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La XIII Commissione, premesso che: ai sensi dell'articolo 10 F. Legisl. 12 luglio 1993, n. 275, recante disposizioni relative al "riordino in materia di concessione di acque pubbliche", i proprietari, i possessori e quanti li utilizzino, hanno l'obbligo di denunciare i pozzi esistenti a qualunque uso adibiti; a seguito della denuncia "l'ufficio competente" procede agli adempimenti di cui all'articolo 103, testo unico, approvato con regio decreto 11 dicembre 1993, n. 1775; la omessa denuncia viene punita con pesanti sanzioni amministrative e provvedimenti cautelari; il Ministero competente, allo stato, non ha ancora provveduto a diffondere una opportuna circolare esplicativa, mentre le regioni e gli uffici del genio civile hanno dato indicazioni contraddittorie, incerte e, a volte, del tutto opinabili; e' imminente la maturazione del termine di legge per le denunce in esame, la particolare complessita' della loro redazione, il rilevante onere finanziario imposto ai denuncianti per gli adempimenti propedeutici alla denuncia stessa, circostanze queste che hanno di fatto impedito incolpevolmente ai numerosissimi utenti il rispetto del dettato legislativo; impegna il Governo: ad assumere le iniziative necessarie ai fini del differimento al 30 giugno 1995 del termine ultimo di presentazione delle domande di cui al citato articolo 10, decreto legislativo n. 275 del 1993; a disporre la semplificazione delle procedure amministrative connesse alla denuncia; a stabilire che l'acquisizione di ogni informazione necessaria agli uffici per gli adempimenti di competenza avvenga sulla base di semplice autocertificazione; a prevedere l'esclusione della necessita' della denuncia dei pozzi privi di qualsiasi autonomo apparato idrico ed utilizzati semplicemente ed esclusivamente come cisterne. (7-00024)