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Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00331 presentata da GIORGETTI GIANCARLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19960522

Ai Ministri dell'ambiente, delle finanze e dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che: da informazioni assunte e da fatti di cui si e' venuti a conoscenza in una serie di incontri e di riunioni pubbliche, dedicate al problema dell'attuale livello del lago di Varese, risulta che nel lontano 1968 la vecchia darsena denominata "Maggioni" sita a Gavirate, venne abbattuta e in sua sostituzione venne costruita una nuova darsena; sulla vecchia darsena era posizionata la scala idrometrica di riferimento della quota di livello "zero" del lago di Varese, che da documenti del Genio civile veniva fatta corrispondere a una quota di metri 238,20 sul livello del mare; tale scala, terminata la costruzione della nuova darsena, venne posizionata sulla medesima; non sembra possibile stabilire se vi fu errore di posizionamento della scala graduata o se la stessa venne in periodo successivo manomessa da ignoti; di certo l'attuale posizionamento non e' in linea con il precedente. Tanto risulta da misurazioni effettuate da tecnici incaricati dalla Consulta delle associazioni ambientaliste della provincia di Varese nel 1988, da una segnalazione diretta al Genio civile di Varese dal consorzio degli utenti del fiume Bardello (dove il consorzio, con un sistema di chiuse, regola il deflusso delle acque del lago e, quindi, il livello dello stesso) e la scala graduata di Gavirate; anche una successiva misurazione effettuata da docenti e studenti dell'Istituto tecnico per geometri "Nervi" di Varese nel 1993 ha evidenziato che l'attuale zero idrometrico riduce di circa 30 centimetri il livello del lago -: se i fatti sopra esposti corrispondano al vero; se il corpo idrico del lago di Varese subisca una diminuzione di quasi cinque milioni di metri cubi con impatto rilevante sul problema dell'inquinamento e sul progetto di risanamento predisposto dalla provincia; se anche la pesca professionistica sia gravemente danneggiata, soprattutto per le difficolta' di riproduzione della fauna ittica in un ambiente ripario assai modificato; se gravi incertezze insorgono nella corretta definizione del limite di proprieta' del demanio dello Stato, con tutti gli intralci che ne derivano agli enti locali rivieraschi; se, essendo collegati al canale Brabbia, all'abbassamento del livello delle acque del lago corrisponda quello della palude Brabbia, compromettendo l'habitat, la flora e la fauna di una zona umida protetta da leggi regionali e da convenzioni internazionali; quali azioni i Ministri interrogati intendano promuovere al fine di ripristinare la corretta gestione dell'ecosistema del bacino del lago di Varese. (4-00331)

