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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Belluno, Mario Fabbri, il giorno 8 settembre ca, rilasciava al quotidiano L'Alto Adige una dichiarazione in cui affermava l'esistenza sotterranea, nella sua cittadina, del fenomeno dell'usura, ricordando che, diversi anni fa, anche se si svolse un processo durante il quale non fu possibile far emergere totalmente la portata e la diffusione del fenomeno usurario, allo stato attuale sono invece presenti situazioni finanziarie che fanno pensare che la pratica usuraria sia tuttora viva; queste affermazioni sembrerebbero avvalorare il sospetto di indagini in corso presso la citata Procura, confermato dal fatto che e' di questi giorni la proposta dell'assessore alla regione, Ettore Beggiato, di istituire una commissione ad hoc che si occupi di criminalita' organizzata ed al contempo raccolga dati ed informazioni sulla diffusione dell'usura nella citta' -: se risulti che le dichiarazioni del Procuratore della Repubblica Fabbri siano state fatte sulla base di un reale fondamento o siano il frutto di semplici allarmismi, dal momento che esse gettano un velo di sospetto tra i cittadini di una tranquilla citta' di provincia come Belluno; se risulti che ultimi quaranta anni siano state aperte in quella provincia delle inchieste relative alla pratica usuraria e quante esse siano; se e quante denunce, in corso di svolgimento oppure archiviate, siano state presentate alla Procura di Belluno, ed, eventualmente, quale esito abbiano avuto. (4-03765)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto si comunica quanto segue. Il procuratore della Repubblica di Belluno ha anzitutto precisato di essersi limitato, nell'occasione citata dagli onorevoli Bampo e Devetag, a scambiare con una redattrice del quotidiano Alto Adige poche battute, intese ad escludere l'attualita' del fenomeno dell'usura nel territorio del circondario. Nel testo giornalistico, poi, il detto breve scambio di battute sarebbe stato, a giudizio del Procuratore, enfatizzato ed arricchito con riferimento a possibili indagini specifiche in materia, in realta' inesistenti. In particolare il dottor Fabbri, richiesto in merito ai suoi intendimenti e propositi di fronte al rilievo che andava assumendo in ambito nazionale il fenomeno criminale dell'usura, ha risposto che, pur in assenza di crimine organizzato nel circondario di Belluno, una maggiore attenzione sarebbe stata dedicata dal suo ufficio all'osservazione delle fonti indicative di tali reati (bollettini dei protesti, procedure fallimentari, esecuzioni civili, reati patrimoniali relativi a titoli di credito, trasformazioni societarie, eccetera). Tale risposta, secondo il magistrato, e' stata evidentemente fraintesa, sicche' una generica norma di condotta e' divenuta, nell'articolo, una indagine giudiziaria in atto. Il dottor Fabbri ha anzi precisato di aver chiarito, nel corso del colloquio, a riprova dell'assenza del detto fenomeno nel circondario, che, a sua memoria trentennale, si era celebrato a Belluno, molti anni addietro, un solo processo, di nessun rilievo, per usura. Quanto ai dati relativi a processi per usura nell'ultimo quinquennio si segnala il procedimento n. 360/93 R.G. Noti in corso di indagine presso la procura della Repubblica di Belluno e si aggiunge che risulta avviata dallo stesso ufficio, il 3 novembre 1994, una indagine conoscitiva sulla materia (usura e/o truffa aggravata) occasionata da una trasmissione televisiva riguardante una esecuzione immobiliare pendente presso il locale tribunale. Altra indagine similare ha preso avvio il 7 novembre 1994 per analoghi fatti. Tali indagini sono seguite personalmente dal procuratore della Repubblica e si trovano tuttora nella fase di acquisizione di elementi probatori documentali. Il Ministro di grazia e giustizia: Mancuso.