Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01010 presentata da PETRINI PIERLUIGI (LEGA NORD) in data 19930526

Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: la derivazione del torrente Cassingheno consiste in un intervento previsto a completamento del Lago del Brugneto, realizzato per mezzo dello sbarramento dell'omonimo torrente negli anni sessanta, per la produzione di energia elettrica e, soprattutto, per l'alimentazione dell'acquedotto di Genova; la derivazione del torrente Cassingheno, da realizzarsi con la costruzione di una traversa e relativa condotta in galleria, e' solamente finalizzata ad aumentare la disponibilita' di acqua nella fase estiva, aggravata dal fatto che il sistema dell'acquedotto del capoluogo ligure raggiunge perdite d'acqua che sono state valutate nell'ordine del 25-30 per cento (per cui basterebbe riportare tali valori nei limiti fisiologici del 5-10 per cento per risolvere gran parte dei problemi di approvvigionamento idrico); la domanda idrica nella zona interessata risulta diminuita a causa del mancato aumento della popolazione genovese e del calo costante degli impieghi industriali dovuto alla crisi del settore siderurgico e delle attivita' portuali (non si puo' neanche sottacere il riuso delle acque adottato nell'ambito dei sistemi idroesigenti); il torrente Brugneto e il torrente Cassinghero costituiscono due importanti affluenti del fiume Trebbia collocati nella sua testata - ricadente in territorio ligure - la quale coincide con una delle aree piu' piovose dell'intero territorio nazionale; i due interventi sui torrenti provocherebbero un danno ambientale di inestimabile valore insieme ad una vera e propria decapitazione del fiume Trebbia che rappresenta un bene di irripetibile valore naturalistico e paesaggistico da salvaguardare attraverso l'opera di tutte le autorita' pubbliche interessate; la realizzazione della deviazione del Cassingheno - parte integrale del Piano regolatore generale acquedottistico della regione Liguria - e' stato approvato vent'anni orsono e, qualora l'amministrazione comunale di Genova dovesse portare ad esecuzione le opere previste dal PRGA, la portata idrica trasferita al bacino ligure da quello del Trebbia ammonterebbe a circa 3.200 litri al secondo; non occorrono studi scientifici particolarmente approfonditi per immaginare le conseguenze negative, anche e soprattutto dal punto di vista ambientale, che una simile realizzazione avrebbe non solo per il bacino del Trebbia, ma anche per lo stesso bacino padano; il fiume Trebbia e' uno dei piu' importanti affluenti appenninici del fiume Po ed e' anche considerato uno dei fiumi meno inquinati d'Italia, esso rappresenta una "boccata d'ossigeno" irrinunciabile per lo stesso Po, il cui inquinamento ha raggiunto livelli preoccupanti; le acque del Trebbia avevano da sempre garantito ottimi standard qualitativi delle falde idriche sotterranee ad esse collegate, falde alle quali attingono la quasi totalita' degli acquedotti rivieraschi ed, in particolare, la citta' di Piacenza, e recenti e dettagliati studi, al contrario, hanno evidenziato come lo sbarramento del torrente Brugneto abbia negativamente inciso sulle predette falde idrogeologicamente collegate alle acque del Trebbia; per tutte le anzidette motivazioni, il 2 luglio 1992, era stato promosso un incontro, presso la sede dell'Autorita' di bacino del fiume Po cui avevano partecipato i rappresentanti delle regioni Emilia-Romagna e Liguria, le province di Piacenza e Genova, la comunita' montana dell'Appennino piacentino e il comune di Genova, ove si era deciso di costituire una commissione tecnica mista con il compito di verificare il progetto della briglia alla luce dello studio delle eventuali alternative e dei fabbisogni idrici genovesi e piacentini; lo stesso accordo prevedeva che, in attesa delle conclusioni della commissione, il comune di Genova non iniziasse le opere fino a che lo studio programmato non fosse giunto a termine; l'AMGA, l'azienda municipalizzata del comune di Genova che gestisce l'acquedotto e le sue attivita', ha dichiarato il 24 maggio 1993, ad una delegazione delle autorita' piacentine (parlamentari piacentini, presidente della provincia, presidente della comunita' montana e sindaci della Val Trebbia) la propria intenzione di iniziare i lavori per la deviazione del torrente Cassingheno entro il termine di scadenza, oramai imminente, della concessione ministeriale, nonostante l'accordo preso con l'Autorita' di bacino del fiume Po ed i numerosi ricorsi presentati da diverse pubbliche amministrazioni -: se non ritenga opportuno intervenire disponendo la sospensione cautelare dei lavori, al fine di ponderare tutti gli interessi pubblici coinvolti e per dettarne conseguentemente il miglior assetto, anche rispetto alla grave crisi che ha colpito il comune di Genova, in sintonia con i poteri che l'articolo 8, comma 3, della legge 8 luglio 1986, n. 349, attribuisce al Ministro stesso per la difesa dell'ambiente. (3-01010)

 
Cronologia
giovedì 20 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva con 409 voti a favore e 4 contrari la proposta di modifica dell'articolo 18, comma 2-bis, del proprio Regolamento.

giovedì 27 maggio
  • Politica, cultura e società
    Un'autobomba esplode nel centro di Firenze e uccide 5 persone. La sede dell'Accademia dei Georgofili resta distrutta e la Galleria degli Uffizi subisce gravi danni