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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05797 presentata da GODINO GIULIANO (FORZA ITALIA) in data 19941201

Ai Ministri dei trasporti e navigazione, del tesoro, dell'interno e del lavoro e previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: la riforma portuale e' stata imposta da vari provvedimenti giudiziari di Corti interne e comunitarie che hanno sottolineato l'evidenza dei fenomeni distorsivi alla concorrenza ed al mercato derivanti dai continui abusi di sfruttamento di posizione dominante commessi dalle Compagnie Portuali che si trovano "in una posizione alternativa dell'equilibrato svolgimento dei rapporti portuali, sia per quanto concerne le modalita' di svolgimento delle operazioni, sia per quanto riguarda le determinazioni tariffarie" (TAR Toscana sentenza 2013/88); anche recentemente (12 agosto 1994) l'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiarito al Ministero dei trasporti che "tutte le imprese portuali devono essere poste in condizione di parita' di accesso al mercato, affinche' non si favoriscano e consolidino situazioni di ingiustificato privilegio che rischierebbero di vanificare l'apertura al mercato prevista dalla legge"; in piu' occasioni il Ministro dei trasporti ha informato le diverse categorie interessate di aver impartito disposizioni alle autorita' marittime perche' fossero effettuate ispezioni contabili presso le Compagnie Portuali per verificare che non si perpetuassero i fenomeni distorsivi della concorrenza; e' ampiamente noto, seppure genericamente, che i risultati di dette ispezioni hanno portato alla luce, salvo rare eccezioni, gravissime situazioni di dissesto presso le Compagnie Portuali; direttamente o indirettamente, in vari casi, le Compagnie Portuali da un lato non hanno esitato, approfittando della configurazione monopolistica attribuita loro dalla legge, a praticare diversita' di trattamenti nelle offerte di servizi contrariamente ai princi'pi della concorrenza, e dall'altro hanno consentito la creazione di esorbitanti posizioni creditorie (di impossibile recupero) a favore di imprese appositamente costituite per consentire loro di praticare sul mercato sistematici fenomeni di dumping in palese collisione con le regole della concorrenza; le imprese private per lavorare sono invece costrette a pagare regolarmente, ed a prezzi imposti, le maestranze portuali alle quali ancora oggi devono obbligatoriamente fare ricorso; a specifica richiesta, ex legge n. 241 del 1990, (legge della trasparenza sugli atti amministrativi), del Comitato Nazionale di Coordinamento dell'Utenza Portuale di conoscere in dettaglio gli esiti delle ispezioni gia' conclusesi fino dal giugno del corrente anno, la Direzione Generale del Lavoro Marittimo e Portuale ha risposto chiedendo di contro agli interroganti quale fosse l'interesse giuridico all'origine della loro richiesta; gli imprenditori privati operanti nei porti hanno il legittimo e sacrosanto interesse di conoscere come sono stati impiegati gli enormi ammontari per anni dagli stessi corrisposti alle Compagnie Portuali sotto la forma di specifiche obbligatorie addizionali tariffarie, nonche' le centinaia di miliardi di contributi statali erogati proprio al fine di ripianare i deficit di bilancio delle Compagnie Portuali loro concorrenti; dal 1989 ad oggi le principali Compagnie Portuali italiane sono state sottoposte a Commissariamento Governativo per riscontrare gravi irregolarita' contabili ed amministrative; le ispezioni contabili sono state disposte dal Ministero dei trasporti anche quale presupposto inderogabile per il corretto adempimento, previsto dalla legge n. 84 del 1994, di trasformare in societa' di diritto civile le stesse Compagnie, e perentoriamente fissato al 31 dicembre 1994, dal decreto-legge n. 586 del 1994; il consentire un'ennesima proroga del termine perentorio fissato per la trasformazione delle Compagnie Portuali si risolverebbe in una clamorosa beffa a danno degli operatori portuali privati i quali, non solo si troverebbero a dover competere con imprese non assoggettate alle regole del codice civile e praticanti concorrenza sleale, ma anche a dover sopportare, come contribuenti, un ulteriore onere finanziario causato dalle piu' che certe sanzioni derivanti dalla procedura di infrazione gia' promossa in materia della UE, contro il Governo Italiano -: se, nelle vicende sopraindicate, sia configurabile una precisa volonta' politica di impedire agli imprenditori portuali privati il legittimo esercizio dei propri diritti in materia di concorrenza e di corretta liberta' di mercato, in particolare occultando, anche in dispregio della legge n. 241 del 1990, il risultato analitico delle ispezioni contabili sulle Compagnie Portuali, oltre a consentire ancora una volta la proroga del termine di cui all'articolo 3 comma 9 del decreto-legge n. 586 del 1994. (4-05797)

 
Cronologia
domenica 27 novembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Con una maggioranza dell'88,4%, i norvegesi bocciano l'ingresso nell'Unione europea già sottoscritto dal Governo.

giovedì 1° dicembre
  • Politica, cultura e società
    Dopo una lunga trattativa Governo e sindacati firmano l'accordo sulle pensioni, che elimina le penalizzazioni per le pensioni d'anzianità e sblocca le pensioni per i lavoratori con 35 anni di servizio dal giugno 1995. Cgil, Cisl e Uil revocano lo sciopero previsto per il 2 dicembre.

mercoledì 7 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    La sentenza n. 420 della Corte costituzionale dichiara l'illegittimità dell'oligopolio televisivo creato con la legge Mammì.