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Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01852 presentata da ZOCCHI LUIGI (LEGA NORD) in data 19940630

Al Ministro della sanita'. - Per sapere - premesso che: lo stato italiano ha recentemente provveduto a recepire alcune direttive CEE in materia di medicinali ad uso veterinario e, precisamente, la n. 81/851, la n. 81/852, la n. 87/20 e la n. 90/676; tali direttive CEE sono principalmente volte ad assicurare, tramite un corretto uso dei farmaci veterinari, la incontaminazione dei prodotti di derivazione animale venduti per uso alimentare; a tal fine, e stata prevista una disciplina molto severa con rigorosi adempimenti formali (ad es., l'obbligo della ricetta) e pesanti sanzioni a carico dei trasgressori; nel recepimento delle predette direttive CEE e' stata altresi' disciplinata la vendita dei medicinali ad uso veterinario destinati ad animali allevati per uso "familiare" nonche' quelli destinati ad animali di affezione; la ricetta, ove prevista rappresenta un costo eccessivo e comunque sproporzionato per colui che alleva pochi animali per farne uso familiare; in molte zone del Paese e' comunque pressoche' impossibile reperire un medico veterinario; molti piccoli allevatori hanno preferito, di fronte a tali difficolta', rinunziare a curare i propri animali anche per le patologie minori; la vendita di confezioni di specialita' medicinali contenenti un numero ridotto di unita' posologiche impedirebbe un uso illecito del farmaco -: se non si ritenga opportuno deregolamentare la materia con particolare riguardo ai farmaci destinati ad animali allevati per uso familiare o ad animali da affezione all'uopo promuovendo la commercializzazione senza obbligo di ricetta di specialita' medicinali contenenti un numero ridotto di unita' posologiche. (4-01852)

In merito ai problemi prospettati con l'atto parlamentare summenzionato, deve precisarsi quanto segue. E' importante premettere, innanzitutto, che, pur apprezzando le proposte formulate nell'interrogazione, in mancanza di un'esplicita previsione nella direttiva 81/851 - direttiva base sui medicinali ad uso veterinario - risulta giuridicamente impossibile, allo stato attuale della normativa comunitaria del settore, sottrarre gli "animali allevati per uso familiare" alla piu' ampia categoria degli "animali da reddito". Proprio nella consapevolezza delle difficolta' derivanti, in talune fattispecie ed in presenza di determinate realta' locali, dall'obbligo rigoroso e generalizzato di ricetta veterinaria per i medicinali destinati allo specifico settore, i competenti servizi veterinari di questo ministero, dopo l'emanazione del decreto legislativo di recepimento delle relative direttive 27 gennaio 1992, n. 119, hanno inteso promuovere i temperamenti ritenuti possibili al rigore della normativa originaria, operando alcune modifiche con il decreto legislativo 4 febbraio 1993, n. 66. Per effetto di quest'ultimo, infatti, nell'articolo 32 del citato decreto legislativo n. 119 del 1992 sono stati introdotti due nuovi commi per prevedere e disciplinare uno speciale regime di dispensazione dei farmaci ad uso veterinario in quanto destinati ai soli animali cosiddetti "da compagnia", prevedendo con il secondo - il comma aggiuntivo 7 - che "....la prescrizione di medicinali veterinari destinati ai soli animali da compagnia, in confezioni ad essi esclusivamente destinate, e' effettuata mediante ricetta ripetibile". Va ricordato, inoltre, che con altro, successivo decreto in data 28 settembre 1993, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 9 ottobre 1993, n. 238, sono state del pari emanate disposizioni innovative concernenti un primo elenco di categorie di medicinali veterinari la cui commercializzazione non e' sottoposta all'obbligo di ricetta veterinaria. In presenza di tali, primi emendamenti normativi, che sembrano, comunque, gia' aver determinato un apprezzabile miglioramento della situazione rispetto alle difficolta' inizialmente lamentate, questo Ministero non ritiene concretamente possibile, per il momento, consentire un'indiscriminata commercializzazione senza obbligo di ricetta medico-veterinaria di tutte le specialita' medicinali destinate agli animali di affezione, anche se contenenti, proprio in ragione della loro specifica destinazione, un numero ridotto di unita' posologiche. Tale ipotesi, in ogni caso, e' stata certamente presa in considerazione e viene ora attentamente valutata, ma non v'e' dubbio che un eventuale definitivo accoglimento di tale soluzione presupporrebbe il preventivo superamento di tutta una serie di problemi, inerenti all'individuazione dell'esatta entita' delle confezioni, dei princi'pi attivi contenuti, delle patologie di riferimento. E' inoltre evidente che essa, in ogni caso, non potra' venir adottata per tutte le categorie di farmaci veterinari, rendendosi tecnicamente necessaria, per l'utilizzazione di diverse di esse, una preventiva valutazione professionale del medico veterinario. Preme sottolineare, comunque, che i problemi oggetto dell'interrogazione, relativi agli animali allevati per uso familiare ed agli animali da affezione sono ben presenti all'attenzione dei competenti Servizi veterinari di questo Ministero. Il Ministro della sanita': Costa.



 
Cronologia
mercoledì 29 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Sergio Fois, Gian Vittorio Gabri, Franco Fumagalli, Carlo Federico Grosso, Andrea Proto Pisani, Giovanni Fiandanca, Alfredo Pazzaglia, Agostino Viviani e Franco Franchi sono eletti al primo scrutinio membri del Consiglio superiore della magistratura.

venerdì 1° luglio
  • Politica, cultura e società
    Il Consiglio nazionale del PDS elegge segretario del Partito Massimo D'Alema, che prevale su Walter Veltroni.