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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00028 presentata da D'ALEMA MASSIMO (PROG.FEDER.) in data 19941012

La Camera, premesso che: con il decreto n. 491 dell'8 agosto 1994 il Governo ha ridefinito l'entita' e i tempi di applicazione sugli sgravi contributivi nelle regioni del Mezzogiorno, stabilendo per la gran parte delle regioni la permanenza degli sgravi, sia pure di entita' decrescente, sino al 30 novembre 1996, mentre per l'Abruzzo ed il Molise una permanenza degli sgravi solo fino al 30 novembre 1994, la realta' economica abruzzese ha subito, negli anni '92 e '93 un forte regresso sia della produzione sia dell'occupazione, con indici di disoccupazione del 22 per cento, il PIL a meno 2,8 per cento rispetto al '91, pari a meno 1,7 per cento rispetto alla media del mezzogiorno, nel 1991, meno 0,7 per cento rispetto alla media nazionale del PIL nel '91; la soppressione degli sgravi si ripercuote direttamente sui costi aziendali e quindi sulla competitivita' del tessuto produttivo regionale aggravando i costi del personale nella misura del 18 per cento (in cifre assolute 5 milioni in piu' all'anno per ogni dipendente, l'esclusione dell'Abruzzo dal regime fiscale, che vale per tutto il mezzogiorno non dara' alcun vantaggio concreto anzi avra' un saldo negativo di circa 55 miliardi causato da tre "flussi negativi"; 1) costo del lavoro; 2) ammortizzatori sociali; 3) imposizione fiscale. Il flusso negativo legato al costo del lavoro (punto 1) si aggancia a due ipotesi: all'incidenza, per un venti per cento di nuova disoccupazione e trasferimento nel sommerso. Allo Stato verranno meno contributi e ritenute fiscali per 310 miliardi. Da aggiungere un dieci per cento di incidenza per sottoccupazione, riduzione di orario per almeno 125 miliardi. Il ricorso agli ammortizzatori sociali (punto 2), cassa integrazione, cassa integrazione straordinaria e mobilita' avra' un alto costo, 40 miliardi. La ridotta attivita' d'impresa, e' il terzo punto, portera' nelle casse dello Stato meno versamenti ILOR, IRPEG e IVA. Cioe' meno 135 miliardi. Messe tutte insieme, queste cifre vanno ben al di la', 610 miliardi contro 555, di quel che lo Stato vorrebbe risparmiare con l'esclusione dell'Abruzzo dagli sgravi fiscali; tale tessuto produttivo e' costituito quasi esclusivamente da piccole e medie imprese e da imprese artigiane - per altro nella misura di oltre il 40 per cento impegnate in lavorazioni per conto terzi - e che non posseggono pertanto possibilita' autonome di recuperi di produttivita' per far fronte ai nuovi costi; nel corso del 1993 la piccola e media industria regionale e' stata colpita da una profonda crisi che ha determinato la chiusura di numerose aziende, l'avvio di processi di deindustrializzazione in numerose aree della regione, una forte crescita della cassa integrazione guadagni e delle liste di mobilita' (oltre il 200 per cento); non e' tecnicamente ipotizzabile per un tale tessuto produttivo porre in essere strategie e trasformazioni che consentano, nel volgere di quattro mesi, il riassorbimento di maggiori oneri di altre entita', e che pertanto e' facilmente prevedibile un immediato spiazzamento sul mercato dell'intero sistema produttivo regionale, tutto questo in contraddizione con la volonta' del Governo di creare condizioni per lo sviluppo delle piccole aziende; in una riunione del CIPI dell'aprile scorso, il Governo assunse i seguenti impegni: a) mantenere l'Abruzzo nel novero delle regioni dell'obiettivo 1 sino al 1996; b) non modificare sino a quella data il regime di defiscalizzazione vigente; le misure di aggravio dei costi vanno ad aggiungersi ad una situazione di inadempienza e di grave ritardo da parte del Governo nella erogazione di finanziamenti gia' deliberati a favore di insediamenti industriali; le regioni non sono state sentite e coinvolte su tale provvedimento; e' necessario modificare il decreto n. 491 del 5 agosto 1994 prevedendo la proroga dei tempi di permanenza dell'Abruzzo e del Molise nel regime di sgravi contributivi, in modo compatibile con le capacita' di assorbimento dei nuovi oneri da parte del tessuto produttivo regionale; impegna il Governo: al rispetto delle decisioni prese dal CIPI nel mese di aprile; all'attuazione di un programma straordinario di sostegno alle PMI ed alle imprese artigiane perche' possano modificare le proprie strategie produttive in relazione ai nuovi "esterni" rispetto ad un assetto storicamente consolidato; all'immediato sblocco dei finanziamenti a favore dei settori industriale ed artigianale gia' deliberati e l'avvio delle procedure per una piena attivazione della legge n. 488. (1-00028)

 
Cronologia
venerdì 30 settembre
  • Politica, cultura e società
    Il segretario del MSI Gianfranco Fini propone lo scioglimento del partito in Alleanza Nazionale.

venerdì 14 ottobre
  • Politica, cultura e società
    Si svolge uno sciopero generale, organizzato contro la legge finanziaria e il taglio delle pensioni.