Portale storico della Camera dei deputati

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. - Per sapere - premesso: che, dopo la selvaggia lottizzazione partitocratica della RAI ed il tentativo comunista, brevemente riuscito, di monocratizzarla, negli ultimi mesi si e' aperto un interessante dibattito sul sistema televisivo italiano nel suo complesso; considerato: che le ultime vicende relative alla gestione dell'azienda e le conseguenti vivaci polemiche scaturitene, anche in ordine al decreto per il suo risanamento e riordino, pongono la necessita' di ridefinire il ruolo e la natura stessa dell'ente televisivo di Stato; che, altresi', la RAI non puo' considerarsi industria strategica di Stato -: se non si ritenga opportuno ed urgente attivare ogni procedura necessaria al fine di prevenire, al pari di tante altre aziende di Stato, alla privatizzazione della RAI, eventualmente anche parziale. (4-04980)

Al riguardo si fa presente che la concessionaria RAI - interessata in merito a quanto rappresentato dalla S.V. On.le nell'atto parlamentare in esame - ha comunicato che nello scorso mese di marzo e' stato distribuito a tutti i parlamentari un rapporto sulle principali attivita' dell'Azienda che riassume e testimonia l'intenso lavoro svolto per il risanamento economico e finanziario delta medesima RAI. Obiettivo della concessionaria e', infatti, quello di proporre un'offerta radiotelevisiva che adempia ai compiti propri del servizio pubblico ma che sia, nel contempo, attenta alle dinamiche di mercato; in tale ottica, pertanto, il nuovo assetto aziendale e' ispirato a criteri di efficacia e produttivita' e nel documento in questione (c.d. libro bianco) sono stati indicati, settore per settore, i positivi risultati raggiunti e quelli in fase di attuazione. Quanto al problema della privatizzazione della RAI si significa che sulla base dell'esito referendario dell'11 giugno 1995 il Governo valutera' se e come procedere all'abrogazione delle norme che stabiliscono che le azioni della medesima concessionaria possono appartenere soltanto allo Stato, ad enti pubblici e a societa' a totale partecipazione pubblica. Il Ministro delle poste e delle telecomunicazioni: Gambino.