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Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00001 presentata da CRUCIANELLI FAMIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19940429

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro delle finanze, per sapere - premesso che: la procedura di privatizzazione delle banche dell'Iri, Credit e Comit, attraverso una offerta pubblica di vendita e la costituzione di public companies a capitale diffuso era, a detta del Governo, finalizzata anche alla creazione di nuovi centri finanziari autonomi rispetto a quelli finora dominanti in un mercato giudicato eccessivamente oligopolistico e concentrato. A tal fine venne anche prevista una soglia massioma di possesso di azioni da parte di un singolo azionista del 3 per cento, l'obbligo di pubblicita' della costituzione di patti di sindacato (sanzionandone l'eventuale dissimulazione) con conseguente obbligo di OPA su una quota di capitale almeno pari a quella conferita nel sindacato, la partecipazione dei dipendenti alle compagnie azionarie, la possibilita' di prevedere, all'interno degli statuti, il voto di lista. Tali procedimenti vennero espressamente individuate al fine di evitare il pericolo di una scalata di Mediobanca, che avrebbe determinato, a detta del Presidente dell'Iri, Prodi, un intollerabile livello di concentrazione di potere economico e finanziario nel nostro paese; ulteriore proclamato obiettivo della costituzione di public companies era quello di garantire la piena autonomia operativa del management aziendale, sulla base di criteri di competenza, al riparo da pressioni politiche od economiche esterne -: se non ritenga che la procedura di privatizzazione abbia dimostrato vistose carenze nel comportamento del Ministero e delle autorita' di controllo, dato che: si e' assistito alla creazione di un sindacato di controllo facente capo a Mediobanca che, pur disponendo di meno di un quinto del capitale, controlla la totalita' del Consiglio di amministrazione. Tale patto di controllo, del tutto evidente ed ampiamente descritto, nella sua composizione sulla stampa italiana ed internazionale, non e' stato pero' dichiarato, evidentemente al fine di evitare l'obbligo dell'OPA. Tale comportamento, oltre che del tutto illegale alla luce del decreto sulle privatizzazioni e' anche lesivo, in termini economici, tanto degli interessi pubblici che di quello degli azionisti esterni al patto di sindacato, perche' ha consentito agli azionisti di controllo di evitare il pagamento del relativo premio di controllo. Cio' configura inoltre precise responsabilita' del Ministero in ordine al mancato introito per lo Stato; il Ministero non ha provveduto a predisporre, nella definizione degli statuti della Comit e del Credit, l'esistenza del voto di lista, escludendo cosi' di fatto dal Consiglio di amministrazione gli azionisti-dipendenti, i piccoli azionisti, gli investitori istituzionali che assommano, tutti assieme, ad oltre i quattro quinti del capitale totale; la nomina a Presidente della Comit di Adler, che ricopre responsabilita' sociali nella Burgo, controllata pur essa da Mediobanca, configura un evidente caso di conflitto di competenza, in quanto tale azienda e' pesantemente indebitata proprio con la stessa Comit. Inoltre va rilevato come l'investimento nel capitale Comit da parte della Burgo risulti assai discutibile, data la situazione di pesante indebitamento di tale Azienda, per cui i capitali disponibili dovrebbero essere innanzitutto destinati alla riduzione dell'indebitamento; il nuovo sindacato di controllo ha violato la tradizionale autonomia del management della Comit, allontanando il Presidente, presente nell'istituto da oltre 40 anni, nonche' numerosi esponenti del Consiglio di amministrazione. Oltretutto persone di chiara e nota competenza professionale sono state sostituite da altre, come appunto il nuovo Presidente, Adler, senza alcuna esperienza e competenza specifica in materia, contravvenendo cosi' ai criteri di professionalita'; il controllo della Comit e del Credit da parte di Mediobanca, che gia' controlla le Assicurazioni Generali, ha dato origine ad un gruppo finanziario che e' di gran lunga quello prevalente oggi in Italia, di proporzioni tali, per dirla con le parole di Prodi, da costituire "un centro economico dominante che non ha equivalenti in alcun altro Paese occidentale". Tale nuovo gruppo finanziario, cosi' costituito, potrebbe configurare una posizione dominante nel mercato finanziario, da sottoporre necessariamente all'esame dell'Antitrust; l'acquisizione di Comit e Credit da parte di Mediobanca rischia di interferire con i possibili futuri sviluppi delle due banche, verso un modello di banca universale, in quanto il segmento piu' alto degli "affari finanziari" e' gia' ricoperto appunto da Mediobanca; il comportamento del Ministero sembra aver oggettivamente favorito tale esito, data la mancata predisposizione di norme statutarie e legislative volte ad impedirlo. D'altro canto risulta inspiegabile il comportamento della Consob, che pare non abbia finora avviato alcuna procedura di indagine rispetto alle numerose infrazioni finora commesse dal nuovo sindacato di controllo a danno dello Stato e degli azionisti minori, nonche' dell'autonomia delle banche controllate: mancata dichiarazione del sindacato di controllo e conseguente effettuazione dell'OPA, nomina a Presidente di una persona la cui collocazione puo' configurare conflitto di competenza. All'Antitrust spetterebbe poi il compito di verificare l'avvenuta costituzione di una posizione dominante sul mercato creditizio e finanziario; quali iniziative intenda porre in essere il Governo per controllare maggiormente il rispetto delle regole e delle norme in materia societaria e per impedire la costituzione di un abnorme concentramento di potere economico e finanziario nel nostro paese anche in vista della privatizzazione di STET, ENEL. (2-00001)





 
Cronologia
giovedì 28 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica conferisce a Silvio Berlusconi (FI) l'incarico di formare il nuovo Governo.

mercoledì 11 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Berlusconi scioglie positivamente la riserva e forma il suo primo Ministero composto da Forza Italia (FI), Lega Nord (LN), Alleanza Nazionale (AN), Centro Cristiano Democratico (CDD).