Portale storico della Camera dei deputati

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: due gravi fatti luttuosi sono accaduti nel carcere Circondariale di Parma negli ultimi dieci giorni con il suicidio di Giuseppe De Meo e Gennaro Santoro; secondo le dichiarazioni, riportate dalla stampa locale, il giovane De Meo era sieropositivo in fase terminale e avrebbe dovuto quindi avere ben altra collocazione che una "torrida cella"; con atto n. 4-13033 del 20 aprile 1993, l'interrogante ha gia' segnalato che informazioni sempre allarmanti giungono circa la situazione ambientale e sociale del carcere di Parma nel quale gli operatori penitenziari e i detenuti vivono quotidiani disagi sempre piu' pesanti; nessuno degli obiettivi previsti con il trasferimento della nuova sede in via Burla e' stato raggiunto e che anzi il sovraffollamento e la carenza di organico sono peggiorati; si e' verificata una contrazione delle attivita' di socializzazione e un controllo esasperante dell'ingresso del volontariato; del complesso della dichiarazioni riportate dalla stampa locale e relativi ai due casi di suicidio, sembra cogliere una rassegnazione quasi totale sul destino di sofferenza dei detenuti -: la verita' dei fatti e l'esatta situazione della vita interna al carcere di Parma; se i soccorsi siano stati tempestivi e quali iniziative intenda prendere il Ministro per creare condizioni di maggiore vivibilita' dell'istituto di pena e per prevenire episodi autolesivi o disgreganti della personalita' dei detenuti, per garantire condizioni di lavoro agli operatori penitenziari affinche' possano assolvere con agio alla loro funzione di sostegno alla riabilitazione della popolazione carceraria e non alla mera custodia e contenzione. (4-14895)