Portale storico della Camera dei deputati

Al Ministro delle poste e telecomunicazioni. - Per sapere - premesso che: da notizie apparse sui maggiori quotidiani emerge la volonta' del governo di provvedere con decreto, previa concertazione con i sindacati di categoria e la FIEG, alla cosiddetta sperimentazione della vendita di giornali e periodici settimanali in esercizi diversi dalle edicole (bar, tabaccherie, librerie, supermercati, distributori di benzina) da effettuarsi in undici citta' campione; detta sperimentazione viene a ledere in modo irreversibile gli interessi della categoria dei giornalai con conseguente chiusura di parecchie edicole e perdita di parecchi posti di lavoro; i punti di vendita dei giornali, in quest'ultimo decennio, sono passati da 25.000 a 35.000 unita', con l'aggiunta di qualche migliaio di strilloni e di un servizio agli abbonati molto capillare e diffuso, mentre, nello stesso periodo, la vendita dei quotidiani non ha registrato variazioni significative se non nel prezzo di copertina; l'attuale rete di vendita dei quotidiani e' stata solo di recente definita in modo compiuto, specie nei grandi comuni, dalla legge 25 agosto 1987, n. 67 che ha assegnato alle Civiche Amministrazioni l'obbligo di redigere piani ottimali di localizzazione dei nuovi punti vendita; appare quindi pretestuoso, stante la capillare ed articolata presenza delle edicole sul territorio, l'argomento secondo cui non si leggono giornali perche' in difficolta' nel reperirli; appare, invece, legittimo domandarsi se la causa di una stagnazione delle vendite sia piuttosto da ricercarsi nella debolezza dell'offerta di prodotto giornalistico, a fronte di una popolazione che, oltre tutto, si e' notevolmente qualificata in cultura e scolarita'; alle riunioni presso il Ministero, nella fase preattuativa della sperimentazione, e' stato escluso un sindacato di categoria tra i piu' rappresentativi in termini di iscritti -: se non sia opportuno, per il Governo, che una materia di natura privatistica, quale i rapporti tra i giornalai e FIEG, non venga demandata all'autonomia contrattuale delle parti; se non ritenga illegittimo o inopportuno che alle precedenti consultazioni non sia stata invitata l'Unione Sindacale Autonoma Giornalai (USIAGI), fortemente rappresentativa della categoria e dissenziente dalla iniziativa. (4-08960)