Documenti ed Atti
XII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04014 presentata da MASTROLUCA SALVATORE FRANCESCO (PROG.FEDER.) in data 19941007
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle finanze e dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che: con legge n. 494 del 4 dicembre 1993 di conversione con modifiche del decreto-legge n. 400 del 5 ottobre 1993 il Parlamento dopo un lungo e travagliato iter ha posto termine ad un esteso contenzioso che opponeva l'Amministrazione finanziaria dello Stato ai concessionari di beni del demanio marittimo per uso turistico; tale legge ha individuato un punto di equilibrio fra le esigenze della amministrazione finanziaria dello Stato per un significativo e consistente incremento derivante dal rilascio e dai rinnovi di tale categoria di concessioni amministrative; e le esigenze dei titolari di tali concessioni demaniali per un eguale trattamento degli stessi per tutto il territorio nazionale; l'applicazione di tale legge comporterebbe un consistente aumento delle entrate dello Stato; la suddetta legge non e' stata ancora applicata per il 1994 per i ritardi dell'attuale Governo nella emanazione del decreto del Ministro della marina mercantile di cui all'articolo 3 della stessa legge; siffatto ritardo ha comportato l'applicazione di canoni provvisori che quindi hanno costituito un minore incasso da parte dell'amministrazione finanziaria; erroneamente il Governo, invece di applicare la legge n. 494 emanando i conseguenziali provvedimenti amministrativi anche al fine di rendere effettivo il trasferimento alle regioni della competenza, in siffatta materia ai sensi dell'articolo 59 del decreto del Presidente della Repubblica 616 del 1977 e articolo 6, legge n. 494 del 1993, ha inteso incrementare le entrate attraverso l'articolo 27, comma 2^ del disegno di legge che accompagna la legge finanziaria avente ad oggetto "misure di razionalizzazione della finanza pubblica"; l'applicazione di tale norma impedirebbe l'apertura della quasi totalita' degli stabilimenti balneari del territorio nazionale per irrazionalita' ed esosita' degli aumenti operati; infatti, ogni singolo concessionario andrebbe a corrispondere canoni dell'ordine di 50-100-200 milioni per stagione balneare poiche' aumenterebbe notevolmente i gia' aumentati (ma purtroppo non ancora riscossi per responsabilita' del Governo) canoni demaniali; cio' comporterebbe, inoltre, una notevole diminuzione delle entrate fiscali per le innumerevoli rinunzie e l'esteso contenzioso che si verrebbe ancora una volta a determinare tra concessionari e l'amministrazione dello Stato; comunque, siffatto provvedimento rischia di dare un colpo di grazia al turismo balneare attraverso o l'eliminazione dal mercato di numerosissime aziende familiari o attraverso l'incremento notevole delle tariffe praticate dai gestori degli stabilimenti dei lidi balneari nella prossima stagione turistica; l'attuale provvedimento del Governo di cui all'articolo 27 comma 2 non distingue i canoni dovuti per l'uso turistico del demanio marittimo dagli altri dovuti per un diverso uso dello stesso; a tutt'oggi, il Governo non ha ancora provveduto agli adempimenti necessari per rendere effettiva la delega delle funzioni amministrative alle regioni di cui all'articolo 6 della legge n. 494 del 4 dicembre 1993; le regioni a seguito di tale inadempimento non sono state poste nelle condizioni di poter esercitare la delega che sara' comunque efficace a decorrere dal 1^ gennaio 1995 -: se non intenda immediatamente porre allo studio una modifica del comma 2 dell'articolo 27 del disegno di legge su richiamato per porre termine a siffatta situazione pregiudizievole degli interessi dei titolari delle concessioni demaniali per uso turistico-balneare, delle regioni italiane e della stessa amministrazione finanziaria dello Stato. (4-04014)