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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00752 presentata da CARUSO ENZO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940519

Al Ministro dell'industria, commercio e artigianato. - Per sapere - premesso che: si considera la notevole preoccupazione che in provincia di Ragusa sta determinando l'intenzione da parte dell'Enichem di trasferire il Centro ricerche da Ragusa a Ferrara che priverebbe, senza alcuna valida motivazione, la provincia iblea di un'importante struttura scientifica d'avanguardia, indispensabile anche per non interrompere il lavoro di ricerca applicata alle problematiche ambientali del territorio, preminente fra tutte quella sul riutilizzo del materiale plastico; tale preoccupazione e' accresciuta dal timore che questo trasferimento possa rappresentare l'inizio di una manovra tendente a creare difficolta' allo stabilimento di produzione dell'Enichem, struttura produttiva economicamente attiva, che costituisce l'asse portante del depauperato polo industriale ibleo -: a) quali siano le reali motivazioni di tale scelta da parte dell'Enichem, essendo poco credibili le esigenze di accorpamento della ricerca che non verrebbe in ogni caso attuato, visto che essa, oltre a comportare un aggravio di costi per l'ente, priverebbe la provincia di Ragusa di notevoli risorse intellettive, scientifiche, tecnologiche e culturali considerato il livello qualitativo raggiunto dal Centro ricerche; b) se tale manovra, che contribuisce a creare un clima di insicurezza e precarieta' in un polo produttivo che tra occupati, indotto e terziario da' lavoro a piu' di mille lavoratori, va inquadrata in una piu' vasta opera di smantellamento da parte dell'Enichem di impianti industriali del Meriodione; c) se non si ritenga opportuno un intervento del Governo nei confronti dell'Enichem per cercare di correggere scelte poco razionali di politica industriale che tengono in scarsa considerazione i criteri di economicita' e di attenzione per i problemi occupazionali del Mezzogiorno. (4-00752)

L'ENI SpA informa che la chiusura del centro sperimentale poliolefine di Ragusa rientra nell'ambito di un piu' complesso e articolato "progetto di riassetto" mediante il quale la societa' Enichem intende raggiungere una situazione di equilibrio economico e finanziario sulla quale costruire il proprio rilancio. Il piano prevede, tra l'altro, la drastica riduzione dei costi fissi. Tale riduzione comporta anche la rigorosa selettivita' ed economicita' delle elevate spese di ricerca da ottenersi anche mediante l'eliminazione delle duplicazioni in atto, con la conseguente concentrazione in un unico sito delle attivita' di ricerca per singoli "business". In questo contesto il trasferimento del centro sperimentale poliolefine a Ferrara, peraltro gia' noto alle organizzazioni sindacali di Ragusa, dove verranno concentrate tutte le attivita' di ricerca sul politene, risponde ai criteri di ottimizzazione sopra descritti. In merito ai riflessi occupazionali di tale operazione, l'ENI fa presente che tutto il personale in forza al centro sperimentale verra' riallocato in parte all'interno dello stabilimento di Ragusa, in parte in altri siti Enichem, Priolo in particolare. Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato: Gnutti.



 
Cronologia
martedì 17 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Al Senato si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La mozione di fiducia presentata da Tabladini (LN), Maceratini (AN-MSI), La Loggia (FI) e Palombi (CCD) è approvata con 159 voti favorevoli e 153 contrari.

giovedì 19 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Alla Camera si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La mozione di fiducia presentata da Petrini (LN), Della Valle (FI), Valensise (AN-MSI) e Giovanardi (CCD) è approvata con 366 voti favorevoli e 245 contrari.

sabato 21 maggio
  • Politica, cultura e società
    La procura di Palermo chiede il rinvio a giudizio di Giulio Andreotti per associazione mafiosa. Muore Giovanni Goria, già Presidente del Consiglio e più volte ministro.