Portale storico della Camera dei deputati

La Camera, al termine della discussione del disegno di legge "Conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 1994, n. 269, recante riparto della giurisdizione in tema di controversie di lavoro del personale degli enti pubblici trasformati in enti pubblici economici"; ritenuto che, a tenore della relazione al provvedimento, lo stesso si rende necessario per evitare che si possa determinare dinanzi al pretore del lavoro, competente all'interno della giurisdizione ordinaria, una situazione di ingolfamento tale da sconfinare in una sorta di denegata giustizia; rilevato peraltro che la necessita' di un rafforzamento degli uffici giudiziari del lavoro era gia' stata assunta dal Governo, accogliendo come raccomandazione un ordine del giorno presentato il 10 ottobre 1992 a conclusione della discussione della delega al Governo in materia di sanita', pubblico impiego, previdenza e finanza territoriale (legge n. 421/1992); impegna il Governo 1) a fornire al Parlamento ogni 6 mesi, a partire dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i dati relativi alle pendenze presso i tribunali amministrativi regionali, aventi ad oggetto le controversie di cui all'articolo 1, i dati relativi alle pendenze in materia di controversie di lavoro presso i giudici ordinari, il numero dei conflitti di attribuzione sollevati sul riparto di giurisdizione a seguito dell'entrata in vigore del provvedimento approvato; 2) a favorire, nel periodo intermedio, con appositi e mirati provvedimenti, il progressivo adeguamento degli organici dei magistrati del lavoro e del personale di cancelleria e ausiliario, nonche' delle attrezzature indispensabili; 3) ad istituire, sempre nel periodo intermedio, e anche per facilitare il citato adeguamento, il giudice unico di primo grado; 4) ad operare nel frattempo, anche per il medesimo scopo, una revisione organica delle circoscrizioni giudiziarie, che tenga conto del nuovo riparto della giurisdizione; 5) ad approfondire nel medesimo periodo, e anche per favorire il fine menzionato, il processo di depenalizzazione; 6) ad istituire appositi corsi di formazione e a rivedere le norme relative all'assegnazione dei magistrati alle sezioni del lavoro; 7) ad operare per il raggiungimento di questi obiettivi nel triennio 1994-1996 e a prevedere adeguati stanziamenti. (9/507/1).