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Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01479 presentata da GARRA GIACOMO (FORZA ITALIA) in data 19940616

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: numerose compagnie di assicurazioni, tanto italiane quanto estere, alle richieste avanzate da agenti (regolarmente iscritti all'Albo professionale) volte ad ottenere la concessione del mandato a Catania rispondono che non intendono operare piu' a Sud della Toscana; tale rifiuto viene motivato col fatto che in Sicilia e nelle regioni del Centro-Sud il livello di rischio sarebbe eccessivo; l'inaccettabile comportamento delle compagnie, alle quali l'interrogante fa riferimento, non solo anticipa la paventata secessione del Nord dal resto del Paese e crea una odiosa discriminazione tra agenti operanti nelle varie regioni d'Italia, ma soprattutto determina in Sicilia ed a Catania una grave crisi del comparto, con possibili smantellamenti di agenzie e prevedibili prossimi licenziamenti del personale impiegato -: se e quali interventi si intendano attivare per acquisire precisi dati conoscitivi sulle compagnie che hanno praticato il diniego di mandato per Catania, la Sicilia ed il meridione d'Italia e di fatto operato sulla parte del territorio nazionale a piu' alto sviluppo e non su tutto il territorio nazionale; se e quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano disporre nei confronti di responsabili di scelte discriminatorie operate da talune compagnie e che si ritorcono nei confronti della popolazione meridionale ed in particolare a danno dei siciliani e dei livelli di occupazione nel settore assicurativo; se non sia il caso di rivedere le autorizzazioni ministeriali gia' fruite dalle compagnie per tutto il territorio nazionale allorche' sia accertato che le stesse hanno limitato la loro attivita' ad alcune regioni del Centro ed al Nord Italia e potrebbero pertanto fruire solamente di autorizzazione graduata alla sola porzione di territorio servita. (4-01479)

Si risponde per delega della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L'ISVAP, nello svolgimento dei compiti di vigilanza sull'osservanza della normativa che regola il settore e sul corretto funzionamento dell'attivita' assicurativa affidatagli dalla legge istitutiva, in aggiunta agli interventi direttamente connessi a tali compiti, ha provveduto ad approfondire la conoscenza di alcune delle problematiche attinenti al fenomeno della criminalita' nel settore economico vigilato tramite la costituzione di un apposito Gruppo di lavoro e l'avvio di una indagine statistica diretta alla rilevazione dell'effettiva portata del fenomeno criminoso sull'economia del comparto assicurativo e, in quest'ambito, dell'incidenza della criminalita' sulle reti periferiche e delle compagnie. Attualmente sul territorio nazionale operano circa 23.000 agenti di assicurazione che costituiscono il canale distributivo predominante del settore assicurativo. Negli ultimi anni il numero degli agenti ha registrato un incremento pari a circa un migliaio di unita' l'anno (nel 1987, il numero degli agenti era di poco superiore a 19.000). Peraltro, nel medesimo periodo, si e' verificata una diminuzione del numero di agenzie su tutto il territorio nazionale. Cio' si spiega secondo l'Associazione di categoria delle imprese di assicurazione, in quanto le imprese, nell'ambito di un mercato sempre piu' concorrenziale, tendono, tra l'altro, ad accorpare i punti vendita esistenti per far si' che le agenzie assumano dimensioni tali da permettere da un lato una compressione dei costi e dall'altro un servizio piu' qualificato agli utenti. La rilevazione del numero delle strutture periferiche effettuata nell'ambito dell'ultima indagine conoscitiva dell'ISVAP sul fenomeno della criminalita', i cui risultati sono stati resi noti con la Circolare n. 216 del 23 febbraio 1994, ha riscontrato nel 1992 (ultimo anno di riferimento) una tendenziale diminuzione sull'intero territorio nazionale. In particolare si e' verificato un decremento pari al 6,16 per cento per i mandati agenziali e del 3,1 per cento per quelli sub-agenziali, mentre il totale degli ispettorati sinistri e' risultato sostanzialmente stabile (circa 4.900). Estendendo l'analisi alle regioni, si e' osservato, ad esempio che per il Friuli-Venezia Giulia non si sono avuti mutamenti, mentre in Campania la percentuale di variazione in meno e' stata dell'11,51 per cento. Significative altresi' sono le percentuali registrate in altre regioni, quali il Trentino-Alto Adige (-7,48 per cento), l'Umbria (-7,28 per cento) e l'Abruzzo (-9,23 per cento); questi dati testimoniano come il fenomeno della diminuzione del numero di agenzie si riproduca al Sud come al Nord o al Centro della Penisola. Come gia' rilevato, la politica di gestione delle singole imprese, da una parte, e' tesa al potenziamento delle strutture periferiche gia' esistenti e, dall'altra, e' finalizzata a venire incontro agli assicurati fornendo loro un'assistenza qualificata e completa dal momento dell'acquisizione del contratto alla sua scadenza. Una situazione del genere non puo' che essere condivisa, poiche' e' realizzata nell'ottica fondamentale e comune a tutte le imprese di fornire all'utente un servizio sempre piu' adeguato alle proprie esigenze, ed inoltre comporta un miglioramento professionale del personale impiegato presso le agenzie. Per quanto riguarda in particolare la situazione di Catania si fa presente che, la citata indagine dell'ISVAP ha rilevato per il 1992 un decremento del numero delle agenzie rispetto all'anno precedente pari all'8,81 per cento circa. Questo dato, di poco superiore alla media nazionale (6,16 per cento) e' pero' inferiore ad altre percentuali rilevate in alcune provincie del Nord, come ad esempio a Belluno (-14,16 per cento), a Bolzano (-10,81 per cento), a Como (-10,81 per cento), a Ferrara (-10,16 per cento), ad Imperia (-10,13 per cento). Peraltro si deve sottolineare che a Catania nel 1992 si e' assistito ad un aumento del 2,27 per cento rispetto al 1991 del numero degli ispettorati sinistri presenti sul territorio. Appare infine necessario sottolineare l'incidenza del fenomeno della criminalita' sul numero dei sinistri, fenomeno che risulta nella provincia di Catania superiore alla media nazionale. Mentre infatti a livello nazionale il numero dei sinistri connessi a reato rispetto al totale e' pari al 3 per cento nel ramo r.c. auto, al 3,1 per cento nel ramo auto rischi diversi, all'1,45 per cento nel ramo furto, ed all'1,08 per cento nel ramo incendio, nella provincia di Catania dette percentuali risultano rispettivamente pari al 7,41 per cento (r.c. auto), 10,65 per cento (r.c. diversi), 4,37 per cento (furto) e 12,99 per cento (incendio). Pertanto nel campo assicurativo si assiste, nella provincia di Catania, al verificarsi degli stessi fenomeni presenti nel resto del Paese; infatti se la percentuale della diminuzione del numero delle agenzie e' di poco superiore alla media nazionale, questo e' dovuto oltre che alle scelte di politica gestionale delle singole imprese anche alla rilevante presenza della criminalita'. Cio' nonostante, le imprese prestano particolare attenzione al territorio in questione, come e' dimostrato dall'aumento degli ispettorati sinistri, che consente alle stesse imprese di essere presenti direttamente sul mercato, e quindi di offrire all'utenza servizi piu' qualificati e tempestivi. Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato: Gnutti.



 
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