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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00058 presentata da BERLINGUER LUIGI (PROG.FEDER.) in data 19941214

La Camera, premesso: che il Governo ha creato nei confronti della magistratura, in relazione a gravi processi per corruzione, un gravissimo stato di conflittualita' che, senza immediati interventi correttivi e' destinato ad alterare in modo intollerabile l'equilibrio costituzionale tra i poteri dello Stato e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni della Repubblica; che tale conflittualita' e' la logica conclusione di un indirizzo diretto a concepire la maggioranza politica come dominio esente dal rispetto delle regole e l'azione di governo come scontro pregiudiziale con tutte le altre istituzioni e con le forze sociali; che a tale logica era peraltro ispirato il cosiddetto decreto Biondi in materia di custodia cautelare, poi ritirato, e che solo a seguito dell'iniziativa legislativa delle opposizioni e' stato presentato un disegno di legge sulla stessa materia; che a questo indirizzo politico ha fatto riscontro l'assenza di proposte del Governo dirette a prevenire ulteriori fenomeni di corruzione ed anzi in materia di appalti pubblici e di condono edilizio sono state presentate proposte che appaiono destinate a conseguire effetti diametralmente opposti; che l'aggressivita' di esponenti della maggioranza e del governo ha costretto alcuni magistrati ad assumere, a volte, inopportuni atteggiamenti extragiudiziari per difendere la propria dignita' e la propria autonomia; che la situazione e' precipitata nelle ultime settimane per effetto di decisioni e comportamenti che risalgono direttamente al Governo o a suoi esponenti quali: a) l'inchiesta amministrativa disposta dal ministro di Grazia e Giustizia nei confronti di un'indagine in corso, presso la Procura di Milano, che vede tra le persone indagate per corruzione lo stesso Presidente del Consiglio; b) le violente ingiurie che da un canale televisivo di proprieta' del Presidente del Consiglio sono reiteratamente pronunciate nei confronti dei magistrati della procura della Repubblica di Milano, definiti anche "assassini" e, piu' in generale, nei confronti di appartenenti all'ordine giudiziario; c) l'organizzazione, da parte di settori politici facenti capo al Presidente del Consiglio e ad altro partito della maggioranza, di una serie di manifestazioni pubbliche che, oltre ad esprimere legittimamente sostegno al Governo, hanno violentemente ingiuriato e diffamato l'intera magistratura ed in particolare i magistrati della procura della Repubblica di Milano che conducono indagini per fatti di corruzione che allo stato coinvolgono il Presidente del Consiglio; d) le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio dopo la ricezione dell'avviso di garanzia per corruzione ed in particolare quelle, gravemente intimidatrici verso i giudici del dibattimento, secondo le quali una sua eventuale condanna sarebbe un fatto eversivo; che queste decisioni e questi comportamenti assumono oggettiva natura di attentati alla autonomia ed alla indipendenza dell'ordine giudiziario e di ogni singolo magistrato, ed hanno come risultato quello di incrinare i rapporti costituzionali tra i poteri dello Stato per il corretto esercizio della giurisdizione, con danni gravi per tutti i cittadini; che in questo contesto assumono un significato preoccupante tanto la lettera inviata dal dottor Antonio Di Pietro al Procuratore della Repubblica di Milano quanto la lettera inviata al Presidente della Repubblica dai magistrati della procura della Repubblica di Palermo; che particolarmente scorretto sotto il profilo dei doveri che incombono ad un uomo di governo e' il comportamento del Presidente del Consiglio che non ha immediatamente ottemperato, come avrebbe fatto qualsiasi altro cittadino, all'invito a presentarsi presso la procura di Milano per rispondere quale indagato per il delitto di corruzione; che e' compito del Parlamento impartire al governo gli indirizzi necessari per il ripristino di rapporti costituzionalmente corretti tra i poteri dello Stato ed e' dovere del governo assumere le piu' opportune iniziative per porre fine all'attuale intollerabile stato di tensione, impegna il governo a) a desistere da ogni comportamento che possa determinare situazioni di conflitto nei confronti della magistratura; b) a considerare princi'pi basilari nel comportamento complessivo del governo e in quello dei singoli suoi componenti il senso dello Stato, il rispetto di tutte le istituzioni, delle loro prerogative, e della dignita' di coloro che vi operano, evitando accuratamente ogni dichiarazione o atto che possa accendere un conflitto tra poteri costituzionali, ponendo rapidamente rimedio alle omissioni, agli abusi ed agli eccessi che hanno condotto all'attuale situazione ed informando il Parlamento, delle misure concretamente adottate; c) a far si' che i membri del governo che si trovino in situazione di conflitto di interessi sulla base del disegno di legge presentato dallo stesso governo comincino ad applicare a se stessi le misure ivi previste a partire dal 1^ febbraio 1995; d) a sospendere l'inchiesta amministrativa del Ministero di Grazia e Giustizia in corso alla procura della Repubblica di Milano sino al momento in cui sara' cessata ogni ragione di interferenza con il procedimento che vede indagato il Presidente del Consiglio e ad impartire, in ogni caso, specifici indirizzi tesi ad evitare interferenze nei procedimenti in corso, e ad evitare ogni illegittima acquisizione di informazioni; e) a fornire agli uffici giudiziari di Brescia ogni supporto ritenuto necessario per consentire di svolgere con rapidita' ed efficienza le indagini recentemente attribuite a quella sede dalla Corte di Cassazione, nel caso venga confermato il provvedimento che trasferisce il processo da Milano a Brescia. (1-00058)

 
Cronologia
venerdì 9 dicembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Le truppe russe varcano il confine con la Cecenia: comincia una sanguinosa operazione militare.

lunedì 19 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    Alla Camera vengono presentate tre mozioni di sfiducia al Governo, di cui una da parte della Lega Nord e del PPI.