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Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00880 presentata da COMMISSO RITA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19940525

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del tesoro. - Per sapere - premesso che: 1) a seguito delle norme introdotte nel settore bancario, anche il Mediocredito regionale della Calabria deliberava la trasformazione in S.p.A., rappresentando la necessita' di un aumento di capitale sociale da 20 a 40 miliardi; 2) l'Istituto Mediocredito registra tra gli enti partecipanti la presenza del Ministero del Tesoro (72 per cento) e della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania (15 per cento) unitamente a piccolissime quote della Banca Popolare di Crotone nonche' di alcune compagnie assicurative; 3) a seguito delle note vicende della Carical, il controllo di fatto passava alla Cariplo che da anni nomina i massimi vertici del Carical attingendo dal proprio management; 4) previo accordi verbali la Cariplo, nel novembre '93, deliberava di intervenire nell'operazione di ricapitalizzazione con l'apporto di 20 miliardi su un capitale sociale esistente di altri 20 miliardi; 5) il Mediocredito si presentava all'appuntamento con la trasformazione in S.p.A. con un capitale di soli 20 miliardi, minimo indispensabile alla trasformazione, poiche' nel '92 aveva dovuto far fronte a perdite di bilancio per originari 9 miliardi piu' altri 3 miliardi scaturiti da una perizia di stima effettuata dalla Carical; 6) le perdite sono state ripianate con l'utilizzo delle riserve ordinarie e straordinarie nonche' con l'abbattimento del capitale sociale; 7) il 31 gennaio 1994 veniva firmato dal Ministro del Tesoro il decreto che consentiva di procedere con gli ulteriori passaggi a completare la citata trasformazione; 8) il decreto veniva trasmesso al Tribunale competente per la firma di rito; 9) in attesa del completamento dell'iter previsto per la trasformazione in S.p.A., il Consiglio d'Amministrazione del Mediocredito deliberava un'ulteriore perdita nel bilancio 1993 di circa 5 miliardi; 10) a seguito di dette ulteriori perdite la Cariplo chiedeva l'ulteriore abbattimento del capitale sociale; 11) il Consiglio d'Amministrazione del Mediocredito in data 8 aprile 1994 deliberava sia la formalizzazione della perdita di 5 miliardi sia il conseguenziale abbattimento del capitale sociale; 12) successivamente, in data 29 aprile 1994 nell'Assemblea degli enti, tale delibera veniva respinta formalizzando in bilancio solo la perdita di 5 miliardi, vedendo cosi' il rappresentante del Ministero del Tesoro smentire clamorosamente i suoi stessi colleghi in Consiglio d'Amministrazione; 13) a fronte di questo stato si e' tentato di far apparire il costo dei dipendenti come una delle cause delle perdite di bilancio, ricevendo un puntuale rintuzzo da parte dei sindacati -: come mai i rappresentanti dello stesso Ministero si contraddicano in maniera cosi' evidente; cosa intenda fare per far rispettare assunzioni di responsabilita' assunte circa il concorso nella capitalizzazione; come procedera' alla dismissione delle quote di controllo pari al 72 per cento, nel senso delle forme e delle opzioni che fara' valere in questa operazione; quale sia il parere del Governo sul costituendo Mediocredito unico del Mezzogiorno; quali siano state le motivazioni ci si e' opposti all'abbattimento del capitale sociale; quale sia stato il criterio con il quale si e' proceduto alle nomine dei propri rappresentanti e se non sia stato quello di una logica spartitoria, contrastata forse dal fatto che debbono essere trovati accomodamenti sia nel Mediocredito meridionale che nella Cassa di Risparmio meridionale. (4-00880)

Si risponde all'interrogazione indicata in oggetto, concernente il Mediocredito Regionale della Calabria facendo, anzitutto, presente che nell'esercizio 1993 sull'attivita' dell'Istituto ha inciso con effetti negativi la scadenza delle leggi che prevedevano agevolazioni per le imprese. Infatti, l'incremento delle operazioni acquisite a tasso ordinario (19 x) non ha compensato la caduta delle domande di finanziamento agevolato, mentre i finanziamenti accordati hanno evidenziato una flessione pari al 36 x rispetto all'anno precedente. Le erogazioni effettuate nell'anno in corso sono state pari a lire 30,2 miliardi, somma che corrisponde al 51 x in meno rispetto a quanto e' stato erogato nel 1992. Va, altresi', segnalato che la situazione economica generale e l'incertezza sulla concessione degli incentivi hanno indotto molti operatori a differire la realizzazione degli investimenti programmati, mentre il notevole ritardo con cui vengono liquidati dagli Enti i contributi in conto interessi ha ulteriormente penalizzato il conto economico dell'Istituto, che vanta verso tali Enti crediti di elevato ammontare. Dal lato degli impieghi va evidenziata la maggiore rischiosita' degli interventi strettamente connessa alla localizzazione delle iniziative, tenuto conto che il Mediocredito opera in una regione economicamente debole, caratterizzata da una fragile struttura produttiva e condizionata da situazioni di grave disagio sociale. L'incidenza delle sofferenze sugli impieghi, negli ultimi anni, e' risultata in crescita, al 31 dicembre 1993 era pari al 14,7 x, di conseguenza il Mediocredito ha proceduto, specie negli ultimi due esercizi, a rafforzare con adeguati accantonamenti i fondi rischi che, al 31.12.1993, erano di notevole entita'. Per l'esercizio 1993, il Consiglio di Amministrazione, a fronte di un utile lordo di 5,9 miliardi, oltre ad effettuare opportuni accantonamenti ed ammortamenti, ha proposto all'Assemblea, come ulteriore misura cautelare, di ripianare la perdita mediante abbattimento del capitale sociale. L'Assemblea ha quindi approvato il bilancio, riportando nello stesso le perdite del 1993, nella considerazione che dai dati acquisiti si prevedono per il biennio 1994-95 incrementi di reddito tali da consentire il riassorbimento delle perdite stesse e la prospettiva di un diverso assetto operativo e competitivo dell'Istituto. Non sussiste, pertanto, alcun contrasto con gli amministratori, i quali sulla loro attivita' di gestione hanno presentato un bilancio che l'Assemblea ha regolarmente approvato. Si soggiunge, infine, che il nuovo ente creditizio, che dovrebbe nascere dalla fusione dei tre Mediocrediti del Meridione, non rappresenta soltanto una delle possibili soluzioni in una prospettiva di miglioramento dei parametri di efficienza e redditivita' aziendale, ma appare la soluzione piu' idonea per continuare, in condizioni di equilibrio economico e finanziario, l'attivita' di intermediazione nelle operazioni a breve termine in una economia, come quella del Mezzogiorno continentale, che richiede strutture e funzioni di intermediazione orientate allo sviluppo delle attivita' economiche e delle potenzialita' imprenditoriali. Il Ministro del tesoro: Dini.



 
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