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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02431 presentata da DALLA CHIESA CURTI MARIA SIMONA (PROG.FEDER.) in data 19940721

Ai Ministri degli affari esteri e dell'interno. - Per sapere - premesso che: il 3 luglio scorso, un nostro connazionale, il signor Ferruccio Franchini, direttore di cantiere in Algeria per conto della ditta Bentini di Faenza, e' scomparso senza piu' dare alcuna notizia di se'; l'automobile del signor Franchini e' stata ritrovata sulla strada che da Ghardia porta a Hassr'mel, con tracce di sangue, dovute con ogni probabilita' ad una aggressione; la situazione in Algeria e' estremamente delicata, e gravi sono i rischi per i lavoratori stranieri, oggetto di ritorsioni e aggressioni da parte di bande di integralisti, come purtroppo ci e' stato dimostrato dalla tragica morte dei 7 marinai italiani uccisi a bordo del mercantile Lucina; dal momento della scomparsa i familiari del signor Franchini non sono riusciti ad ottenere dalla Farnesina altre notizie se non l'avvio di indagini da parte delle autorita' algerine -: quali iniziative intendano assumere perche' la ricerca del nostro connazionale sia seguita con estrema attenzione dalla nostra ambasciata in Algeria e che ogni notizia acquisita venga tempestivamente comunicata alla famiglia. (4-02431)

n relazione a quanto richiesto dall'on. interrogante si forniscono di seguito gli elementi in possesso del Ministero degli Esteri circa il caso del signor Ferruccio Franchini. Il signor Franchini, tecnico della Societa' Bentini, scomparve nelle ore serali di domenica 3 luglio 1994 mentre faceva ritorno al cantiere, in auto, dalla citta' di Ghardaia, a circa seicento km. a sud di Algeri. Il mancato rientro del Franchini al campo della Bentini, che si trova a circa 150 km. a nord dell'aeroporto, non desto' preoccupazione da parte del responsabile del campo, il quale ritenne che il Franchini si fosse fermato a Ghardaia per trascorrervi la notte. Il giorno successivo, alcuni impiegati algerini della Societa' Bentini segnalavano di aver visto l'autovettura del Franchini accostata al ciglio della strada in prossimita' della localita' Berriane (60 km. a nord di Ghardaia); il responsabile del campo sporse quindi immediata denuncia alle locali Autorita' di polizia. Soltanto nella mattinata del martedi' 5 luglio l'Ambasciata in Algeri venne informata dell'episodio e, a seguito dell'immediato interessamento svolto presso le Autorita' algerine, vennero mobilitate tre compagnie della gendarmeria ed alcuni elicotteri per dare corso alle ricerche del caso, mentre tutte le Autorita' di Polizia della regione vennero poste in stato di allerta. Nel frattempo, il Consigliere presso l'Ambasciata in Algeri, accompagnato da un medico di fiducia e da un agente di scorta, si recava a Ghardaia per seguire da vicino lo svolgersi delle ricerche. Contemporaneamente veniva convocato alla Farnesina l'Ambasciatore algerino, al quale veniva sottolineato come da parte italiana si ritenesse estremamente grave l'accaduto e si richiedeva di fornire al piu' presto tutti gli elementi che potevano emergere dall'azione investigativa. Il 24 luglio il Consigliere della nostra Ambasciata in Algeri compiva una seconda visita a Ghardaia per verificare lo svolgimento delle indagini da parte delle locali Autorita'. Alla fine del mese di novembre, sulla base di informazioni raccolte presso le Autorita' di sicurezza algerine, venne formulata l'ipotesi che il Franchini poteva essere stato assassinato da un gruppo di terroristi islamici, anche se il corpo del connazionale e l'arma del delitto non furono mai ritrovati. Tale informazione venne immediatamente portata a conoscenza della famiglia Franchini, anche se mancava una conferma ufficiale del decesso da parte delle competenti autorita' algerine: per il Ministero dell'Interno di Algeri, infatti, il signor Franchini veniva considerato disperso e le ricerche continuavano, pur apparendo ormai evidente che le speranze di ritrovarlo in vita erano pressoche' nulle. Soltanto a meta' del mese di marzo 1995 le Autorita' algerine hanno ufficialmente confermato il decesso del signor Franchini, a seguito di indagini che hanno portato anche all'arresto di 4 algerini, ritenuti responsabili del rapimento e dell'uccisione del connazionale. Le stesse Autorita' hanno comunicato anche che il corpo del signor Franchini non e' mai stato ritrovato per l'assenza di esatti punti di riferimento nella zona desertica in cui sarebbe stato sepolto. Anche tale ultima dolorosa conferma e' stata immediatamente portata a conoscenza dei familiari, ai quali e' stata rinnovata la disponibilita' piena del Ministero e dell'Ambasciata in Algeri a continuare a coopeare anche con le nostre Autorita' Giudiziarie che nel frattempo avevano avviato indagini. E' stato suggerita, fra l'altro, la possibilita' di ricorrere allo strumento della rogatoria internazionale diretta alle competenti Autorita' algerine, nel caso in cui le nostre Autorita' giudiziarie lo ritenessero opportuno. Il Ministero degli Esteri continua a mantenersi in stretto contatto con la famiglia del connazionale Franchini oltreche' con il suo avvocato, per facilitare anche i seguiti di carattere civilistico relativi alla scomparsa del congiunto. Sul piano piu' generale si ricorda che il Governo italiano segue da tempo con grande attenzione l'evoluzione della situazione politica algerina e non ha mancato di ribadire in molteplici occasioni la propria convinzione che il governo algerino, oltre a portare a compimento le riforme economiche e sociali, dovesse necessariamente impegnarsi in un serio programma di riforme politico-istituzionali. A tale riguardo, sia in occasione di contatti bilaterali con il governo algerino, che in ambito della concertazione politica con i Paesi dell'Unione Europea, e' stato espresso il convincimento italiano che la soluzione alla crisi algerina possa essere trovata solo tramite un dialogo diretto tra le parti. In questo senso, l'avvio del dialogo voluto dal Presidente Zeroual alla fine dell'agosto 1994 tra le forze di opposizione ed il governo era stato accolto con soddisfazione dal nostro Paese. La stessa Unione Europea ha tra l'altro emanato due dichiarazioni (la prima nel settembre '94 e l'ultima il 24 gennaio scorso) nelle quali si ribadisce la ferma condanna al ricorso alla violenza e si incoraggiano tutte le parti in causa a sviluppare concretamente il dialogo, considerato l'unica via per una possibile soluzione della crisi algerina. Per quanto riguarda piu' specificatamente la questione della tutela dei nostri connazionali residenti in Algeria, il governo algerino sembra voler corrispondere alle sollecitazioni che ha ricevuto su questo tema dai Paesi occidentali cercando di assicurare il massimo dell'attenzione alla sicurezza dei cantieri petroliferi e del gas. Il Sottosegretario di Stato degli affari esteri: Gardini.



 
Cronologia
mercoledì 20 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Piero Alberto Capotosti è eletto, al terzo scrutinio, membro del Consiglio superiore della magistratura.

giovedì 21 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera respinge il disegno di legge: Conversione del decreto-legge 14 luglio 1994, n. 440, recante modifiche al codice di procedura penale in tema di semplificazione dei procedimenti, di misure cautelari e di diritto di difesa (AC 939).

mercoledì 27 luglio
  • Politica, cultura e società
    Il 1° Congresso del Partito popolare elegge segretario Rocco Buttiglione, che prevale su Nicola Mancino.