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Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00736 presentata da MANTOVANO ALFREDO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19960605

Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: in data 8 maggio 1996 il giudice per le indagini preliminari di Lecce dottor Francesco Positano ha pronunciato sentenza di applicazione di pena su richiesta degli imputati Romano Fernando, Spalluto Fernando e Spagnolo Roberto; Romano era stato tratto in giudizio per rispondere del delitto - si trascrive integralmente l'imputazione - di cui agli "articoli 81 cpv.-479 c.p., perche', con piu' azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso anche in tempi diversi, dopo aver apposto personalmente sugli appositi moduli le firme di Nobile Rosa, De Ventura Salvatore, Tomano Maria, Romano Nicola, Mazzotta Ada, Romano Roberto, Turco Anita, Cagnazzo Salvatore, Renna Cosimo, Petrachi Ornella, Renna Oronzo, Renna Anna Maria, Romano Vincenzo, Baglieri Maria Luisa, Semeraro Domenico, Andresani Maria Ornella, Marzo Vittorio, Caretto Salvatore, Romano Antonio, Patizzhia Giuseppe, Margherito Francesco Martino, Spalluto Massimiliano, Garofalo Corrado, necessarie per la presentazione della lista (Uniti per Squinzano) dei candidati per l'elezione del sindaco e dei consiglieri nel comune di Squinzano, tenutesi nel novembre 1994, approfittando dello stato di confusione determinatosi nello studio del notaio Resta ove molti cittadini si erano recati per apporre la propria firma di presentazione di varie liste, traendo in inganno il notaio garantendo la presenza dei firmatari sopra indicati, induceva in errore il detto professionista, che autenticava le suddette firme come autentiche e apposte in presenza e da persone note al suddetto professionista, contrariamente al vero perche' non apposte in presenza e da persone note al notaio. In Squinzano fine ottobre 1994"; Spalluto era stato tratto in giudizio per rispondere del delitto - del quale pure si trascrive integralmente l'imputazione - di cui agli "articoli 81 cpv. - 479 c.p., perche', dopo aver raccolto la firma vera di Arnesano Giuseppe negli appositi moduli, necessaria per la presentazione di una lista (Progressisti) di candidati per l'elezione nel novembre 1994, del sindaco e del consiglio comunale di Squinzano, approfittando dello stato di confusione determinatosi nello studio del notaio Resta ove molti cittadini si erano recati per apporre la propria firma di presentazione delle liste, traendo in errore il predetto professionista, inducendolo ad autenticare la firma di Arnesano Giuseppe come se costui fosse presente e avesse apposto innanzi al Resta la sua firma. In Squinzano fine ottobre 1994"; Spagnolo era stato tratto in giudizio per rispondere del delitto - del quale pure si trascrive integralmente l'imputazione - di cui agli "articoli 81 cpv. - 479 c.p., perche', dopo aver raccolto la firma vera di Greco Elisabetta negli appositi moduli, necessaria per la presentazione di una lista (Progressisti) di candidati per l'elezione alla carica di sindaco e consigliere comunale di Squinzano, approfittando dello stato di confusione determinatosi nello studio del notaio Resta ove molti cittadini si erano recati per apporre le loro firme di presentazione delle liste, traeva in inganno il predetto professionista, inducendolo ad autenticare la firma di Greco Elisabetta come se costei fosse presente e avesse apposto innanzi al Resta la sua firma. In Squinzano fine ottobre 1994"; Romano ha chiesto e ottenuto, col consenso del pubblico ministero, l'applicazione nei propri confronti della pena di mesi sei di reclusione, mentre ciascuno degli altri due imputati, seguendo il medesimo iter, quella di mesi cinque giorni dieci di reclusione; del fatto, e cioe' del processo penale, del suo esito, e delle gravi irregolarita' che hanno preceduto l'elezione del sindaco e del consiglio comunale di Squinzano (Lecce) nel mese di novembre 1994, i cittadini di quella municipalita' e i candidati delle altre liste, regolarmente presentate, hanno avuto notizia soltanto in data 19 maggio 1996, allorche' la stampa locale ha informato della vicenda, e quindi ben oltre i termini che, ai sensi del d.p.r. n. 570 del 16 maggio 1960 e successive modificazioni, consentono di impugnare la delibera del consiglio comunale di convalida delle elezioni; peraltro, ai sensi dell'articolo 445 - 1^ comma codice di procedura penale, la sentenza di applicazione di pena su richiesta (cosiddetto "patteggiamento") "non ha efficacia nei giudizi civili amministrativi"; resta il dato obiettivo che, a seguito delle indagini svolte su delega della Procura della Repubblica di Lecce, la polizia giudiziaria ha accertato la falsita' di numerose sottoscrizioni di presentazione della lista "Insieme per Squinzano", che sarebbe stata esclusa dalla competizione elettorale se tale falsita' fosse emersa tempestivamente nelle sedi competenti, determinando un differente esito del voto, e quindi della composizione del consiglio comunale -: se il Ministro interrogato intenda acquisire ulteriori elementi conoscitivi ed esercitare i propri poteri, rappresentando il problema al Consiglio dei ministri, al fine di considerare l'opportunita' di annullare la convalida degli eletti al consiglio comunale di Squinzano e, in conseguenza, di indire le nuove consultazioni elettorali. (4-00736)

La questione prospettata dalla S.V. nel presente documento parlamentare, riguardante la situazione in atto presso il comune di Squinzano, esula dai compiti di amministrazione attiva di questo Ministero. In materia elettorale non e' consentita l'adozione di alcun provvedimento amministrativo di natura giustiziale, in quanto la legge stessa appresta gli strumenti giuridici per la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi che si ritengano lesi da un non corretto svolgimento delle relative operazioni. Il Ministro dell'interno: Napolitano.



 
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