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Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00435 presentata da PASETTO NICOLA (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940505

Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso: che durante il corso della XI legislatura era circolata con insistenza la notizia che il carcere militare di Peschiera del Garda (Verona) sarebbe stato definitivamente chiuso, e che quindi sarebbe stata lasciata in attivita' unicamente l'analoga struttura carceraria di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta; che tale chiusura provocherebbe una serie di problematiche umane, morali e sociali, e non risolverebbe certamente il problema economico che viene presentato quale ragione per tale chiusura; che, come detto, tale chiusura comporterebbe: a) che tutti gli appartenenti alle forze di Polizia che prestano servizio nel nord, o in parte del centro, dell'Italia, nel caso, a qualsiasi titolo, dovessero essere privati della liberta' personale, per poter esercitare il legittimo diritto, concesso loro dell'articolo 79 della legge n. 121 del 1951, di essere ristretti in un carcere militare, dovrebbero necessariamente essere associati presso quello di Santa Maria Capua Vetere, che rimarrebbe infatti l'unica struttura carceraria in vita in tutto il territorio nazionale; l'assegnazione alla struttura di San Maria Capua Vetere risulterebbe inoltre in aperto contrasto con quanto disposto dall'articolo 30 dell'Ordinamento Penitenziario. In caso contrario i detenuti, per non dover affrontare l'eccessivo allontanamento dai propri nuclei familiari, dovrebbero, anche a rischio della propria incolumita' personale chiedere di essere associati in un Carcere comune abbastanza vicino alla propria famiglia; b) la stessa situazione di allontanamento dai propri nuclei familiari si prospetterebbe per i militari in servizio permanente effettivo o di leva, del Nord Italia, condannati ad espiare pene per reati di tipo militare commessi o a disposizione dell'autorita' giudiziaria Militare; c) i colloqui visivi con le famiglie che, data la relativa vicinanza di Peschiera a tutti i comuni dell'Italia centro-settentrionale, attualmente vengono svolti almeno una volta alla settimana, senza grossi aggravi sia fisici che economici per le famiglie dei detenuti, data la lunga distanza da percorrere ogni volta per raggiungere Santa Maria Capua Vetere diventerebbero estremamente gravosi, sia fisicamente che economicamente. Verrebbe cosi' annullato quel rapporto umano, da tutti ritenuto indispensabile tra detenuti e famiglia, portando al progressivo annientamento di valori religiosi, morali e sociali propri della famiglia stessa, che da ogni ritenuta nucleo fondamentale della societa' e dello Stato. Ove venisse a mancare tale rapporto il detenuto, che gia' vive una precaria situazione umana e psicologica, subirebbe un ulteriore trauma che gli farebbe perdere quegli stimoli, volti alla rieducazione ed al reinserimento, che sicuramente gli vengono anche da continuo contatto con i propri cari e soprattutto con i figli che potrebbero vedere solo poche volte in un anno. Anche le famiglie, da questa situazione, non potrebbero che subire drammi e traumi psicologici, sociali ed economici; d) gli avvocati, difensori dei detenuti, sarebbero costretti a sottoporsi a massacranti nonche' onerosi, spostamenti, per poter svolgere adeguatamente il loro mandato, che si estrinseca prevalentemente, attraverso i colloqui "de visu" e che non si puo' esaurire in semplici, anche se frequenti, colloqui telefonici; tali spostamenti inoltre, per gli imputati aumenterebbero incredibilmente le spese per la difesa, in quanto i legali sarebbero costretti ad addebitare a carico dei loro assistiti i maggiori costi sostenuti per i loro spostamenti; e) gli stessi magistrati inquirenti, per effettuare gli interrogatori dovrebbero sottoporsi anch'essi agli spostamenti menzionati per gli avvocati, solo che in questo caso le conseguenze economiche dei maggiori costi, dovuti al rimborso delle spese sostenute dal magistrato e dai suoi ausiliari, andrebbero a gravare pero' sul bilancio dello Stato. In caso contrario dovrebbero essere i singoli detenuti ad essere tradotti continuamente, ed anche questa volta i costi, che sarebbero ancora maggiori, andrebbero ad incidere sul bilancio dello Stato; f) le parole "rieducazione e reinserimento", in questo Istituto non sono pura utopia in quanto, grazie all'estrema professionalita' ed umanita', tutto il personale operante si adopera al fine di creare attivita' alternative per i detenuti, effettuando, o facendosi promotori per l'effettuazione di corsi di formazione professionali e culturali che possono poi permettere un piu' facile reinserimento del condannato. Tutto questo verrebbe ad un tratto cancellato, con l'impiego in altre attivita' del personale operante in questo istituto, al quale tale fatto comporterebbe anche dei traumi in quanto la maggior parte dei militari effettivi presta servizio ormai da anni a Peschiera, ove si e' anche formata una famiglia, che dovrebbe all'improvviso trapiantare in nuove realta' sociali, dove l'inserimento risulterebbe lungo e difficoltoso, soprattutto alloggio con un costo adeguato agli stipendi, sicuramente modesti dei militari -: se non ritenga quanto mai inopportuna la eventuale decisione di chiudere il carcere militare di Peschiera, e se non ritenga invece di individuare altre forme di intervento idonee a ridurre la spesa del Ministero. (4-00435)





 
Cronologia
giovedì 28 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica conferisce a Silvio Berlusconi (FI) l'incarico di formare il nuovo Governo.

mercoledì 11 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Berlusconi scioglie positivamente la riserva e forma il suo primo Ministero composto da Forza Italia (FI), Lega Nord (LN), Alleanza Nazionale (AN), Centro Cristiano Democratico (CDD).