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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00011 presentata da PARLATO ANTONIO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940415

Ai Ministri della sanita', dei rapporti con le regioni e di grazia e giustizia. Per sapere - premesso che: l'articolo 26 della Legge Regione Campania n. 11 del 1984 recita: "Per i primi tre anni dall'entrata in vigore della presente legge le USL sono autorizzate ad erogare un contributo economico alle famiglie che provvedono direttamente all'assistenza di soggetti non autosufficienti, portatori di handicap psico-fisici, incapaci di provvedere ai propri bisogni primari e che rendono necessaria un'assistenza intensa e continuativa. Il contributo economico alle famiglie e' pari al 25 per cento dell'importo della retta giornaliera per l'internato a tempo pieno"; con tale norma si intendeva porre rimedio alla grave carenza, in Campania, di strutture di assistenza; per cui, per un periodo di tre anni, in attesa che venissero costruite - un'intenzione mai realizzata - si istituiva quel contributo in favore delle famiglie degli handicappati gravi, non autosufficienti, aventi diritto, ma non ricoverabili per mancanza di strutture; un principio, fra l'altro, che se da un lato dava un minimo di soluzione alla violazione - nei confronti degli handicappati - del diritto costituzionalmente garantito all'assistenza sanitaria, dall'altro consentiva allo Stato un quanto mai indebito risparmio del 75 per cento del costo del ricovero sulla loro pelle e sulla pelle delle loro famiglie; fu dunque istituita una Commissione che sottopose ad accertamenti gli handicappati, e quindi, all'esito degli stessi, fu pubblicata la lista degli aventi diritto al contributo, che pero' non venne erogato; anche a causa della complessita' e della onerosita' degli accertamenti, onerosi sia per le USL che per gli handicappati, il mancato pagamento non manco' di causare forti reazioni fra gli handicappati, turbati fra l'altro della spregiudicatezza con la quale erano stati trattati; inoltre, nel corso degli anni, generalmente in presenza delle scadenze elettorali, la questione fu sovente riaperta per essere poi ogni volta richiusa con l'erogazione di "anticipi" di importo variabile approssimativamente fra le lire 50.00 e lire 200.000; alla fine, nel 1989, in seguito ad un'azione portata avanti da uno studio legale napoletano, la questione fu portata dinanzi al giudice del Lavoro e della Previdenza; la difesa delle USL si sviluppo' subito in una maniera assolutamente illegale; le USL cioe', pur essendo pacifico il diritto al contributo dei vari ricorrenti, resistettero attraverso l'utilizzo ad oltranza di espedienti processuali dilatori; un comportamento questo illegale per l'Ente Pubblico, che e' legittimato alla resistenza giudiziaria solo a fini di accertamento della verita'; in questo caso invece, pur essendo pacifico il diritto al contributo, le USL, anziche' organizzarsi per pagarlo, si sono difese attraverso il tentativo di negare che in questa materia sussistesse la giurisdizione del Pretore e sussistesse invece la giurisdizione del TAR, i cui tempi lunghissimi sono ovviamente ben noti; senonche', durante una prima fase, tutti e otto i magistrati della Pretura di Napoli che si pronunciarono in materia affermarono la giurisdizione del giudice ordinario, e nel merito, riconosciuta la fondatezza del diritto degli handicappati, condannarono le USL; successivamente, invece - fermo restando che continuava a non esservi incertezza circa la fondatezza nel merito del diritto degli handicappati (che del resto non ha rilevanza perche' gli handicappati chiedono proprio di essere ammessi al giudizio del Pretore per la verifica della loro condizione) - molti Magistrati della Pretura, il Tribunale di Napoli in grado d'appello, la Sezione Lavoro e le Sezioni Unite della Cassazione, a momenti rinviarono al TAR le controversie, ed a momenti le trattennero, continuando immancabilmente, in quest'ultimo caso, ad accoglierle dopo la verifica nel merito; il frutto di tale andamento delle cose e' che attualmente oltre 1.000 handicappati hanno vinto le cause - o in primo o in secondo o in terzo grado - ed hanno riscosso il contributo, ed un altro migliaio circa e' impegnato in una lotta vergognosa per uno Stato Civile; tale lotta non e' rivolta all'affermazione del diritto violato, ma all'affermazione del diritto ad essere giudicati; le associazioni degli handicappati e gli avvocati che le difendono hanno cioe' pubblicato numerosi documenti nei quali sostengono - a chiare