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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00039 presentata da COMINO DOMENICO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19960619

Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che agli interroganti risultano i seguenti fatti: gli interroganti sono stati informati di gravissimi fatti legati a disposizioni, emanate dalle autorita' militari della caserma "Valfre'" di Alessandria, avverse ai giovani di leva che godono dei benefici previsti dal decreto-legge 24 novembre 1994 n. 646, consistenti nel diritto di prestare il servizio militare presso l'ente locale di residenza; la Camera, nel votare all'unanimita' il suddetto decreto ha voluto porre termine alla pratica usuale di esonerare dal servizio di leva i giovani residenti nei comuni colpiti da gravi calamita', proponendo in alternativa la possibilita' di effettuare il servizio militare presso gli enti locali a supporto degli interventi di ricostruzione; i giovani dovevano essere impegnati per il regolare orario di lavoro dei dipendenti degli uffici tecnici, e, al termine, dovevano avere il tempo per aiutare la propria famiglia o i propri conoscenti alluvionati; tale decreto-legge e' stato accolto con soddisfazione sia dagli enti locali sia dai giovani di leva, ma ad Alessandria, il centro piu' colpito dalla calamita', i rapporti fra l'ente locale e le autorita' militari sono sempre stati tesi. Ne e' prova che il tempo impiegato per concludere una pratica di assegnazione di un giovane militare dalla caserma "Valfre'" al comune ha raggiunto per alcuni casi i sei mesi; lo scorso anno il colonnello Lai, comandante della caserma "Valfre'", tento' di inviare i giovani, che usufruivano di detto decreto, in Sicilia per tre mesi. Tentativo "andato in fumo" grazie all'intervento degli interroganti e di altri parlamentari, che denunciarono il grave illecito al Capo di stato maggiore dell 'esercito; il 5 giugno 1996 il colonnello Lai, con lettera raccomandata protocollo n. 2003, informa il sindaco di Alessandria che: "nell'interesse del comune stesso, della amministrazione militare e dei singoli soldati e' bene che a decorrere dal giorno 10 prossimo venturo, tutti i militari rientrino in caserma ove potranno essere giornalmente controllati. In sintesi il personale che gode dei benefi'ci di cui al decreto-legge 24 novembre 1994, potra' uscire dalla caserma tutte le mattive alle ore 8,05 e dovra' rientrare in caserma entro 30 minuti dal termine dell'orario di lavoro presso l'ufficio ove e' impiegato"; mercoledi' 6 giugno 1996, informati dei fatti, gli interroganti hanno contattato personalmente il generale Tambuzzo, comandante della legione militare nord-ovest che ha assicurato una rapida soluzione del problema, e l'aiutante di campo del generale Incisa di Camerana, capo di stato maggiore dell' Esercito; lunedi' 10 giugno 1996, visto che nessuna risposta era giunta ne' dal generale Tambuzzo ne' dal generale Incisa di Camerana, gli interroganti hanno provveduto ad un secondo contatto e ne hanno riavuto la promessa di un immediato intervento; nonostante i ripetuti interventi, i giovani militari hanno dovuto rientrare in caserma; martedi' 11 giugno 1996 il comune di Alessandria ha inviato alle autorita' militari una circolare di richiamo alle norme previste a favore dei giovani militari a disposizione dell'ente locale, di cui al protocollo n. 38980-3002, da cui si evince chiaramente il non rispetto delle norme concordate: "con riferimento alla nota protocollo 14/405/MTR-12 del 4 giugno 1996, si invita la signoria vostra a voler sospendere immediatamente ogni provvedimento in essa contenuto in palese contrasto con le convenzioni stipulate ai sensi del decreto-legge 21 novembre 1994, n. 646, tra l'amministrazione comunale di Alessandria ed il XXI RGT fanteria Cremona - di stanza alla caserma "Valfr"e'. A tal proposito si fa notare che risultano violati gli articoli 2, 3, 11, 12 ed implicitamente l'articolo n. 1 e cioe' l'oggetto della convenzione, predisposta dall'autorita' militare ed integralmente accettata dal comune, pertanto viene messa in discussione l'essenza stessa del disposto legislativo. Si contesta il comma 3 della nota in quanto ai sensi dell'articolo 2 della convenzione l'orario di lavoro del militare distaccato e' quello previsto dal personale dell'ufficio tecnico adibito alle stesse mansioni e pertanto non puo' ne' deve essere regolamentato dai ritmi e dagli orari della caserma"; a carico dell'autorita' militare pesano dunque le seguenti irregolarita': non rispetto del protocollo d'intesa sottoscritto dall'amministrazione comunale di Alessandria ed il colonnello Lai; non rispetto del decreto-legge 24 novembre 1994, n. 646, in quanto i giovani militari si trovano a dover svolgere attivita' lavorativa presso l'ente locale e una seconda attivita' lavorativa presso la caserma con servizi sia notturni che festivi; l'applicazione di tali norme restrittive e' valida solo per i militari assegnati al comune di Alessandria; l'orario di uscita dalla caserma, 8,05, non corrisponde con l'orario di inizio lavori dell'ufficio tecnico, 7,00; i giovani, dovendo rientrare in caserma entro 30 minuti dal termine del turno di lavoro, sono costretti a saltare la cena; alcuni graduati invitano ripetutamente i giovani a rinunciare a prestare servizio presso il comune, usando quale strumento dissuasivo, giorni di consegna e servizi notturni -: se il Ministro interrogato intenda intervenire con la massima celerita' al fine di impedire il perpetuarsi dei gravissimi abusi segnalati che gravano "sulla pelle" di giovani che hanno la sola colpa di risiedere in comuni alluvionati e di aver chiesto, a norma di legge, di poter dedicare il loro tempo, anziche' all'Esercito, ai loro concittadini, verificando la legittimita' del comportamento del colonnello Lai, che opera in evidente contrasto con gli interessi dell'area alluvionata alessandrina ed in particolare dell'ente locale, e dei suoi superiori generale Tambuzzo e generale Incisa di Camerana, che ne hanno approvato il comportamento. (3-00039)





 
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