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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00766 presentata da NAPPI GIANFRANCO (MISTO) in data 19951115

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed i Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che: l'intero sistema delle telecomunicazioni e dell'informazione del nostro Paese, in questi mesi e' investito da processi di ristrutturazione, innovazione, accorpamenti, fusioni ed alleanze nazionali ed internazionali che determinano i futuri assetti di tale decisivo comparto dell'economia del nostro Paese; tali operazioni, contrariamente a quanto avviene negli altri paesi, si realizzano in modo disorganico e senza un preciso programma che punti a realizzare un coordinamento dell'intero sistema multimediale (etere, cavo, satellite) ed una convergenza fra telefonia e video-informazione; i processi di ristrutturazione e fusione hanno drammatiche ricadute sul terreno occupazionale (con migliaia e migliaia di tecnici, impiegati ed operai che verrebbero espulsi dalle aziende) come nei casi: Olivetti, Alenia, Italtel-Siemens Italia (Telsi), Eriksonn, RCS-Rizzoli, Aziende radiotelevisive ecc. come e' evidenziato dai conflitti sociali, dalle aspre vertenze in corso e dagli scioperi e manifestazioni dei lavoratori; tali processi se si realizzano senza un preciso e generale disegno di strategia industriale, di ricerca, di coordinamento intersettoriale, possono determinare il venir meno - nell'ambito della globalizzazione dei mercati - dell'autonomia del nostro paese in settori strategici fondamentali a partire dal manifatturiero -: a) quali siano le iniziative che intendano adottare per realizzare un disegno coordinato di tali processi come avviene negli altri paesi sviluppati; b) se non ritengano di definire con urgenza un piano nazionale riguardante le telecomunicazioni e le informazioni del nostro paese che fra l'altro assuma e definisca: 1) misure concrete per la promozione della ricerca ed il sostegno dell'innovazione tecnologica nel settore della multimedialita'; 2) un piano per la costituzione e realizzazione di un polo pubblico multimediale in grado di realizzare una moderna politica industriale di comparto ed in grado di competere, con le opportune alleanze su scala mondiale; 3) le misure a sostegno dello sviluppo delle telecomunicazioni nel nostro Paese; 4) gli obiettivi da realizzare per il completamento della rete in fibra ottica su tutto il territorio nazionale; 5) le tappe per lo sviluppo della presenza italiana nella trasmissione satellitare prevedendo lo sviluppo di un livello di integrazione con il cavo; 6) il piano di informatizzazione e di collegamento in rete delle pubbliche amministrazioni; 7) il programma obiettivo relativo all'alfabetizzazione informatica nel settore dell'istruzione e della popolazione adulta; 8) le misure per l'incentivazione dello sviluppo dell'utenza multimediale, le misure per la costituzione di poli multimediali territoriali; 9) la quota di finanziamenti per la realizzazione degli obiettivi sopracitati; c) se alla luce dei processi di ristrutturazione in atto che coinvolgono le maggiori aziende del nostro Paese, e dell'esigenza di un piano nazionale di comparto, non ritengano necessario ridefinire i criteri riguardanti i processi di privatizzazione della STET. (2-00766)

 
Cronologia
sabato 11 novembre
  • Politica, cultura e società
    Ribaltando il precedente giudizio di merito, la terza Corte d'Assise d'appello di Milano condanna Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi a 22 anni di carcere per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi.

martedì 21 novembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Dopo una serie di raid aerei contro le posizioni dei serbo-bosniaci, fra maggio e settembre, l'Alleanza atlantica riesce ad imporre una soluzione negoziata al conflitto nei territori della ex Jugoslavia. Il 21 novembre a Dayton, Serbia, Croazia e Bosnia firmano gli accordi di pace. Il trattato prevede uno stato bosniaco, diviso in una repubblica serba e in una federazione croato-musulmana.