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Ai Ministri della difesa e dell'ambiente. - Per sapere, richiamata la risoluzione approvata dalla Commissione difesa il 22 ottobre 1992 in merito allo smaltimento ed alla distruzione, ecologicamente compatibile, degli esplosivi convenzionali, obsoleti e dismessi dalle Forze armate, ed altresi' ricordate le disposizioni connesse con l'applicazione dei trattati di disarmo in materia di riduzione degli armamenti nucleari e convenzionali nonche' degli aggressivi chimici, se il governo e' disposto ha fornito i seguenti chiarimenti: 1) se corrisponda al vero la stima che fa ascendere ad oltre 50 mila tonnellate il munizionamento conservato da Esercito, Marina ed Aeronautica sul territorio nazionale, da trattare con appropriate tecniche di smaltimento, convenientemente certificate anche in termini di compatibilita' ambientale, ai fini di ridurre i rischi incombenti sul territorio delle regioni ospitanti e sulle popolazioni esposte nonche' allo scopo di eliminare i crescenti costi passivi (valutati ad un migliaio di miliardi), connessi con la conservazione e la custodia di essi (circa 1000 riservette disseminate in aree strategiche nazionali); 2) se si stia dando attuazione, da parte degli organi tecnici delle Forze armate, alle utili iniziative per selezionare progetti pilota idonei a realizzare lo smaltimento degli esplosivi, riducendo al minimo l'inquinamento acustico, gli effetti dell'onda d'urto, l'emissione di gas e liquidi inquinanti, smaltimento correlato al ridimensionamento della forza operativa sul territorio ed alla ristrutturazione della difesa in base ai nuovi modelli; 3) se siano state messe allo studio da parte degli organi tecnici delle forze armate e piu' in generale dagli istituti nazionali di ricerca (CNR ed ENEA) soluzioni tecnologiche ottimizzate per la distruzione e per la riconversione degli esplosivi convenzionali e nucleari, ivi considerate le compatibilita' ambientali e la utilizzazione di essi a fini di produzione di energia alternativa. (5-01434)