Portale storico della Camera dei deputati

La Camera, premesso che: il 18 marzo 1993 approvava una risoluzione (6-00022) che impegnava il Governo: "a realizzare il potenziamento del trasporto su rotaia sia di merci sia di passeggeri, che deve essere attuato utilizzando le tecnologie piu' avanzate per velocizzazione della rete, la quale va valorizzata nella sua interezza, senza riduzioni, come patrimonio essenziale del Paese; a sottoporre, prima della sottoscrizione, all'esame del Parlamento le proposte definitive di atto di concessione, contratto di programma e di servizio fra il Ministero dei trasporti e della navigazione e le Ferrovie dello Stato; a sottoporre al Parlamento tutti gli atti gia' perfezionati ed in via di perfezionamento inerenti il progetto Alta Velocita', compresi i contratti stipulati con i general contractors; a riferire al Parlamento in merito al parere del Ministro dell'ambiente sull'andamento, in ogni sua fase, dell'iter autorizzativo in merito alle problematiche ambientali, nonche' sulle risorse disponibili per ottemperare alle prescrizioni relative alla valutazione d'impatto ambientale medesima, ed alle opere aggiuntive previste in sede di conferenza dei servizi; a risolvere, l'intesa con le regioni, i numerosi problemi che i progetti provocano sul territorio interessato; ad attenersi a quanto previsto dalla normativa comunitaria (direttiva CEE n. 90/531), entrata in vigore il 1^ gennaio 1993, relativamente alle procedure di aggiudicazione dei lavori"; la legge 24 dicembre 1993 n. 538 (finanziaria 1994) all'articolo 4 comma 2, ha previsto "la realizzazione di un ulteriore programma di investimenti per il potenziamento senza riduzioni di linee, della rete ferroviaria nazionale e locale di lire 8.050 miliardi, di cui lire 2.600 miliardi per il raddoppio e i quadruplicamenti delle linee necessarie allo sviluppo del trasporto passeggeri e merci e alla velocizzazione della rete ..."; sono in corso modifiche, ancora insufficienti ai progetti originari grazie all'iniziativa di regioni, enti locali, associazioni in base a proposte coerenti con la volonta' del Parlamento; a fine marzo 1994 l'assemblea dei soci ha aumentato a 1.000 miliardi il capitale sociale della TAV che, per la copertura degli interessi da parte dello Stato, per la redditivita' prestabilita e per le garanzie sui prestiti delle banche, e' sempre piu' lontana da un vero e proprio project financing; il Ministro dei trasporti propone la realizzazione di tratte accantonate o di tratte nuove non previste dai programmi in corso e per di piu' senza alcuna previsione di copertura finanziaria; il Governo ha deciso con decreto-legge di applicare alla conferenza dei Servizi di cui all'articolo 7 della legge 15 dicembre 1990 n. 385 l'articolo 14 comma 2-bis della legge 7 agosto 1990 n. 241, ignorando che i gravi ritardi nella realizzazione dei necessari quadruplicamenti discendono da un progetto iniziale in contrasto con la volonta' del Parlamento e con il rispetto dell'ambiente e non rispondente alle esigenze di integrazione con la rete esistente, di aumento del trasporto merci e passeggeri e di potenziamento del trasporto ferroviario regionale; il contratto di programma fra il Ministero dei trasporti e della navigazione e le Ferrovie dello Stato SpA e' scaduto da oltre un anno e, ai sensi dell'articolo 15 dell'atto di concessione alle ferrovie, il 30 giugno 1994 ne e' cessata anche la valenza provvisoria; i nuovi contratti di programma e di servizio, ai sensi della legge n. 238 del 1993, devono essere sottoposti al parere delle competenti Commissioni parlamentari; impegna il Governo: a sottoporre al Parlamento, prima di compiere ulteriori atti in materia di trasporti ferroviari che lo pongano di fronte a fatti compiuti, le proposte di contratto di programma e di servizio ed il piano di investimenti, recependo le indicazioni espresse dalla finanziaria 1994; al rispetto integrale della risoluzione parlamentare del 18 marzo 1993, concludendo positivamente il confronto in atto con le comunita' locali; a mettere in atto le necessarie iniziative affinche' l'opportuna partecipazione di capitale privato agli investimenti pubblici avvenga con rischio d'impresa; a riferire alle Commissioni parlamentari di merito sull'esito delle VIA relative alle singole tratte ed ai nodi. (1-00014)