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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

ODG IN ASSEMBLEA SU MOZIONI ABBINATE 9/1365 BIS/014 presentata da VALENSISE RAFFAELE (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19941117

La Camera, premesso che: con la fine dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno sono emersi delicati e complessi problemi riguardanti il superamento della stasi che si e' venuta a creare, sia per il passato, sia per quanto concerne l'intervento ordinario nelle aree depresse del Paese; il legislatore pure avendo raccomandato che nell'intervento non si producessero soluzioni di continuita', ha omesso di definire l'intervento ordinario e di considerare che l'amministrazione statale, senza un immediato e profondo rinnovamento, non puo' essere gravata di compiti impropri; allo stato appare indifferibile rispondere alle attese, alle promesse, agli impegni e all'effetto di' reddito degli investimenti, mentre e' del pari indifferibile conseguire l'obiettivo di superare ogni soluzione di continuita' tenendo presente che i decreti-legge emessi e reiterati piu' volte non hanno prodotto ne' l'accelerazione, ne' la definizione del pregresso intervento, ne' l'avvio del nuovo, pur esistendo i mezzi da impiegare per cassa e per competenza; la legge n. 488 del 1992 ha sancito la fine dell'intervento straordinario e da allora piu' decreti-legge sono stati emanati a valere sul decreto legislativo n. 96 del 1993 che stabiliva la liquidazione degli enti preposti allo sviluppo del Mezzogiorno tra cui, in primo luogo, l'ex Agenzia per il Mezzogiorno entro il 31 dicembre 1993, affidandone i relativi compiti a un commissario nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; i compiti del Commissario erano quelli di trasferire alle Amministrazioni statali indicate dalla legge, le risorse, le competenze e il personale dell'ex Agenzia, proprio per evitare soluzioni di continuita' il commissario veniva abilitato a continuare fino al 31 dicembre 1993 la gestione della suddetta Agenzia, data entro la quale effettuava pagamenti per complessivi 7.000 miliardi di lire, relativi a investimenti giunti a liquidazione, provvedendo a trasferire alle Amministrazioni destinatarie quanto la legge prescriveva; la complessita' delle operazioni determinate dalla soppressione degli enti nasce dal trasferimento di oltre 151.000 progetti, di cui 106.000 per progetti gia' impegnati e da liquidare, per un importo complessivo residuo di circa 37.000 miliardi di lire; nel contempo veniva effettuato il trasferimento presso i ministeri del personale dell'ex Agenzia che, al 2 maggio 1993, consisteva in 2.015 unita' (dirigenti, funzionari e impiegati: 1.640 dell'ex Agenzia e 375 unita' di enti vari ritenute superflue per le loro esigenze), secondo il criterio di assegnazione in base alle competenze svolte in Agenzia; il Commissario ha assegnato l'immobile di piazza Kennedy, il parco macchine, i mobili, la biblioteca e l'archivio, ha provveduto a redigere il bilancio di chiusura dell'Agenzia, nonche' ad approntare il conto per la gestione commissariale dal 1^ gennaio al 31 ottobre di quest'anno; sono ancora inevase le incombenze derivanti dai trasferimenti effettuati, come le comunicazioni alle migliaia di imprese interessate alla realizzazione degli investimenti gia' deliberati, al pagamento delle imposte dovute, ecc; rimangono aperti e da risolvere due problemi essenziali: il primo riguarda la gestione del passato intervento dell'ex Agenzia e l'avvio dell'intervento ordinario nelle aree depresse del paese; entrambi possono essere affrontati utilizzando le risorse disponibili per cassa e per competenza, senza ulteriori mezzi per l'anno in corso e per il prossimo anno; la liquidazione dell'intervento straordinario e l'avvio e la prosecuzione di quello ordinario possono essere realizzati attraverso commissari straordinari del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400; e' possibile utilizzare i fondi disponibili