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Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00261 presentata da ROJCH ANGELINO (DEMOCRATICO CRISTIANO) in data 19930719

La V Commissione, premesso che: la fase di transizione dall'intervento straordinario all'intervento ordinario si colloca in un momento di recessione economica, in presenza di tagli alla spesa pubblica, di superamento del sistema delle partecipazioni statali, di un processo positivo di privatizzazione, ma anche di deindustrializzazione nelle aree depresse; tutto cio' potra' avere un effetto destabilizzante delle economie deboli finora sostenute dall'intervento pubblico, generando uno sconvolgimento degli attuali assetti territoriali con gravissime ripercussioni sul piano sociale e civile; l'imminenza del referendum ha impedito che il decreto legislativo n. 96 del 1993 rispondesse a criteri di razionalita' e gradualita' gia' previsti dalla legge n. 488 del 1992; malgrado tutto cio' il commissario, sostenuto dal Governo, ha messo in atto le prime azioni volte al trasferimento, abilitando la Cassa depositi e prestiti al pagamento dei mandati, trasferendo le gestioni del terremoto e avviando i trasferimenti urgenti riguardanti le politiche comunitarie; tuttavia tali adempimenti si scontrano con resistenze e carenze normative che, in assenza di scelte politiche, di fatto hanno limitato l'azione del commissario ad una mera attivita' notarile non prevedendo poteri di gestione attiva e accrescendo, cosi', le preoccupazioni del mondo imprenditoriale, il malessere del personale, le incertezze della gestione separata, il ritardo negli adempimenti di cui all'articolo 10 del decreto legislativo n. 96 del 1993 (Gestione acque) e il degrado degli Enti collegati; considerato: che i ritardi nelle concessioni dei finanziamenti per le nuove iniziative industriali hanno provocato il ricorso all'autorita' giudiziaria, aggravando ulteriormente il contenzioso esistente; che la esclusione dalle agevolazioni sugli incentivi industriali di migliaia di richieste di aziende, spesso in produzione e dopo aver fatto ricorso al credito ordinario, comporterebbe il fallimento di tanti coraggiosi imprenditori prevalentemente del Nord, determinando la fine di un disegno di sviluppo e di occupazione; che la fase di transizione si sta caratterizzando con il proliferare di strumenti eccezionali e straordinari quali i commissari ad acta, che invece di rappresentare le figure idonee ad accelerare il momento di passaggio all'ordinario, introducono ulteriori elementi di confusione e di distorsione a danno degli operatori economici; che, inoltre, la condizione attuale del personale della soppressa Agenzia non puo' favorire il superamento delle disfunzioni e delle deresponsabilizzazioni di amministrazione da piu' parti denunciate in presenza di un annullato status giuridico di pubblici dipendenti, caso unico nella legislazione italiana. L'attuale trattamento normativo previsto per il personale dal decreto legislativo n. 96 del 1993 ha generato sia sul piano psicologico che sul piano organizzativo delle professionalita', un effetto devastante con la cessazione volontaria dal servizio di numerose unita' di personale dipendente; che il trasferimento, infine, delle partecipazioni azionarie al Tesoro dei capitoli investiti negli Enti di promozione e negli Istituti di credito speciali, non accompagnato da una proposta organica finalizzata al nuovo modello d'intervento, rischia di esaurirsi in una stanca gestione burocratica; osservato che in assenza di una proposta politico-programmatica, si registrera' una consistente riduzione dei finanziamenti, in quanto le risorse gia' disponibili andranno ripartite all'intero territorio delle aree depresse penalizzando cosi' le aree piu' deboli. Appare prioritario ridefinire il ruolo di programmazione e coordinamento del Ministero del bilancio in un nuovo rapporto con le regioni, rinunciando a competenze operative di gestione, evitando cosi', come per i contratti di programma, conflitti di attribuzione che finirebbero per paralizzare l'attivita' amministrativa; considerato, infine, che vaste aree del