Documenti ed Atti
XII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00699 presentata da CALVANESE FRANCESCO (MISTO) in data 19951018
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del tesoro, per sapere - premesso che: con citazione depositata presso il tribunale di Salerno alcuni soci della Banca popolare di Salerno contestano l'operato complessivo posto in essere dal C.d.A. della Banca sia in occasione della redazione del Bilancio che in sede di assemblea, dallo stesso consiglio convocato; piu' in particolare, risulta agli interpellanti che: a) non e' stato rispettato, n! richiesto, l'obbligo del preventivo deposito delle azioni nei cinque giorni precedenti la data di effettuazione dell'assemblea; b) alcuni soci, autonomamente, avevano provveduto al deposito delle azioni e in sede assembleare hanno richiesto di far constatare a verbale tale qualificata presenza, senza ottenerne riscontro; c) e' stato del tutto vanificato il diritto dei soci alla informazione preventiva inerente al bilancio da approvare, n! in sede assembleare le delucidazioni richieste sono state fornite dal C.d.A; d) risultano gravi e ripetute violazioni del principio di chiarezza, correttezza e veridicita' del bilancio tali da ingenerare incertezza ed erronee convinzioni circa la situazione economica patrimoniale della banca indotte, in primis, dalla rappresentazione nella relazione del C.d.A. di un patrimonio netto pari a L. 43,2 miliardi mentre il Collegio, nella relazione allegata allo stesso bilancio, lo quantifica in 44,5 miliardi. Ad accrescere l'indeterminatezza dei dati la societa' incaricata della revisione, nella lettera allegata al medesimo bilancio testualmente riferisce "(...) il (...) sopramenzionato bilancio (...) rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale etc....."; e) l'organo di controllo malgrado il tempo a disposizione per la verifica del bilancio (30 giorni prima dell'assemblea), non ha trovato di meglio che presentare una relazione in evidente contrasto con quella del C.d.A. ed in assemblea si e' avventurato in chiarimenti sulle poste di bilancio afferenti la politica aziendale e, quindi, di chiara competenza del C.d.A., il tutto in modo tale da legittimare il dubbio che il controllore di fatto coincida con il controllato; f) talune significative poste di bilancio riferite alle riserve patrimoniali si modificano ovvero si istituiscono senza sottoporle a delibera assembleare. Cio' non consente al singolo socio di seguirne l'evoluzione e si configura come un gioco di scatole cinesi; i fatti rappresentati si ricavano dagli atti ufficiali che gli amministratori della banca hanno depositato, come per legge, presso la Cancelleria Commerciale del Tribunale di Salerno; da un'analisi allargata ad altre situazioni, anche alla luce dei recenti fatti in materia bancaria e societaria (vedi Banco di Napoli, Gemina etc.), emerge del tutto evidente la confusione amministrativo-contabile e gestionale che non puo' non allarmare chi ha interesse alla tutela dei depositanti, dei soci azionisti nonch! della stessa istituzione bancaria; ove poi si consideri che nel recente passato taluni componenti il C.d.A. sono stati destinatari di provvedimenti giudiziari con restrizione della liberta' personale e cio' malgrado non estromessi dalla gestione - per un consigliere in tale situazione addirittura vi e' stata la rielezione per il prossimo triennio - diventa agevole stigmatizzare l'operato dell'intero C.d.A., peraltro composto da professionisti verso i quali non puo' concedersi il beneficio della ignoranza in buona fede; si ha inoltre notizia di varie assunzioni di favore, chiaramente improntate al nepotismo, che se confermate contrasterebbero con la natura pubblica e cooperativa dell'azienda ed opererebbero in danno di tanti giovani disoccupati -: 1) quali interventi il Ministro del Tesoro, tramite la Banca d'Italia, ritenga di dover porre in essere al fine di prevenire fatti degenerativi di una situazione gia' evidentemente precaria, anche sotto il profilo del patrimonio della banca; 2) quali iniziative abbia avviato ovvero intenda avviare la stessa Banca d'Italia, destinataria degli atti del bilancio del decorso esercizio cosi' palesemente contraddittori, nell'ambito delle sue specifiche prerogative istituzionali a difesa del risparmio, della trasparenza nonch! sulla moralita' dei pubblici amministratori il tutto sancito, nel testo unico in materia bancaria n. 385/93. (2-00699)