lettere e con argomenti tecnici che non sembrano facilmente contrastabili - che non essendo possibile negare la fondatezza delle loro ragioni, ci si sia attrezzati per farle naufragare, del tutto arbitrariamente, nelle secche delle disfunzioni del TAR, allo scopo di risparmiare le somme da loro richieste per non sottrarle cosi' ai loro abituali destinatari; (la sola Regione Campania - circostanza questa ben nota alla magistratura napoletana - eroga 300 miliardi all'anno a 120 strutture di assistenza private che, palesemente, non hanno risolto i problemi di assistenza agli handicappati); la cosa piu' incredibile e' pero' che le USL, per di piu', nelle cause che hanno perduto, e per le quali sono state gia' costrette a pagare il contributo, hanno impugnato le sentenze chiedendone l'annullamento per essere state pronunciate dal Pretore anziche' dai TAR: esse cioe' - pur essendo pacifico che hanno torto - stanno portando avanti per tre gradi delle cause solo per sostenere che quel torto deve pero' essergli riconosciuto dal Giudice Amministrativo e non dal Giudice Ordinario; tutto cio' senza tenere conto del fatto che tale scelta costera' alla Pubblica Amministrazione, per spese legali, anche in caso di vittoria, una somma forse maggiore di quella prevista per lo stesso contributo; infatti si sono gia' fatti in molti casi tre gradi di giudizio dinanzi alla giustizia ordinaria, ai quali dovranno ora seguirne altri tre dinanzi al giudice amministrativo, senza contare le infinite controversie che le USL causano con il mancato pagamento, dato che anche quando vengono condannate, resistono con tutti gli strumenti per non pagare; un comportamento peraltro che sicuramente avrebbe dovuto suscitare l'attenzione degli organi preposti al controllo della gestione del denaro pubblico, e fra questi della Corte dei Conti, e che invece non ha suscitato l'attenzione di nessuno; la Sezione Lavoro della Pretura e del Tribunale di Napoli, e la Corte di Cassazione, dal canto loro - pur a fronte delle lucidissime analisi portate avanti dai difensori degli handicappati, confortate anche da un parere pro veritate di uno dei massimi maestri del diritto amministrativo in Italia - hanno avuto un comportamento assolutamente contraddittorio, perche', pur avendo accolto, si ripete, oltre mille ricorsi, hanno ora iniziato un'opera di riforma delle loro stesse sentenze, con condanna alla restituzione delle somme che hanno liquidato: somme che ora dovrebbero essere restituite per essere poi nuovamente richieste attraverso il TAR! un comportamento che sta causando il piu' grande turbamento nella collettivita' degli handicappati, i quali, dopo essere stati burlati per anni dalle USL, vedono ora perpetuata ai loro danni una burla peggiore da parte della Magistratura -: se si intendano assumere iniziative, nei limiti delle competenze del Governo: a) perche' sia pagato il contributo previsto dall'articolo 26 della legge 11/84, o quantomeno si cerchi una soluzione conciliativa che tenga conto della situazione delle USL, e si interrompano quindi queste assurde, vergognose, ma altresi' inutilmente costosissime controversie; b) perche' sia chiarito in che cosa il comportamento espresso - nel piano della loro autonomia - dalla Magistratura del Lavoro e dalle Sezioni Unite sia concomitante alle esigenze della certezza del diritto, alle loro funzioni istituzionali in generale, ai diritti degli handicappati, ed alla corretta amministrazione delle USL, e se ci siano responsablita' e da parte di chi; c) perche' la Corte dei Conti accerti la responsabilita' contabile delle USL della Campania in ordine ai costi degli sprechi legati alla resistenza e introduzione di giudizi dilatori e soprattutto temerari. (4-00011)

 
Cronologia
mercoledì 6 aprile
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Ha inizio in Ruanda il genocidio dell'etnia tutsi, che si protrarrà per circa cento giorni e causerà approssimativamente 1 milione di morti.

venerdì 15 aprile
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Si concludono con la firma degli accordi di Marrakech, le trattative dell'Uruguay Round, che portano alla creazione del WTO e alla ratifica di tre accordi nei campi del commercio e delle tariffe, dei servizi e della proprietà intellettuale.

sabato 16 aprile
  • Politica, cultura e società
    Al termine del processo sulle attività della loggia massonica P2, la Corte d'assise di Roma assolve tutti gli imputati dall'accusa di cospirazione politica. Licio Gelli è condannato a 17 anni per i reati di calunnia, millantato credito e procacciamento di notizie riservate.