Mezzogiorno si trovano nelle identiche condizioni di disoccupazione e reddito di altre nazioni come Portogallo e Spagna, le quali ottengono risorse in misura quadrupla rispetto al Mezzogiorno italiano; ritenuto, pertanto, necessario di fronte all'allarmante presa di posizione delle forze imprenditoriali e sociali, non solo riconsiderare i provvedimenti posti in essere dal Governo e la recente normativa, ma riaprire un confronto nel Paese per rilanciare una nuova politica per le aree depresse e predisporre un'adeguata organica legislazione, impegna il Governo: 1) ad individuare tempestivamente le modifiche necessarie al decreto legislativo n. 96 del 1993 per rendere veramente efficace e produttiva l'attuale fase di passaggio dall'intervento straordinario a quello ordinario dello Stato, operando affinche' la stessa avvenga effettivamente senza soluzioni di continuita' e senza danno per le categorie imprenditoriali e per il sostegno alle aree depresse, soprattutto nelle regioni meridionali; 2) a ripensare gli strumenti operativi, il ruolo dei vari commissari impegnati a liquidare passivamente anche le attivita' positive, le nomine dei commissari ad acta peraltro in contrasto con la linea originaria della legge n. 488 del 1992 nella logica del superamento graduale dell'intervento straordinario; 3)ad attribuire al commissario di cui all'articolo 19 del decreto legislativo n. 96 del 1993 i poteri di amministrazione attiva nella gestione delle competenze gia' attribuite ai soppressi organismi dell'intervento straordinario qualora non risultino effettivamente trasferite dal richiamato decreto n. 96 del 1993; 4) a riaffermare la continuita' del rapporto di lavoro dei dipendenti degli enti dell'ex intervento straordinario, come individuato dal Parlamento con la legge n. 488 del 1992 che ne disponeva la prioritaria utilizzazione per i compiti dalla stessa previsti e nella considerazione delle professionalita' riscontrate; 5) ad inviduare, a tal fine, gli strumenti necessari allo scopo di non disperdere tali professionalita' adottando provvedimenti intesi al rispetto delle posizioni giuridiche, economiche e previdenziali in godimento e prevedendo l'allocazione dei dipendenti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri in un ruolo unico ad esaurimento per essere successivamente comandati presso le Pubbliche amministrazioni e le regioni o negli enti a queste ultime collegati; 6) ad individuare sia possibili forme di esodo anticipato, attraverso deroghe ai blocchi esistenti, sia a provvedimenti incentivanti l'esodo stesso, analoghi a quelli adottati in altri settori; 7) a dare corpo alla politica d'intervento ordinario nelle aree depresse, prevedendo nel bilancio dello Stato 1994 le relative risorse. La costituzione del fondo ex articolo 19, comma 5, del decreto legislativo n. 96 del 1993 dovra' garantire la capacita' di definizione del pregresso dotandolo delle risorse necessarie; 8) ad accelerare le procedure relative alle istruttorie delle pratiche tuttora non definite ricorrendo all'autocertificazione ex legge n. 317; 9) a riconsiderare le richieste industriali istruite in corso d'istruttoria attraverso una delibera CIPI; 10) ad accelerare le revoche degli interventi gia' approvati al fine di reperire ulteriori risorse; 11) a considerare la possibilita' per il commissario di derimere il contenzioso avvalendosi dell'istituto della transazione in quanto le risorse finanziarie rischierebbero una significativa riduzione; 12) a rinegoziare presso il Consiglio dei ministri della Comunita' europea, l'adeguamento delle aree piu' svantaggiate del Mezzogiorno e del Paese. Similarmente alle regioni spagnole e portoghesi le quali utilizzano in maniera piu' incisiva le agevolazioni del Fondo di coesione. (7-00261)

 
Cronologia
giovedì 15 luglio
  • Politica, cultura e società
    L'ex presidente dell'ENI, Gabriele Cagliari, si toglie la vita a Milano nel carcere di San Vittore, dove è detenuto per corruzione e violazione della legge sul finanziamento dei partiti.

venerdì 23 luglio
  • Politica, cultura e società
    Si toglie la vita a Milano l'ex leader del gruppo Ferruzzi, Raul Gardini.