sia per cassa, sia per competenza, mettere in moto i finanziamenti e gli investimenti con effetti sull'occupazione e sul reddito nazionale, mentre la liquidazione dell'intervento straordinario puo' essere subito ripresa sia per soddisfare gli impegni gia' assunti e inadempiuti, sia per le seguenti ragioni: a) la mancata liquidazione delle pratiche della passata gestione dell'intervento straordinario tramite la Cassa prima e l'Agenzia dopo, mette in pericolo oltre 10.000 imprese piccole e medie attualmente oberate di interessi passivi per anticipazioni contratte con le banche; b) oltre 1.200.000 addetti interessati alle opere di investimento, rischiano di rimanere senza lavoro: il 30 per cento circa di tali addetti operano nelle regioni del Centro-Nord; c) esiste un contenzioso per circa 13.000 miliardi di lire, che per mancata definizione dei progetti ultimati, per interessi di mora e per rivalutazione monetaria, potrebbe superare le residue cifre necessarie per liquidare il passato e che ammontano a circa 37.000 miliardi di lire; d) per il 1994 sono disponibili per cassa e quindi utilizzabili subito 10.000 miliardi di lire, gia' ripartiti a ciascuna amministrazione destinataria dei trasferimenti dell'ex Agenzia per il Mezzogiorno; per il 1995 saranno disponibili per cassa i fondi che la legge finanziaria in attesa di approvazione fissa in circa 8.000 miliardi; e) esiste inoltre un residuo di 32.000 miliardi gia' programmato, ma non impegnato e che puo' essere reso tale in sede di bilancio di competenza: anche se di questa somma potranno essere disponibili per cassa poche migliaia di miliardi di lire l'anno, va considerato l'effetto di annuncio conseguente all'impegno della spesa; f) ai fondi sopra indicati per cassa e per competenza vanno aggiunti quelli che l'Unione europea assegna all'Italia in funzione della politica di coesione: la mancata utilizzazione delle somme impegnate e non pagate potrebbe comportare la perdita di tali finanziamenti comunitari per mancanza di rendicontazione, a seguito della mancata utilizzazione effettiva; g) le attivita' economiche piu' colpite sono l'industria edilizia, il settore alimentare, la meccanica e i materiali da costruzione: tra le regioni piu' danneggiate dalla mancata liquidazione dell'intervento straordinario si trovano la Calabria, la Campania, la Sicilia e la Sardegna; di fronte ai ritardi nella liquidazione dell'intervento straordinario e in attesa che il Parlamento e il Governo definiscano meglio e compiutamente le linee dell'intervento ordinario sulle aree depresse del territorio nazionale; impegna il Governo a riprendere senza indugio i pagamenti procedendo alla liquidazione dell'intervento straordinario: attraverso commissari straordinari e subcommissari presso le amministrazioni gia' destinatarie delle 106.000 pratiche dell'intervento straordinario da liquidare; utilizzando il personale dell'ex Agenzia, anch'esso gia' trasferito alle amministrazioni, e abilitando i commissari e i subcommissari a gestire il constenzioso anche ricorrendo a transazioni nelle liquidazione delle pratiche; impegna altresi' il Governo ad impostare una disciplina dell'intervento ordinario nelle aree depresse, che per i primi tempi accompagni l'attivita' di liquidazione dell'intervento straordinario. (9/1365-bis/14).

 
Cronologia
mercoledì 16 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con due distinte votazioni, gli articoli 10 e 11 del disegno di legge A.C. 1365-bis, concernente misure di razionalizzazione della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.

venerdì 18 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Scalfaro rinvia alle Camere, per una nuova deliberazione, il disegno di legge di conversione del decreto-legge 19 settembre 1994, n. 545, recante Norme di interpretazione e di modificazione del decreto-legge 19 dicembre 1992, n. 487, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 1993, n. 33, e successive integrazioni, concernente la soppressione dell'EFIM (A.C. 1271)