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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00366 presentata da PARLATO ANTONIO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940505

Ai Ministri dell'industria, commercio e artigianato e delle partecipazioni statali, del tesoro, del lavoro e previdenza sociale, del bilancio e programmazione economica e per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. - Per conoscere - premesso che: lo stabilimento di Sessa Aurunca (Caserta) della MORTEO (gruppo IRI) specializzato nella costruzione di containers e' stato oggetto il 25 settembre 1990 di un atto ispettivo dell'interrogante, essendo stato tradito gia' all'epoca dall'azienda l'impegno di garantire il mantenimento e lo sviluppo dell'occupazione e volendosi istituire al Nord una ulteriore linea di produzione; all'atto ispettivo richiamato fu data risposta il 29 aprile 1991 dal Ministro delle partecipazioni statali il quale, ripercorreva la storia industriale ed occupazionale dell'azienda, caratterizzata da un notevole investimento nel 1986 per una linea di produzione di containers frigoriferi in alluminio con l'effetto di incremento occupazionale di 56 unita' per 18-24 mesi pur in assenza di una forte domanda di containers dry, oltre alla assunzione nel 1989 e per un anno di altre unita'; affermando inoltre che a fronte della apertura di una linea di produzione di containers dry a Pozzolo, la MORTEO aveva fornito informazioni specifiche sulla questione, tra l'altro sostenendo l'esistenza di difficolta' di mercato per i containers "frigo" e per quelli "dry", tuttavia prorogando i contratti a termine sicche' sino al novembre 1990 nessun licenziamento era stato operato; si riservo' poi il Ministro ulteriori notizie che non giunsero peraltro mai piu' all'interrogante; si e' appreso il 31 ottobre 1992 che il sottosegretario di Stato all'industria, onorevole Felice Jossa, aveva inviato una lettera al ministro Guarino e all'amministratore delegato dell'IRI, Michele Tedeschi, in merito alla vicenda della privatizzazione della MORTEO del gruppo IRITENCA. Nella lettera Jossa sottolinea che le organizzazioni sindacali avevano manifestato "vive preoccupazioni sulle prospettive di rilancio aziendali e sulla ricaduta occupazionale anche alla luce di voci di una privatizzazione della societa'". I rappresentanti dell'IRITECNA, prosegue Jossa, avevano confermato l'esistenza di una trattativa per la cessione ad un gruppo privato, "ma per il rispetto delle procedure di relazioni industriali hanno sottolineato che il piano sara' presentato a Genova dove e' gia' stata convocata una riunione con le organizzazioni sindacali". Da parte sua, il sottosegretario Jossa precisava che "in linea con gli indirizzi governativi, la cessione ai privati di aziende pubbliche deve essere successiva al piano di riordino e di riassetto del settore publico e con la consultazione sindacale per cercare un consenso soprattutto sulle possibili conseguenze occupazionali". Senonche' risulta che sin dal 15 ottobre 1992 la MORTEO (IRITECNA 30 per cento, INTERAGEM di Genova 35 per cento, Dogliani di Torino 30 per cento) aveva comunicato alle organizzazioni sindacali ai sensi dell'articolo 47 della legge 9 dicembre 1990, n. 428, la cessione degli uffici di Genova e dei due stabilimenti di Pozzolo (Alessandria) e di Sessa Aurunca (Caserta) senza nulla dire in ordine alle prospettive occupazionali e produttive e senza dunque, stanti le date, che nemmeno il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato e delle partecipazioni statali, ne fosse a conoscenza; si e' ancora poi appreso da un articolo di Nando Santonastaso apparso su Il Mattino dell'11 novembre 1992 che: "Si chiama "Morteo Industria srl" ed e' la prima privatizzazione conclusa da IRITECNA. La nuova societa' e' nata sulle ceneri dell'ex Morteo Soprefin (sede a Genova, stabilimento a Pozzolo in provincia di Alessandria e a Sessa Aurunca nel Casertano) con un capitale controllato al 70 per cento in parti uguali dall'Interagent e dalla Dininc, due societa' private di Genova che hanno portato a termine l'acquisto. Costo dell'operazione 60-70 miliardi ma le cifre sono