Documenti ed Atti
XII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06447 presentata da RIZZO MARCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950111
Ai Ministri di grazia e giustizia e dell'interno. - Per sapere - premesso che: in data 20 ottobre 1994, con lettera inviata al Questore di Torino, al comandante provinciale dei carabinieri di Torino e per conoscenza al Procuratore Generale della Repubblica di Torino, il Procuratore della Repubblica aggiunto dottor Fancesco Marzaghi, ha sollecitato le autorita' di pubblica sicurezza a cambiare atteggiamento, evidentemente considerato troppo permissivo, nei confronti di lavoratori e maestranze in sciopero; in particolare il dottor Marzaghi cita una serie di episodi avvenuti tra il 1990 e il 1994, in cui lavoratori in sciopero hanno effettuato manifestazioni, tutte risolte senza incidenti, che hanno bloccato per alcune ore il traffico automobilistico e/o ferroviario. In queste occasioni i responsabili delle forze dell'ordine non hanno ritenuto opportuno, visto il comportamento civile e non violento degli scioperanti, d'individuare i manifestanti e di denunciarli all'autorita' giudiziaria per supposte violazioni della legge; la lettera del dottor Marzaghi appare all'interrogate una inaccettabile pressione nei confronti dei responsabili dell'ordine pubblico, rei agli occhi del Procuratore della Repubblica in questione, di non aver esasperato il clima del conflitto sociale e non aver fatto ricorso al pugno di ferro per reprimere lo stesso; di particolare gravita' e' il fatto che la lettera e' stata inviata ai soggetti in premessa proprio nel momento piu' acuto delle grandi mobilitazioni popolari contro la finanziaria del Governo Berlusconi, che hanno, e' utile ricordarlo, riempito strade e piazze di centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici a Torino come in gran parte delle citta' italiane; il potere discrezionale dei dirigenti delle forze dell'ordine, che attuano per inciso disposizioni politiche emanate dai prefetti e dal Ministero dell'interno, viene fortemente e, a parere dell'interrogante del tutto arbitrariamente, attaccato nella missiva in questione dal dottor Marzaghi. Il mantenimento dell'ordine pubblico, il responsabile comportamento di coloro, sia lavoratori sia addetti alla pubblica sicurezza, di operare in un clima di difficile tensione sociale per il mantenimento della civile convivenza e per l'esercizio del diritto costituzionale a manifestare, non possono infatti essere pregiudicati da una automatica ed asettica attuazione di articoli del codice penale non contestualizzando il tutto agli eventi in questione. Non puo' sfuggire al dottor Marzaghi il fatto che l'identificazione e la denuncia di massa all'autorita' giudiziaria dei lavoratori protagonisti degli episodi riportati nella missiva in questione avrebbe contribuito a surriscaldare il clima e il conflitto sociale esasperando animi e radicalizzando lo scontro. Questo atteggiamento tutt'altro che omissivo perche' ispirato al mantenimento del bene comune, rappresenta una delle conquiste della riforma della polizia e piu' in generale dell'intima uniformita' delle forze dell'ordine all'ordinamento democratico e al dettato costituzionale -: quale sia il giudizio dei Ministri interrogati sull'iniziativa del giudice Francesco Marzaghi; se non ritengano che la missiva in questione abbia di gran lunga travalicato i poteri del suo ufficio, costituendo un inaccettabile invito rivolto alle forze dell'ordine alla repressione nei confronti delle agitazioni sindacali; quali disposizioni siano state impartite alle questure al fine di consentire l'esercizio del diritto costituzionale a manifestare e per impedire iniziative inutilmente repressive e dannose al mantenimento stesso della civile convivenza e dell'ordine pubblico. (4-06447)