Portale storico della Camera dei deputati

Al Ministro degli affari esteri. - Per conoscere - premesso che: l'ufficio di presidenza del Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE) e' convocato a Roma per i giorni 23 e 24 ottobre 1995; subito dopo avranno luogo alcune riunioni delle commissioni del CGIE stesso; risulta agli interroganti che l'ufficio di presidenza medesimo ha organizzato una sua trasferta in Sud Africa, che nessuno puo' autorizzare se non violando la legge, in primo luogo quella amministrativa; la legge tassativamente esclude, infatti, che la presidenza del CGIE si riunisca se non presso il Ministero degli affari esteri, come recita l'articolo 4, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 novembre 1990, n. 434, regolamento alla legge 6 novembre 1989, n. 368, nel senso che "le riunioni del consiglio e del comitato di presidenza si tengono presso il Ministero degli affari esteri"; l'articolo 9, comma 3, della citata legge n. 368 stabilisce che il comitato di presidenza si riunisce sei volte all'anno, di cui due volte in margine alle riunioni del consiglio, e cio' per evidentissimo motivo di razionalita', proficuita' e contenimento delle spese; il comma 5 dell'articolo 8, legge n. 368, stabilisce che le riunioni del consiglio si tengano a Roma, salva diversa decisione del comitato di presidenza, eccezione da intendersi nell'ambito del medesimo spirito e della lettera della legge, vale a dire in una delle sedi del governo, che sia prossima a Roma e non a migliaia di chilometri; i costi della trasferta in Sud Africa, esorbitanti, aggraverebbero i caratteri del progetto, in ragione, per altro, della prevista riduzione del gia' esiguo stanziamento di poco piu' di due miliardi, assegnato al CGIE per il 1995 e per il 1996, nel contesto dei sacrifici che il paese e' chiamato a compiere per l'opera di risanamento economico e morale; nessun problema ineludibile che competa al CGIE giustifica la trasferta e che, ove semmai esso si fosse verificato, sarebbe stato tale da richiedere l'intervento del Ministro e del Governo e non del CGIE; tale trasferta, i cui costi non potrebbero essere addebitati personalmente a coloro che hanno promosso il viaggio, dequalificherebbe il CGIE stesso, proprio mentre si discute di una sua riforma, che lo collochi nell'ambito di una rigorosa politica di tutela degli italiani all'estero, la quale deve avere, come componente e parte integrante, la piena correttezza politica di tutti gli organi, amministrativi e ausiliari, evitando di conseguenza ogni legittima e possibile pendenza giurisdizionale -: se non ritenga doveroso, anche nella sua qualita' di Presidente del CGIE, annullare tale sperpero. (4-14545)