ufficiose. IRITECNA continuera' a controllare il restante 30 per cento del pacchetto azionario. L'ultimo atto della trattativa e' andato in scena ieri mattina all'Intersind di Roma, presenti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria. La missione produttiva dell'azienda, specialmente nella produzione di containers, non cambiera'. Interagent, che opera nello stesso settore, e Fininc, che si occupa invece di arredo stradale, hanno infatti presentato un piano industriale che non prevede modifiche nelle due unita' ne' ritocchi agli attuali livelli occupazionali (310 gli addetti a Sessa Aurunca, altrettanti tra Genova e Pozzolo). Sono stati anzi illustrati nuovi progetti concernenti la produzione di barriere di sicurezza per le autostrade, di barriere fonoassorbenti, di materiali per l'ecologia, di pannelli coibentati. Gli investimenti iniziali saranno di 7 miliardi per Alessandria e di 5 miliardi per l'area casertana. Per quest'ultima sara' anche attivata la linea di cassonetti per l'immondizia che i sindacati avevano piu' volte richiesto alla vecchia proprieta' aziendale e che faceva gia' parte del piano di ristrutturazione da essa elaborato. Previsto altresi' l'assorbimento graduale, sempre a Sessa Aurunca, di una cinquantina di ex dipendenti assunti con contratti a termine dell'ex Morteo Soprefin e non piu' reinseriti nell'attivita' lavorativa. Particolare non trascurabile: i dipendenti continueranno a essere garantiti dall'attuale contratto, quello cioe' di lavoratori delle Partecipazioni statali e a godere degli stessi benefici. Esplicito in tal senso il verbale d'intesa siglato ieri. Nel documento si fa ampio riferimento anche ad una fitta serie di verifiche con i sindacati che dovranno favorire il decollo della nuova societa' e assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. "Si tratta del primo caso di privatizzazione - commentano i sindacalisti casertani Guida (FIM), Foglia (FIOM) e Sapio (UILM) - e anche per questo e' importante procedere con la massima cautela pur sottolineando la validita' dell'accordo". La cessione della Morteo Soprefin era diventata una necessita' ma non perche' l'azienda non fosse piu' competitiva nel suo tradizionale settore di attivita', vale a dire i container. La crisi del gruppo genovese aveva altre origini. Un investimento infelice, cioe', nel settore dell'edilizia che aveva aperto una voragine di decine e decine di miliardi nel suo bilancio. Troppi per poter continuare ad essere sul libro delle PP.SS." -: quale sia stata la misura del danno derivante dall'investimento immobiliare erroneo da parte della MORTEO e chi ne porti le responsabilita'; perche' il Governo - in occasione della risposta al predetto atto ispettivo - abbia accettato per valida la tesi dell'IRI di una inesistente crisi di mercato nel comparto quando altre erano le cause del dissesto; con quale logica industriale l'IRI abbia deciso di uscire da un comparto quanto mai ricco di prospettive se non altro perche' e' a tutti noto che la MORTEO fosse responsabile mondiale dei programmi di containers specializzati; di quante e quali risorse dell'intervento straordinario dello Stato nel Mezzogiorno abbia beneficiato la MORTEO, per quali obiettivi produttivi e per quali livelli occupazionali; se nella "privatizzazione" dell'azienda risponda al vero che all'IRITECNA siano stati lasciati solo i comparti in perdita da compensare con i ricavi della vendita dei comparti produttivi e quale sia la differenza residua; se le garanzie occupazionali assicurate dalla societa' subentrante valgano per il breve, medio o lungo periodo; quali azioni di responsabilita' siano state avviate dall'IRITECNA nei confronti degli amministratori della MORTEO responsabile di averla affossata nonostante l'enorme potenzialita' di mercato. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella undicesima legislatura, n. 4-09343 del 12 gennaio 1993. (4-00366)

