Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00990 presentata da URSO ADOLFO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940601

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro di grazia e giustizia. - Per conoscere - premesso che: a) sull'ultimo numero della rivista "Sicurezza e Territorio" (13/94 pagg. 31-35) e' pubblicata un'intervista con Libero Mancuso, attuale presidente della I sezione penale della corte di assiste di appello e per lunghi anni sostituto procuratore di punta della Procura della Repubblica di Bologna, dal titolo "Politica e corruzione in Emilia Romagna", incentrata sul tema generale dei delitti contro la pubblica amministrazione, e in particolare sul comportamento tenuto dalla magistratura bolognese riguardo a talune importanti inchieste penali dell'ultimo decennio; b) in tale intervista, il Mancuso afferma, tra l'altro, che i risultati della Procura di Bologna "sono assai deludenti. Per anni abbiamo avuto un ufficio istruttorio, ora ufficio del Gip, che non sono stati all'altezza del problema. I procedimenti penali che riguardavano la pubblica amministrazione non venivano gestiti come gli altri, cioe', delegandoli automaticamente ai sostituti, ma venivano al contrario automaticamente attribuiti ai vertici degli uffici, senza una regolamentazione specifica in questo senso. Si trattava di procedimenti che venivano istruiti all'insaputa degli altri sostituti, sicuramente con logiche di vertice anche se non necessariamente illegali. E questo in una citta' che ha una grande paura dello scandalo, sia che si tratti di enti locali sia che si tratti di enti di Stato. Ogni iniziativa della magistratura qui diviene occasione per uno scontro politico tra chi sostiene la "diversita'" di Bologna e dell'Emilia e chi vuole dimostrare che anche qui il marcio dilagava, e questo a scapito della stessa iniziativa della magistratura. Per questo e' prevalsa una spinta a soffocare, a coprire, ad allontanare la verita'". Ed ancora: "Un altro convincimento significativo, che si puo' trarre dall'attivita' della Procura e della stessa attivita' processuale, e' che in realta' vi sono qui a Bologna, gruppi affaristici cosi' forti e rilevanti da determinare una sorta di doppio potere, quasi una doppia amministrazione. Da un lato un potere formale, trasparente, che si esplica nelle sedi elettive, dall'altro un potere sostanziale costituito da apparati meno visibili, potentati economici, vertici universitari e, ovviamente, qualche amministratore per garantire coperture ed entrature adeguate. Piu' che conflitto c'e' stato reciproco consenso attorno ad un tale sistema a vocazione consociativa. Questo significa che si e' determinata una marcata illegalita' ad opera di quello che chiamo il "potere reale"; infatti accordi e compromessi di rilievo economico si sono svolti in sedi improprie, al di fuori delle sedi istituzionali, con il carico di deficenza e irregolarita' che questo ovviamente comporta. Quando la Procura ha tentato di perseguire questi poteri, che ruotano essenzialmente attorno all'Universita', si e' sempre determinata una reazione fortissima: di sorpresa perche' si dava per scontato che la magistratura non sarebbe mai intervenuta nel sindacare questi rapporti, anche se palesemente illegali; di irritazione perche' i vertici giudiziari non erano stati in grado di prevenire l'attivita' dei singoli magistrati un po' troppo "avventurieri" che avevano osato indagare questi grumi del potere reale destinati a restare sommersi"; c) il Mancuso sostiene inoltre che le regole della tangente e della corruzione "sono state accettate passivamente dal movimento cooperativo" e, riferendosi al Pds bolognese afferma: "Qui non c'e' mai stata una caduta di tensione come in altrre regioni, Lombardia compresa. Ma anche qui in forme piu' o meno mascherate e prudenti passaggi illeciti ed accumulazioni extralegali di denaro vi sono stati; e il Pds ha governato con forze che in questi affari erano direttamente compromesse". Ed ancora: "Sappiamo anche che i grandi affari, qui in Emilia, venivano concordati con De Michelis, Martelli, Craxi, i quali direttamente e personalmente facevano sentire la loro presenza in questo territorio. Per accorgersene basta essere piu' attenti"; d) in un'altra intervista pubblicata su Il Resto dei Carlino in data 14 maggio 1994, lo stesso Mancuso affermava: "Negli anni c'e' stata una offensiva costante nei confronti dei magistrati le cui iniziative, o non iniziative, hanno assunto valenze improprie in virtu' di pressioni che venivano dall'esterno. Per non parlare del controllo esercitato dai centri di potere attraverso le nomine dei giudici. Ma questo criterio e' stato esteso all'intero apparato statale. In questa citta' ha operato un "convitato di pietra" che ha continuamente cercato di strumentalizzare le indagini con intrecci e scontri di potere"; e) le parole del Mancuso hanno suscitato una larghissima eco nella pubblica opinione bolognese, e cosi' non poteva non essere vista l'estrema gravita' del loro contenuto, tale da aver determinato un esposto denuncia presentato dai consiglieri comunali Raisi e Bignami alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, e un successivo ordine del giorno al Consiglio comunale -: quali iniziative di competenza intendano assumere affinche' siano verificate le gravissime e circostanziate affermazioni del giudice Mancuso, e in particolare se il ministro della giustizia non ritenga di attivare i poteri ispettivi di cui dispone per accertare l'operato della Procura della Repubblica di Bologna. (4-00990)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, relativa ai fatti segnalati nell'intervista rilasciata al periodico "Sicurezza e Territorio" dal dottor Libero Mancuso, Presidente di sezione del tribunale di Bologna, si comunica che, con nota n. 201/310 dell'11 giugno 1994, il Ministro di grazia e giustizia ha disposto un'inchiesta diretta all'approfondito accertamento dei fatti segnalati ed alla connessa valutazione della condotta posta in essere dal dottor Mancuso. Il Ministro di grazia e giustizia: Biondi.



 
Cronologia
sabato 21 maggio
  • Politica, cultura e società
    La procura di Palermo chiede il rinvio a giudizio di Giulio Andreotti per associazione mafiosa. Muore Giovanni Goria, già Presidente del Consiglio e più volte ministro.

mercoledì 1° giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Il Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton si reca in visita ufficiale in Italia in vista della preparazione del vertice dei 7 Paesi più industrializzati, che si terrà a luglio a Napoli.

domenica 12 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Si svolgono le elezioni per la IV legislatura del Parlamento europeo, che in Italia vedono l'affermazione dello schieramento di centrodestra.Contestualmente alle elezioni europee si svolgono le elezioni amministrative.