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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18100 presentata da QUATTROCCHI ANTONIO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO) in data 19930928

Al Ministro dei trasporti e della marina mercantile. - Per sapere - premesso che: la CIT, controllata dalle Ferrovie dello Stato S.p.A. per il 99,978 per cento, operante con circa 600 dipendenti e 74 agenzie, ha avviato, dichiarando di trovarsi "nella necessita' inderogabile di dover procedere", il licenziamento di personale definito "strutturalmente esuberante"; la situazione di esubero del personale risiede, secondo le valutazioni espresse dai dirigenti della CIT nel "consolidando disequilibrio" tra costi e ricavi, che, nel triennio 90-92, ha prodotto perdite complessive per lire 60 miliardi e che, solo nel primo quadrimestre del 1993, ha prodotto un deficit di circa lire 12 miliardi; contrariamente a quanto dichiarato dai dirigenti della CIT, sembrerebbe che la crisi in cui versa la Societa' non sia da imputare alla pur rilevante contrazione dei mercati di riferimento registratasi nel 1993, ma ad un consolidato trend negativo che da oltre un decennio ne caratterizza i risultati; un esame del deficit consolidatosi nel triennio 90-92 e nel primo quadrimestre 93, caratterizzato da un andamento altalenante, sembrerebbe dimostrare che non e' stato avviato dai dirigenti dell'Azienda un efficace piano di risanamento e di politica del personale quando l'aggravarsi della situazione avrebbe richiesto; inoltre, da un esame dei bilanci dell'Azienda risultano investimenti la cui efficacia e' perlomeno discutibile come ad esempio l'acquisto di auto aziendali ed il conseguente utilizzo di tale servizio, oppure l'investimento di lire 18 miliardi in un centro elettronico ora messo in vendita; risulta, pero', che i dirigenti dell'Azienda, dal 1989 ad oggi, pur a fronte di risultati di bilancio fortemente negativi, hanno proceduto all'assunzione di 180 nuovi dipendenti, rifiutando le offerte di mobilita' fatte dai sindacati; inoltre, in violazione delle norme costituzionali e della legge n. 300 del 1970 i dirigenti della CIT hanno disdettato tutti gli accordi aziendali ed applicato un regolamento aziendale definito sostitutivo degli accordi in vigore -: se non reputi "inefficace" la gestione della politica del personale e, piu' in generale, la politica di risanamento, messa in atto dall'attuale dirigenza della CIT che a fronte di una quantomeno tardiva "scoperta" di 178 esuberi, nel luglio del 1993, ha favorito, sino allo scorso anno, una politica di nuove assunzioni, spendendo, altresi', lire 1 miliardo (circa) per 150 esodi agevolati; se non ritenga "insufficiente" la managerialita' dei dirigenti della CIT che, pur vantando un rapporto numerico con il personale di un dirigente per quarantasei dipendenti e costando al "gruppo" lire 3 miliardi l'anno, hanno ripetutamente fallito il pareggio di bilancio che pur avevano previsto ed annunciato (prima nel 1984, poi nel 1991); se non ritenga di chiedere alle FF.SS. una valutazione dettagliata dell'operato dei dirigenti e del Consiglio d'Amministrazione della CIT ed in particolare del presidente, in carica da 11 anni, e dell'amministratore delegato; se non ritenga, qualora dovesse emergere una evidente incapacita' dell'attuale Consiglio di amministrazione e degli attuali 13 dirigenti della CIT, di chiedere alle FF.SS. di procedere ad un immediato rinnovo della dirigenza e di chiedere, altresi', la predisposizione di un piano di risanamento capace di salvaguardare sia i livelli di occupazione che l'efficienza e la produttivita' dell'Azienda. (4-18100)

 
Cronologia
giovedì 23 settembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera concede l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex Ministro De Lorenzo per i reati di corruzione, frode fiscale, associazione per delinquere e violazione delle norme sul finanziamento pubblico ai partiti, ma non ne consente l'arresto.

lunedì 4 ottobre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    I carri armati di Eltsin cannoneggiano la Casa Bianca, che viene quindi espugnata da truppe speciali.