L'IRI SpA comunica che la cessione d'azienda operata in data 30 ottobre 1992 dalla Morteo SpA alla Morteo Industrie srl (entrambe totalmente controllate, a quell'epoca, da Iritecna) ha riguardato esclusivamente le attivita' industriali svolte nei due stabilimenti di Sessa Aurunca (CE) e Pozzolo Formigaro (AL) e di per se' comunque condotte in perdita. Le attivita' edilizie - e le cospicue perdite a queste afferenti (facenti capo alla controllata Morteo Costruzioni srl) - sono restate a quest'ultima societa', in liquidazione dal 30 ottobre 1992 ed inserita, ancora oggi, nel sistema delle Partecipazioni statali. Le perdite relative alle attivita' immobiliari della Morteo Costruzioni (ora in liquidazione) - peraltro integralmente recepite nel bilancio della controllante Morteo SpA (anch'essa in liquidazione) - ammontano, oggi, a circa lire 240 miliardi. Per quanto attiene il comparto dei containers, piu' che una crisi del settore negli anni 1990-91, si e' verificato un saldo negativo delle esportazioni dovuto al cambio lira-dollaro. Nella logica di riassetto delle partecipazioni del gruppo IRITECNA, la cessione delle attivita' industriali della Morteo SpA rispondeva all'esigenza di garantire ed incrementare la produttivita' in un settore in cui il privato - nonostante la crisi del settore - aveva conseguito, a quella data, migliori risultati. Il tutto nel rispetto e nella salvaguardia dei livelli occupazionali pari a 570 unita'. Con riferimento alle risorse dell'intervento straordinario dello Stato nel Mezzogiorno, nel periodo 1979-86, la Morteo ha incassato contributi dalla Cassa per il Mezzogiorno per complessive lire miliardi 4,072 a fronte dell'introduzione nello stabilimento di Sessa Aurunca della produzione di containers frigo (e connessi investimenti). In forza dell'operazione di privatizzazione, alla Morteo SpA in liquidazione non e' restato alcun comparto produttivo dell'azienda, bensi' crediti (anche in contenzioso) da conseguire e debiti da estinguere. La cessione dell'azienda ha comportato il trasferimento di parte delle passivita' e delle attivita' patrimoniali (cespiti, macchinari ed attrezzature) relative, di valore sostanzialmente equivalente. La salvaguardia dei livelli occupazionali e' stata assicurata da specifico accordo sindacale sottoscritto nelle more della cessione, presso la sede dell'Intersind con unanime consenso delle parti interessate. Secondo tale accordo, inoltre, i lavoratori trasferiti avrebbero conservato il trattamento previsto per i dipendenti delle Partecipazioni statali mantenendo i benefici relativi. Con specifico riferimento ad un'operazione immobiliare avviata in Friuli Venezia Giulia da una societa' privata (Fintour SpA, gia' Finsepol) - oggi in procedura fallimentare ed interessata, quanto agli amministratori pro tempore, da un procedimento penale per bancarotta fraudolenta - Morteo Costruzioni srl in liquidazione risulta esposta (per crediti, chirografi, in sofferenza) per circa 185 miliardi di lire. A fronte di cio' ed a seguito di un'attivita' di auditing commissionata da Iritecna, nel luglio del 1993 e' stata deliberata l'azione di responsabilita' da intraprendere nei confronti dell'amministratore delegato della Morteo in carica alla data dei fatti, dati i palesi profili di "mala gestio" ravvisati nell'operato di quest'ultimo. Congiuntamente a tale azione, il comitato di liquidazione ha deliberato di promuovere specifica azione risarcitoria nei confronti del direttore amministrativo pro tempore della societa', stante il rilevante coinvolgimento di quest'ultimo nella gestione dell'azienda. In esecuzione di tale "deliberata", con il conforto dei legali all'uopo incaricati, il comitato di liquidazione sta valutando il percorso operativo piu' appropriato per l'utile esperimento dell'azione, svolgendo tutte le idonee verifiche sulla sussitenza dei presupposti - anche in ordine economico - per l'esercizio delle predette azioni a salvaguardia del patrimonio sociale. Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato: Gnutti.



 
Cronologia
giovedì 28 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica conferisce a Silvio Berlusconi (FI) l'incarico di formare il nuovo Governo.

mercoledì 11 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Berlusconi scioglie positivamente la riserva e forma il suo primo Ministero composto da Forza Italia (FI), Lega Nord (LN), Alleanza Nazionale (AN), Centro Cristiano Democratico (CDD).