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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02120 presentata da MAZZOCCHI ANTONIO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940712

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri del tesoro, del bilancio e programmazione economica, dei trasporti e della navigazione, delle poste e telecomunicazioni e del lavoro e previdenza sociale. - Per sapere: quali passi il Governo abbia mosso od intenda muovere per salvaguardare la sopravvivenza della Banca Nazionale delle Comunicazioni, evitando che la stessa finisca nel "mare magnum" del San Paolo di Torino, rinunciando cosi' alla propria nicchia di mercato nel settore trasporti, quale banca di proprieta' delle Ferrovie; se il Ministro del bilancio e programmazione economica sia d'accordo su queste finte privatizzazioni nelle quali il 93 per cento pubblico di azioni di una banca viene "barattato" con un 4-5 per cento, sempre pubblico e cio' unicamente a discapito delle ferrovie. A tale proposito si chiede di conoscere se l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato spa avvocato Lorenzo Necci, nominato dal Governo della cosiddetta 1^ Repubblica, abbia recepito il diverso orientamento del nuovo Ministro dei trasporti e della navigazione teso a rilanciare la Banca Nazionale delle Comunicazioni mediante un matrimonio forte con un diverso partner bancario e cio' in considerazione del fatto che, secondo quanto risulta agli interroganti, alcuni dirigenti, dipendenti della Banca, allo stesso avvocato Necci vicini, parlerebbero di un dissidio tra il Ministro e l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato spa; poiche' agli interroganti risulta con certezza che altri prestigiosi istituti di credito sarebbero fermamente interessati anche ad una quota di minoranza della Banca Nazionale delle Comunicazioni, rilanciando la stessa, dal Ministro del tesoro se rientri o meno tra i compiti della Banca d'Italia quello di scegliere il partner giusto per una banca, senza limitarsi ad evidenziare la necessita' di ricapitalizzazione e di riorganizzazione della stessa, sulla quale, per essere chiari, tutti sono d'accordo; dal Ministro delle poste e telecomunicazioni se non sia il caso di allargare la partecipazione azionaria della Banca delle Comunicazioni alla STET, finanziaria delle comunicazioni in Italia, i cui vertici, opportunamente di recente riconfermati, potrebbero cosi' costituire insieme con la Banca Nazionale delle Comunicazioni un gruppo polifunzionale, analogamente a quanto accade nel mercato internazionale; al Ministro del lavoro e previdenza sociale se risulti conforme al vero che in caso di fusione i 1.200 dipendenti della Banca perderanno il trattatamento CPDEL, avendo gia' esercitato in data 1^ agosto 1992 l'opzione, rimanendo cosi' assoggettati al trattamento previdenziale obbligatorio della Banca incorporante che e' quello dell'INPS, con grave nocumento dei lavoratori stessi, il cui numero, in caso di fusione, verrebbe notevolmente decurtato mediante accentuata mobilita' ed esodi agevolati. Una necessita' di chiarezza gia' espressa dai rappresentanti dei lavoratori della BNC che - contrariamente a quanto esposto dal Gruppo progressista-federativo della Camera - hanno manifestato per iscritto al Ministro Fiori la loro contrarieta' alla fusione. Su tale punto basti verificare quanto non a caso affermato dal leader della UIL Pietro Larizza il quale ha chiesto "con fermezza al Presidente del Consiglio un suo impegno diretto di garanzia, bloccando, fino ad accertamenti conclusi, un'operazione che lo stesso Ministro vigilante teme si trasformi in un regalo di Natale per qualcuno"; da tutti i Ministri un indirizzo se - ferma restando la necessita' di ricapitalizzazione e riorganizzazione - abbiano presente la reale situazione finanziaria della Banca (non a caso oggetto di un disperato contendere) che, al di la' della chiusura apparentemente negativa di 15 miliardi (dovuta ad uno straordinario e prudenziale incremento delle riserve) ha segnalato un incremento dei depositi della clientela da 2.814 miliardi del 1992 a 3.694 miliardi del 1993 con un aumento-record nel sistema bancario del 31,28 per cento; con una massa totale amministrativa passata da 8.739 miliardi del 1992 a 9.110 miliardi del 1993 e con un risultato di gestione di 62,2 miliardi del 1993 contro il 48,1 miliardi del 1992, con un incremento del 29,31 per cento. Le cifre si commentano da sole, ecco perche', gli interroganti - facendo propria la sopra citata espressione del Ministro dei trasporti e della navigazione - vogliono impedire, al nuovo Governo, un regalo di Natale a scapito dei pubblici azionisti. (4-02120)

 
Cronologia
venerdì 8 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Si apre a Napoli il vertice dei G7, al quale partecipano i capi di Stato e di governo dei sette Paesi più industrializzati del mondo. Per la prima volta partecipa anche la Russia, per cui il vertice assumerà la nuova sigla di G8.

mercoledì 13 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Consiglio dei ministri approva un decreto-legge che limita i reati per i quali la magistratura può disporre la richiesta di custodia cautelare e impone il segreto sulla comunicazione degli avvisi di garanzia (decreto-legge 14 luglio 1994, n. 440).