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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00151 presentata da PEZZONI MARCO (PROG.FEDER.) in data 19950711

La Camera dei Deputati, partecipando alla profonda angoscia delle popolazioni della ex Jugoslavia per il perdurare di una guerra che in quattro anni ha causato indicibili sofferenze a centinaia di migliaia di donne e di uomini; allarmata, in particolare, dalle notizie delle ultime settimane, che vedono la situazione giunta ad un drammatico bivio: da un lato, il dispiegamento della Forza multinazionale di rapido intervento, la decisione tedesca di prendervi parte, l'annuncio del completamento dei piani per l'eventuale ritiro dei Caschi blu, con la copertura sia di questa Forza di intervento rapido che della Nato e, dall'altro, la ripresa di azioni offensive violentissime in vari fronti, in particolare a Sarajevo e Sebrenica, la cattura di nuovi ostaggi tra gli stessi Caschi blu, le crescenti difficolta' delle missioni del rappresentante dell'ONU Akashi e del nuovo mediatore europeo Carl Bildt; giudicando irrinunciabile la salvaguardia dell'integrita' territoriale della Bosnia-Erzegovina; ritenendo che si debba evitare qualsiasi riduzione o evacuazione dei Caschi blu, la cui presenza va, invece, rafforzata mettendo a loro disposizione tutti gli strumenti e le risorse necessarie, e precisandone e rafforzandone il mandato, in applicazione alla Risoluzione 836 delle Nazioni Unite; sollecitando una piu' rigorosa e coerente applicazione dell'embargo e delle sanzioni - oggi spesso violate da quegli stessi paesi che le hanno decise - accrescendo le misure di sorveglianza e di controllo sulle frontiere dei paesi in conflitto e prevedendo anche aiuti e compensazioni per i paesi confinanti che, dalle conseguenze dell'embargo, possono essere danneggiati; sottolineando la necessita' di assicurare stabilita' e sicurezza alla Macedonia, riconoscere l'autonomia del Kossovo, entro gli attuali confini, ricercare una soluzione negoziata dell'assetto delle Krajine, che ne riconosca sia l'autonomia, sia l'appartenenza alla Croazia; ribadendo che - qualsiasi assetto territoriale e ordinamento costituzionale assuma ogni repubblica - in ciascuna di esse vada riconosciuto il pieno ed effettivo esercizio di pari diritti per ogni comunita' etnica e religiosa; sollecitando la comunita' internazionale - e in primo luogo l'Europa - a predisporre un programma straordinario di assistenza ai profughi, a cui l'Italia deve concorrere, valorizzando anche l'attivita' di associazioni del volontariato e di enti locali; impegna il Governo ad accentuare l'impegno, sia sul piano bilaterale, sia nelle diverse sedi internazionali a partire dall'Unione Europea e dall'ONU, del cui Consiglio di Sicurezza l'Italia fa parte per favorire in ogni modo una soluzione negoziata tra le parti; ad agire perche' si definisca al piu' presto un nuovo mandato ONU, che preveda anche un massiccio aumento della presenza dei Caschi blu e la ridefinizione delle finalita' e delle modalita' del loro impiego; ad intervenire sul Governo di Belgrado perche' riconosca i confini della Croazia, interrompa ogni supporto ai dirigenti serbi di Bosnia e riconosca esplicitamente il diritto della Bosnia ad esistere come stato sovrano negli attuali confini, come condizione indispensabile per consentire un vero negoziato tra le parti che definisca ordinamento costituzionale e suddivisione territoriale dello Stato bosniaco, ed anche come premessa per il superamento delle sanzioni verso Belgrado da parte delle Nazioni Unite; a sostenere con adeguati strumenti e supporti finanziari l'azione di solidarieta' di enti locali, ONG e associazioni del volontariato verso le popolazioni e verso i profughi. (1-00151)

 
Cronologia
sabato 8 luglio
  • Politica, cultura e società
    Il Congresso del Partito Democratico della Sinistra conferma leader del centrosinistra Romano Prodi.

martedì 11 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Dopo un'offensiva durata alcuni giorni l'esercito serbo-bosniaco riesce ad entrare definitivamente nella città di Sebrenica. Nei giorni successivi i militari metteranno in atto una strage che costerà la vita ad oltre 8.000 civili.

giovedì 13 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Il Presidente del Consiglio Dini invia una nota al Presidente francese Chirac contro la decisione della Francia di riprendere i test nucleari nell'atollo di Mururoa.