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Al Ministro della funzione pubblica. - Per sapere - premesso che: il decreto legislativo 27 gennaio 1992 n. 88 ha definitivamente legittimato la figura del Revisore Contabile anche nel campo della Pubblica Amministrazione; la norma, di fatto esclude, se non in una specie di sanatoria, peraltro terminata nel gennaio 1993, le figure dei Ragionieri Capo degli enti locali con comprovata esperienza, dalla funzione di Revisione Contabile; e' noto come la contabilita' pubblica presenti metodi di gestione, di contabilizzazione e struttura tecnica profondamente diverse dalla contabilita' privatistica, a cui va sommata la moltitudine di norme che agiscono sul bilancio pubblico; va da se' che diversi revisori hanno rinunciato o stanno per rinunciare all'incarico presso gli enti locali riconoscendo, coscientemente, di non poter assicurare sufficienti garanzie nelle certificazioni -: se non ritiene che l'introduzione di una norma che permetta ai ragionieri degli enti locali che abbiano per un decennio ricoperto l'incarico di Ragioniere Capo, senza avere riportato provvedimenti disciplinari di natura tecnica, di poter accedere all'iscrizione in tale Registro o con certificazione di qualita' professionale prodotta dagli organi di controllo regionale, sarebbe un modo per riconoscere la dovuta professionalita' a figure tecniche obiettivamente escluse (forse perche' deboli come lobby) dalle possibilita' offerte dai provvedimenti degli ultimi anni; professionalita' che e' giustamente richiesta quando si impone di dichiarare, firmando i bilanci di previsione, i conti consuntivi, le certificazioni (mutui, tasse, bilanci economici, servizi a domanda eccetera), la legittimita' della spesa e dell'entrata. (4-00002)