Portale storico della Camera dei deputati

La Camera, visto il disegno di legge relativo alle misure di razionalizzazione della finanza pubblica, considerato che l'articolo 25 al comma 1 prevede una rivalutazione dei redditi agrari del 45 per cento e che in tal modo, si viene ad incrementare oltre ogni ragionevolezza il carico impositivo per quelle regioni in cui gia' oggi il reddito dominicale a parita' di utilizzo agricolo, risulta sproporzionato; si segnala infatti che in termini di valore per ettaro, a parita' di colture, si passa da incrementi impositivi minimi di 300.000 lire anno a incrementi massimi di 4.500.000 lire anno, e questo a parita' di ricavi per l'immissione sul mercato di prodotti agricoli analoghi; che lo stesso articolo 24, al comma 2, considera reddito non agricolo quello derivante da coltivazioni tramite utilizzo di strutture fisse (serre) o mobili anche provvisorie (bancali) se la superficie adibita alla produzione e' coltivata per almeno la meta' del terreno su cui la stessa insiste; che considerare reddito non agricolo quello derivante da coltivazioni che avvengono in serra e su bancali e che permettono tra l'altro produzioni qualitativamente omogenee e concorrenziali, pone in termini reali molte aziende agricole di fronte a costi insostenibili; impegna il Governo condurre un corretto riordino degli estimi intervenendo con sostanziali riduzioni dei valori massimi e con i necessari incrementi di quei valori palesemente bassi, mantenendo invariato il gettito complessivo per gli effetti di cui al comma 1; a mantenere a reddito agricolo le produzioni in serra e su bancale utilizzando come elemento compensativo per il minor gettito l'abolizione delle agevolazioni oggi in essere per i terreni incolti e, ove cio' non sia sufficiente, limitando a reddito agricolo aziende la cui superficie complessiva sia sotto i cinque ettari. (9/1365-bis/6).