Portale storico della Camera dei deputati

La III Commissione della Camera dei deputati: a) considerando lo sconcerto e l'orrore dell'opinione pubblica italiana e internazionale per il genocidio perpetrato in Rwanda, ai danni di centinaia di migliaia di innocenti, donne e bambini; b) allarmato anche dalla difficolta' di provvedere adeguatamente ai bisogni di assistenza, medicinali, cibo per i profughi e, fra essi, per i bambini; c) deplorando che non siano stati oggetto di sufficiente attenzione i segnali premonitori della crisi, il che indica una particolare debolezza delle strutture informative nazionali e internazionali; d) denuncia le reiterate responsabilita' politiche legate alla tolleranza del traffico d'armi, anche italiane; e) considera grave il fatto che all'appello del Segretario generale dell'ONU, Boutros Ghali, ed ai contatti delle Nazioni Unite verso 42 Stati membri, soltanto il Ghana, il Senegal e l'Etiopia abbiano dato risposta positiva circa la costituzione di un contingente di almeno 5.500 uomini per imporre la fine delle ostilita'; f) constatato il non felice esordio della politica estera del nuovo Governo per quanto riguarda le prime contraddittorie dichiarazioni del Ministro degli esteri e del Ministro della difesa; impegna il Governo italiano: 1) a chiedere al Consiglio europeo di definire con urgenza una azione comune nel quadro della PESC per far fronte al disastro umanitario nel Rwanda, e a premere sul Consiglio di sicurezza dell'ONU affinch la questione sia posta all'ordine del giorno, fornendo contemporaneamente una disponibilita' ufficiale - non soltanto a parole - del nostro paese a partecipare attivamente al contingente di pace per metter fine al genocidio e recuperare il colpevole ritardo e il ruolo di queste istituzioni; 2) a decretare l'embargo di armi e munizioni e a perseguire qualsiasi ditta italiana che si rendesse responsabile di ogni e qualsiasi aggiramento dello stesso; 3) a predisporre un piano complessivo di aiuti per le popolazioni ancora in Rwanda e quelle in fuga, concordata con l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i profughi, e attraverso il sostegno alle iniziative italiane, fra cui quelle non governative; 4) a sostenere le proposte avanzate dalla Federazione internazionale dei diritti dell'uomo affinch l'ONU crei d'urgenza una corte penale internazionale per giudicare i responsabili delle violenze di massa in Rwanda, e nomini investigatori e un relatore speciale incaricato di far luce sul massacro. (7-00004)