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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08606 presentata da MIGNONE VALERIO (PROG.FEDER.) in data 19950316

Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: c'e' allarme nella popolazione e nelle Istituzioni della regione Basilicata sulla ventilata soppressione del Distretto Militare di Potenza e sulla conseguente limitazione dei servizi collaterali; la IV Commissione ha approvato con il voto favorevole di tutte le forze politiche una risoluzione con la quale si impegna il Governo a non sopprimere il Distretto Militare di Potenza, essendo un problema da risolvere nell'ambito di una revisione territoriale complessiva; tra l'altro, si ha notizia che il criterio di sopprimere i Distretti Militari cui affluiscono meno di 20 mila reclutandi non viene equamente applicato su tutto il territorio nazionale; i giovani di leva della Basilicata, gia' duramente provati per carenze strutturali nel campo della istruzione, della formazione professionale e del lavoro, non possono e non devono essere penalizzati anche nella leva militare che, essendo un servizio obbligatorio, deve essere reso facilmente accessibile ai cittadini; le Istituzioni a tutti i livelli devono garantire un giusto ed armonioso equilibrio nella coesistenza delle varie generazioni, e pertanto non devono impoverire della parte piu' giovane delle sue componenti una popolazione regionale, specie se di limitata consistenza, ne' devono frustrarne le naturali aspettative -: quali provvedimenti intenda adottare per salvaguardare l'esistenza del Distretto e dei servizi militari di Potenza, la cui eventuale soppressione o contrazione verrebbe considerata iniqua. (4-08606)

In merito all'interrogazione in questione si fa presente che questa Amministrazione aveva preso atto della volonta' espressa dalla IV Commissione Difesa nella seduta del 21 febbraio u.s., ma aveva anche rilevato che la chiusura del distretto militare di Potenza discendeva da esigenze di razionalizzazione riduttiva della struttura organizzativa delle Forze armate. I problemi sollevati nella risoluzione erano del tutto analoghi a quelli che si pongono in altre localita' per la chiusura degli esistenti Distretti Militari: un provvedimento derogatorio per quello di Potenza avrebbe reclamato, pertanto, analoghi provvedimenti equitativi, vanificando lo sforzo che la Difesa sta operando per pervenire ad una ottimizzazione dell'impiego delle risorse finanziare disponibili, che ha come indispensabile premessa la eliminazione di ogni ridondanza organizzativa. Il progetto di revisione in senso riduttivo dell'organizzazione territoriale della leva, del reclutamento e della selezione - connesso all'attuazione del "Nuovo Modello di Difesa" - prevede la chiusura di quei Distretti che gia' ora svolgono funzioni ridotte, limitate cioe' ad attivita' certificativa ed informativa. Inoltre esso prevede la concentrazione in un ridotto numero di Distretti della vera e propria attivita' selettiva (visite mediche e attitudinali, etc.), onde garantire un bacino di utenza medio (circa 20.000 reclutandi/anno) tale da configurare un adeguato rapporto di costo/efficacia delle relative strutture. In tale quadro di situazione si colloca la previsione - per il 31 dicembre 1995 - della chiusura del Distretto Militare di Potenza, che gia' da tempo svolge funzioni ridotte e che ha un bacino di utenza di soli 4.800 reclutandi/anno. Peraltro, la soppressione del Distretto Militare di Potenza si accompagna ad analoghe decisioni che hanno gia' interessato o interesseranno altri Distretti Militari fra i quali molti hanno addirittura un bacino superiore: Monza (13.280), Vercelli (4.881), Treviso (5.009), Vicenza (6.017), Modena (5.491), Pisa (4.989), Cosenza (5.682), Foggia (5.118), Reggio Calabria (5.114) e Messina (4.876). In merito ai disagi cui sarebbe sottoposta la popolazione della Basilicata, si fa presente che le operazioni relative alla leva/selezione - da svolgersi presso i Distretti Militari di Salerno e Bari rispettivamente per i giovani di Potenza e di Matera - avvengono, di massima, una sola volta nella vita e sempre con spese a totale carico della Difesa. Per quanto attiene alle restanti pratiche (domande, concorsi, richieste di documentazione ai fini pensionistici, etc.), esse potranno essere espletate senza necessita' per i cittadini di recarsi presso i Distretti Militari. Infatti, al fine di garantire lo svolgimento dell'attivita' informativa al pubblico, sono state emanate disposizioni attuative per costituire, presso l'Amministrazione Comunale, contestualmente allo scioglimento del Distretto, un "nucleo informativo". Nel nucleo e' previsto l'impiego di personale civile della Difesa in possesso di adeguata esperienza nei settori della leva, del reclutamento e della matricola. In conclusione, la chiusura del Distretto Militare di Potenza, imposta da inderogabili esigenze di razionalizzazione del settore della leva, non comportera' una riduzione della presenza militare nella Regione. Infatti sono previsti provvedimenti ordinativi volti ad elevare a livello Reggimento il 91^ Battaglione "Lucania" nonche' ad istituire ex novo il Comando Militare Regionale Basilicata, retto da un Generale di Brigata, con lo scopo anche di potenziare le capacita' di pronto intervento dei reparti in caso di pubbliche calamita'. Il Ministro della difesa: Corcione.



 
Cronologia
sabato 11 marzo
  • Politica, cultura e società
    Si consuma una radicale spaccatura all'interno del PPI: il Consiglio nazionale sconfessa l'alleanza elettorale col Polo della libertà annunciata da Rocco Buttiglione, ed elegge in sua vece come segretario, con 114 voti su 225, Gerardo Bianco.

giovedì 16 marzo
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 315 voti a favore e 309 contrari, l'emendamento Dis. 1.1 del Governo interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge (A.C. 2168) di conversione del decreto-legge 23 febbraio 1995, n. 41, recante misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica e per l'occupazione nelle aree depresse, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.

lunedì 20 marzo
  • Parlamento e istituzioni
    Il Governo emana il decreto-legge 20 marzo 1995, n. 83, recante disposizioni urgenti per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie. Il decreto non sarà convertito in legge.