marzo 1993, per l'evidente possibile collegamento tra le due circostanze -: se consti che la Consob abbia terminato od abbia in corso le indagini ancora in atto il 16 febbraio 1993 e se comunque voglia estenderle ad eventuali connessioni con gli incontri del 2 giugno 1993 a bordo del "Britannia"; se oltretutto vogliano disporle, per la parte di loro competenza, i Ministri di cui al presente atto (tranne quello di Grazia e Giustizia, al quale si chiede di conoscere se consti che il sostituto procuratore dottor Savia della Procura della Repubblica di Roma ed il dottor Serrao della Pretura di Roma, abbiano o meno ritenuto o ritengano di estendere le indagini anche a quanto avvenne a bordo dello yacht fatte in Commissione Bilancio della Camera del direttore generale del Tesoro, dottor Mario Draghi). (4-12682)

 
Cronologia
lunedì 29 marzo
  • Politica, cultura e società
    Mario Segni lascia la DC, denunciandone la crisi politica e morale.

martedì 6 aprile
  • Politica, cultura e società
    Approvata la relazione della Commissione parlamentare antimafia (presieduta da Luciano Violante) che indica l'esistenza di specifici rapporti tra la criminalità organizzata e il potere politico e in particolare descrive il ruolo svolto da Salvo Lima come referente politico all'interno della struttura di Cosa nostra.