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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01596 presentata da GIOVANARDI CARLO AMEDEO (DEMOCRATICO CRISTIANO) in data 19931110

Ai Ministri di grazia e giustizia e dell'interno. - Per sapere - premesso: che un numero elevatissimo di funzionari del PCI-PDS, sindaci ed assessori di grandi e piccole citta', risultano essere assunti fittiziamente, senza svolgere attivita' lavorativa alcuna, prevalentemente da strutture della Lega delle Cooperative; che tali assunzioni, aggirando le disposizioni della legge n. 816 del 1985, consentivano a sindaci ed assessori di collocarsi in aspettativa godendo del raddoppio dell'indennita' di carica e scaricando sui comuni il pagamento all'INPS degli oneri previdenziali; che tale disponibilita' della Lega delle cooperative ha permesso al PCI-PDS di risparmiare un congruo numero di miliardi senza alcun onere a carico delle cooperative stesse; che ormai in giurisprudenza e' pacifica la sussistenza della truffa ogni qual volta venga simulato un rapporto di lavoro allo scopo di recepire vantaggi a carattere patrimoniale; che l'INPS sta compiendo un'indagine a tappeto che conferma l'entita' del fenomeno; che in alcune regioni, ad esempio l'Emilia-Romagna, il piano dell'urbanistica commerciale e' stato attuato da sindaci e assessori che avevano con le strutture delle COOP il rapporto compiacente sopra descritto; che le strutture cooperative hanno fatto la parte del leone nel settore degli ipermercati; che fuori dalle regioni rosse, dove come e' noto le imprese della Lega hanno larghissimo spazio negli appalti degli enti locali, e' il PDS a garantire che le COOP non venissero "discriminate" beneficiando comunque di una quota di appalti; che le cooperative aderenti alla Lega hanno recentemente ammesso di finanziare il PDS con somme ammontanti a svariati miliardi sebbene si affermi regolarmente registrate in bilancio; che molti funzionari del PDS, divenuti poi responsabili di strutture della Lega delle cooperative ai vari livelli, sono stati prima o dopo sindaci e amministratori di citta', province e regioni e viceversa; che il bene che si intende tutelare dai fenomeni di corruzione e' il corretto funzionamento e imparzialita' della pubblica amministrazione; che come scrive il Pagliaro nei "Principi di diritto penale, delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione", il delitto di corruzione puo' riguardare un atto specifico ma anche limitarsi a genere di atti perche' "solo cosi' si puo' evitare l'inconveniente - che si verificherebbe nel caso di un'incontrollata accettazione di principio che la corruzione si puo' delineare solo in rapporto ad un atto concreto - di lasciare impuniti proprio i casi piu' gravi, cioe' quelli in cui il privato riesce a controllare tutta l'attivita' del pubblico ufficiale" -: quali iniziative intendano assumere per salvaguardare il principio dell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, in ordine a comportamenti che palesemente violano il principio delle imparzialita' della pubblica amministrazione, e che in altri numerosi casi sono stati qualificati come corruzione propria e impropria. (3-01596)

 
Cronologia
venerdì 5 novembre
  • Politica, cultura e società
    Mario Segni fonda il Patto di rinascita nazionale.

mercoledì 17 novembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Si insedia all'Aja il Tribunale internazionale per i crimini di guerra nella ex-Jugoslavia, istituito dal Consiglio di sicurezza dell'ONU.