L'interrogazione indicata in oggetto pone l'attenzione sulla situazione in cui versa lo stato di salute del lago di Varese anche in considerazione dell'abbassamento del livello idrometrico. Per quanto riguarda quest'ultimo problema, si riferisce che la definizione dello zero idrometrico, rientra nelle competenze del magistrato del Po, l'indicazione di detta quota costituisce importante riferimento per la definizione delle aree del demanio idrico. Da notizie assunte e' stato riferito che nell'anno 1936 l'Ufficio idrografico e maregrafico di Parma, sezione Staccata di Milano installava sul lago di Varese, presso la darsena Maggioni in comune di Gavirate, un'asta idrometrica con quota zero idrometrico a 238,20 mt. slm. Nel 1968 la vecchia darsena veniva abbattuta e ricostruita da privati e l'asta idrometrica veniva riposizionata. Nel novembre 1995 la provincia di Varese chiedeva all'Ufficio competente di verificare il posizionamento dell'attuale zero idrometrico poiche', a seguito dell'esposto di alcune associazione private, il posizionamento dell'asta sembrava essere modificato. Nel giugno 1996 lo stesso ufficio, di concerto con il magistrato per il Po, ufficio operativo di Milano, eseguiva un sopralluogo e riquotava lo zero idrometrico dell'asta in oggetto. In data 18.10.1996 quest'ufficio, in riscontro ad una richiesta inoltrata per le vie brevi dal richiamato Ufficio idrografico, comunicava le risultanze della livellazione eseguita in data 3.6.1996 nei seguenti termini: "allo stato lo zero idrometrico, sito in localita' darsena Maggioni, e' posto alla quota di mt. 237,894 slm e pertanto inferiore di cm. 30,6 rispetto alla suindicata quota di mt. 238,20 slm di norma utilizzata quale riferimento in materia di delimitazione del demanio idrico". A questo proposito la direzione compartimentale del Ministero delle finanze dipartimento del territorio di Varese, con nota 10.12.1996 segnalava la questione alla direzione centrale dell'amministrazione finanziaria, per avere delle indicazioni precise, che al momento non risultano essere state date. Per il tempo trascorso risulta difficile poter quantificare i possibili danni sulla vita acquatica, tanto piu' per il fatto che negli stessi anni l'aumento del carico inquinante, soprattutto per quanto riguarda i nutrienti, ha portato il lago in una situazione di grave eutrofia. Dalla documentazione trasmessa dalla provincia di Varese, assessorato all'ambiente relativa al "Piano di gestione e di controllo dei fenomeni di eutrofizzazione delle acque del lago di Varese", risulta che e' stato affidato all'Istituto ambiente del CCR-Ispra l'incarico di realizzare un piano per la gestione ed il controllo dei fenomeni di eutrofizzazione delle acque del lago con l'obiettivo di: definire lo stato trofico attuale del lago e la sua evoluzione nell'ultimo ventennio; valutare l'efficacia degli interventi depurativi attuati in relazione agli obiettivi di risanamento previsti dal PRRA; individuare i possibili interventi diretti sul corpo idrico per accelerarne il recupero. I risultati dello studio, realizzato nell'anno 1991, evidenziano che la modificazione della condizione trofica del lago di Varese e' stata significativa negli anni e tale da classificare il lago da una condizione naturale di oligo-mesotrofia ad una attuale al limite superiore dell'eutrofia. Il sistema depurativo, costituito da impianto di depurazione centralizzato e collettori intercomunali circumlacuali, ha consentito, nei suoi 10 anni di attivita', una diminuzione considerevole dei composti del fosforo che alla data della ricerca risulta di un terzo rispetto a quello presente nel periodo precedente il 1986. Infine, l'ipotesi conclusiva prevede un piano di gestione globale del territorio afferente al lago di Varese da attuarsi nel medio lungo termine, comprendente la palude Brabbia ed il lago di Briandonno. Una gestione ottimale della palude Brabbia contribuirebbe, inoltre all'intercettamento degli apporti di nutrienti dal bacino del lago di Comabbio e, quindi, a diminuire il carico residuo di fosforo al lago di Varese. L'Autorita' di bacino del Po ha comunicato che, partendo dallo studio svolto dal CCR-Ispra sono stati desunti i costi per gli ulteriori interventi tesi ad anticipare e migliorare gli effetti di riequilibrio ambientale, dopo che gli interventi di risanamento gia' avviati hanno fermato la dinamica e la progressivita' dell'inquinamento. I finanziamenti concessi per il risanamento del lago sono: 4000 milioni a carico del PTTA 94-96 legge n. 283/89); 8.593,9 milioni attraverso revoche di precedenti finanziamenti. Pertanto il lago e' oggetto di finanziamento e di prossima realizzazione di opere per un importo di 12.593,9 milioni. Per esso, come per tutti i laghi prealpini, e' stata riconosciuta una priorita' di intervento di ci si attendono i risultati delle iniziative in essere. E' stata accolta la richiesta di un finanziamento per un importo complessivo di 12.000 milioni, inserito tra gli interventi prioritari del piano straordinario di depurazione e collettamento in corso di predisposizione da parte di questo Ministero (legge 135/97). Si riferisce ancora che non si sono ricevute ad oggi comunicazioni di danni alla flora e/o alla fauna nell'area di cui si tratta. Nella zona rientra l'area denominata "Palude Brebbia", che e' stata individuata come zona umida d'importanza internazionale e, in quanto tale, soggetta alla convenzione di Ramsar del febbraio 1971, come da D.M. dell'11.6.1984. Detta area fa parte delle riserve naturali riportate nell'allegato A-B della legge regionale n. 86 del 30.11.1983; ed e' riserva naturale regionale orientata", istituita con deliberazione del consiglio regionale n. III/1855, del 19.12.1984, pubblicata sul B.U. della regione Lombardia, 1^ supplemento straordinario al n. 12 del 20.3.1985, ai sensi della legge regionale n. 86 del 1983. Pertanto ogni attivita' di vigilanza sull'area, ivi compresa la sorveglianza sulla pesca professionistica e' esercitata dalla regione. Notizie circa la corretta definizione della priorita', in parte privata e in parte demaniale dell'area in oggetto, devono essere richieste all'amministrazione provinciale di Varese, in quanto istituzionalmente responsabile della gestione. Infine, considerata l'importanza dell'area, lo scrivente Ministero ha richiesto ulteriori informazioni all'Istituto nazionale fauna selvatica, per notizie sull'habitat lacustre ed aggiornamenti alle autorita' locali ed e' in attesa di riscontro. Il Ministro dell'ambiente: Ronchi.



 
Cronologia
martedì 21 maggio
  • Politica, cultura e società
    Ad Agrigento è arrestato Giovanni Brusca, esponente latitante di “Cosa nostra” accusato di essere l'esecutore della strage di Capaci.

mercoledì 22 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente del Consiglio Romano Prodi si presenta al Senato per esporre le linee programmatiche del Governo e consegna poi alla Camera, secondo la prassi, il testo delle dichiarazioni programmatiche pronunciate al Senato.

giovedì 23 maggio
  • Politica, cultura e società
    Giorgio Fossa è eletto presidente della Confindustria.