Portale storico della Camera dei deputati

Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica. - Per sapere - premesso che: la Corte di Giustizia Europea nell'agosto del 1993 si e' pronunciata sul caso dei 1500 "lettori" di lingue straniere nelle universita' italiane, contestando al Governo italiano la violazione della "parita' di trattamento" - il presupposto della libera circolazione - per aver applicato norme speciali discriminatorie (articolo 28 legge n. 382/80) basate sui contratti a termine mentre per gli altri lavoratori dello Stato membro viene garantita in generale e di regola la stabilita' attraverso la legge del 18 aprile 1962 n. 230; inoltre, la parita' tra lavoratori immigrati e italiani e' prevista anche dalla convenzione dell'organizzazione internazionale del lavoro, ratificata dall'Italia, dalle leggi italiane sull'immigrazione e dall'articolo 3 della Costituzione; la sentenza della Corte di Lussemburgo e' stata recepita in decreto dal Governo italiano; tale decreto nella sostanza "azzera la categoria" annullandone i diritti acquisiti, modificandone il nome in "collaboratori ed esperti linguistici", limitandone l'accesso solo ai "Centri linguistici" e prevedendone le assunzioni con "selezione pubblica" per i "lettori" in servizio da 10 anni - procedura questa, respinta dal TAR di Napoli come illegittima - senza alcuna previsione di norma transitoria per i lettori in attivita'; l'esito dell'intervento normativo comporta solo una situazione di inaccettabile precarizzazione dei "lettori" ed invade arbitrariamente la sfera di autonomia dell'Universita' sugli ordinamenti didattici -: quali provvedimenti intendano adottare per ripristinare un principio di legalita' nel rapporto di lavoro tra i lettori e l'Universita'. (4-01804)